Il Portale del Ciclismo professionistico

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13.1.1970-14.2.2004 - Il mio Marco Pantani

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Grande Marco Pantani sei il mio eroe per sempre!!! Il Giro d'Italia, il Tour de France, la Milano-Sanremo... il ciclismo... senza di te per me non esiste!!! Grazie grande, indimenticabile campione.
Nicola da Fiuminata


Ciao Marco, grande campione scomodo in uno sport che non è pulito come te. La cattiveria e l'invidia fanno fare cose bruttissime ma stai tranquillo lì dove sei perché lo sappiamo tutti che sei stato vittima di delinquenti!!! E ci sei caduto perché tu dolcissimo Marco sei buono, ma ciò che fa più rabbia è che quei delinquenti che hanno manomesso la tua carriera adesso fingono di essere addolorati per te... Infine un abbraccio grande ai coniugi Pantani e alla sorella e a chi ti è stato vicino... TI VOGLIO BENE MARCO e voglio che il cuore continui ad accendersi anche lì dove sei tu perché niente finisce così....
Arianna, 25 anni, Viareggio


Grazie per tutto quello che hai rappresentato per noi italiani, appassionati di ciclismo e non, grazie per tutto ciò che hai fatto e le speranze che hai acceso in tutti noi, se non avessimo conosciuto te e le tue imprese probabilmente parecchi ciclisti non si sarebbero avvicinati a questo sport.
Un uomo, una leggenda.
Grazie Marco Pantani.
P.S. Sarò anche blasfemo, ma spero che chi ti ha causato tutto questo in quel maledetto giorno di Madonna di Campiglio, venga dilaniato dal rimorso e non riesca più a condurre una vita tranquilla. Maledetti.
solobirraduff@infinito.it


Caro Marco, sono stato tra i fortunati che hanno potuto conoscerti. Avendo collaborato con la RCS Sport, ho molti ricordi di te, mi occupavo del protocollo premiazioni, quindi ho avuto la fortuna di prepararti per tantissimi giorni la Maglia Rosa, accompagnarti alla conferenza stampa che si teneva al Quartier Tappa. Ho molte foto che mi ritraggono al tuo fianco, e moltissimi aneddoti, il più simpatico a Lugano, fine della Cronometro che ti consacrava vincitore del Giro d'Italia 1998, finite le premiazioni ti aspettavano alla conferenza stampa, l'allora Direttore del Giro d'Italia avvocato Carmine Castellano mi disse di accompagnarti subito in conferenza, la mia automobile era accerchiata da tuoi tifosi, le guardie svizzere fecero fatica a farci ripartire, ma una volta partiti, ricordo come se fosse oggi, mi domandasti di rallentare perchè sentivamo battere sulla carrozzeria dell'auto, ricordo che la prima cosa che mi domandasti fu: "Non avremo mica messo sotto qualcuno?" invece ti accorgesti che nel ripartire avevamo agganciato con lo specchietto dx una macchina fotografica, naturalmente di un appassionato, scoppiammo a ridere, tu, io e Marco Torriani, ma, il tuo primo pensiero, una volta arrivati in conferenza stampa, fu quello di raccomandarmi che la macchina fotografica fosse consegnata alla gendarmeria, in modo che se qualcuno ne avesse reclamato la scomparsa l'avrebbe ritrovata.
Sei sempre stato un grande, in tutto e per tutto, non sei mai stato solo, chi ti ha amato, ti ha sempre portato dentro, chi invece si è accanito contro di te, si porterà il rimorso per tutta la vita, analoga cosa a chi ti ha usato.
Qualche tempo fa un amico è venuto a mancare, si chiamava Attilio Torboli, ogni volta che mi vedeva mi chiedeva di raccontagli di te, bè ora potrai farlo tu. Raccontagli tutto, tutto, lui ti voleva bene, te ne ha sempre voluto, come tutti noi, prima e dopo Madonna di Campiglio, ciao MARCO, per un credente come me, tu sei sempre fra di noi. Ciao CAMPIONE
Antonello Della Corte, Procuratore sportivo


Il nome di MARCO PANTANI fa e farà sempre vibrare il cuore di chi gli vuole bene.
Maurizio


Su un murale della Nuova Famiglia di Cesenatico (ragazzi diversamente abili) raffigurato il NOSTRO GRANDE CAPITANO in bicicletta sullo sfondo le sue montagne e una bellissima scritta
Da Cesenatico all'Alpe D'Huez
una sola GRANDE volata
Grazie Marco
aiutiamo questo grande progetto molto caro a MARCO e alla Famiglia

Tutti x uno tutti x MARCO
sempre e solo con il nostro e unico CAPITANO
sempre nei nostri CUORI
dammi la mano fammi SOGNARE
MARCO, i PIRATI ti aspetteranno SEMPRE
QUANTO CI MANCHI
Un abbraccio, ATTILA



Maggio 2006. Ero sul Mortirolo ad aspettare l'arrivo dei ciclisti. Il sole risplendeva su tutte quelle scritte che ancora ti aspettavano, Marco. Ti aspettavamo tutti... sulla tua montagna. E sei passato, ancora una volta insieme ai grandi di questo Giro.. Tu c'eri e ci sarai per sempre. Se tu avessi potuto vedere l'affetto di tutta quella gente, non ti saresti mai sentito solo. Non ti saresti mai sentito abbandonato. La gente ti amava, e continua a farlo. Hai lasciato solo i ricordi più belli, e questo è quello che più conta.
Anna


Marco sei sempre stato il mio idolo.. ho 15 anni e vado in bici da corsa.. nelle salite ti penso e penso a quante emozioni sei riuscito a farci provare quando eri tu il padrone della strada.. resterai per sempre nei nostri cuori!!!!!!!
Grazie per averci fatto sognare....
Tuo fan Marco Finotti


Sono un Esordiente del secondo anno. Mi chiamo Mirko e ho iniziato a correre perché ho conosciuto un tuo amico a Gatteo, e parlandomi delle tue imprese e i tuoi allenamenti, mi ha dato la spinta per affrontare il ciclismo.
Un abbraccio a tutti.
Mirko


A due anni di distanza, rimbalza ancora, con la stessa intensità, il dolce ricordo di Marco Pantani, delle emozioni che il Pirata ci ha fatto vivere, uniche, indimenticabili.
Emozioni che ieri ho rivissuto, ascoltando la parola dei genitori, in una delle rare trasmissioni televisive, in cui il ricordo era Rispettoso e Pulito...
Ma non c'è ancora Giustizia, la Verità non è ancora emersa e forse, non c'è la reale volontà di farla emergere.
Due pesi e due misure, tipico atteggiamento di una giustizia sportiva inesistente, è di questi giorni infatti la notizia di alcuni casi di "ematocrito" alto alle Olimpiadi, per i quali gli atleti sono stati fermati per cinque giorni (per Pantani furono quindici) e addirittura, con la richiesta delle federazioni interessate, di sospendere la pena fino a Olimpiadi finite!!
Gli interessi economici, vengono prima di tutto il resto e per essi si continua ad infangare la memoria di colui che, capro espiatorio, ha pagato anche per gli altri, colui che anche dopo morto (come se ancora avesse debiti con qualcuno), è stato definito da molti un "povero tossico", vittima di colpe solo sue.
Certo, noi che lo abbiamo veramente amato, sia prima, che soprattutto dopo, possiamo sembrare "di parte" ed il nostro parere può essere giudicato poco obiettivo, tuttavia è l'unico modo che conosciamo per ricordarlo e rendergli Onore, nella speranza grande di potere un giorno leggere la Verità e che nessun'altro Campione, semmai ce ne saranno, possa essere distrutto da questa "valanga", che di azzurro non ha più nulla e che con lo sport vero, non ha più nulla a che fare.
Gabriele Guerini, Gardone Valtrompia (BS)


Da lassù guidaci Marco, dacci quelle emozioni che solo Tu potevi darci, mentre spingiamo sui pedali nell'ultimo sforzo, regalaci un sorriso di una Tua Vittoria, solo allora sapremo volare sul traguardo!!!!
Ciao, Gianfranco


Non ho ancora capito, ma non m'importa granché, come mai la politica nello sport è più sporca e torbida, in termini relativi, rispetto alla polituca tout court. Odio i politici dello sport, me ne disinteresso perché amo solo il gesto tecnico e il momento agonistico. Il 5 giugno ero in auto, andavo ad un corso. Ho appreso la notizia alla radio e ammetto di non aver realizzato subito, l'entità del fatto. La giornata però sino a sera è stata per me molto pesante, opprimente. Ho però compreso subito che qualcosa non andava e rimango tuttora convinto che nella vicenda c'è chi ha fatto bene i conti e chi li ha sbagliati. Resto convinto che il governo dello sport italiano sia la rovina dello sport. Mi dispiace che non ci sei più, ma almeno restano le tue imprese e resta il mito. Mi dispiace per la tua famiglia ma sono certo che oltre ad amarti, viziarti e coccolarti come molte mamme e papà degli anni '70, si siano accorti in questi due anni che oltre ai pochi che ti odiavano, esisteva ed esiste una nutrita schiera di sportivi e non, che continua a stimarti e volerti bene non solo per come andavi in bici, ma anche per il coraggio, l'abnegazione e altre qualità umane sempre più rare nella nostra società. Sapevo come eri messo e pertanto il 14 febbraio devo dire che un po' me lo aspettavo, anche se di te non si sapeva più nulle. Il mio babbo, grande appassionato di ciclismo e ovviamente tuo tifoso, se ne è andato dieci giorni prima di te, e io, anche se laico, inspiegabilmente nutro il sogno che sia venuto a trovarti per fare una pedalata verso l'Abetone.
Forse chi ha fatto tutto il giochetto, non ha ponderato bene le conseguenze. Chi lo sa certi signori come hanno vissuto la tua dipartita, chi lo sa.... Comunque caro Marco, io continuo nel nome tuo e del mio babbo a seguire il ciclismo che resta una mia grande passione, e la tua ragione di vita e purtroppo di morte.
Giovanni Fante


Ciao campione, sei sempre il mio esempio, finché vivrò. Con la tua leggenda vivrai per sempre negli anni.
Cia Marco.
Francesco (Prov. Bg)


Ciao Marco
sono già passati due anni sembra ieri, quella maledetta sera ero a giocare a bowling con gli amici. Mi arriva un sms di mio cugino che dice che Pantani è morto!!! Io gli rispondo se è uno scherzo ma invece era la verità!!! Anche se non ti ho conosciuto di persona ti ho visto volare sulle salite sia in tv che dal vivo. Ero sul Mortirolo nel '94, e ca... che spettacolo vederti saltellare sulla bici come un camoscio mentre volavi verso la vetta. Dopo sono venuti i trionfi e le sofferenze che non meritavi, ti hanno voluto usare e ti hanno ucciso prima nell'anima e poi nel corpo. Ma resterai nel cuore dei tifosi che ti hanno voluto bene e ti hanno osannato sulle strade che hai solcato. Ho 40 anni e seguo il ciclismo da quando avevo circa 10 anni, la passione mi fu attaccata da mio nonno. Ho iniziato tifando per Moser e dopo di lui ho seguito tutti i ciclisti senza averne uno in particolare, fino a quando sei arrivato tu a farmi saltare sulla sedia.
Ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto e che avresti continuato a fare se non ti avessero voluto fermare per sporchi giochi ...........
UN SOLO CAMPIONE
UNA SOLA LEGGENDA
IL PIRATA
MARCO PANTANI
Ciao Marco
Il tuo fedelissimo Roby


Grazie per tutte le emozioni che ci hai dato; il tuo esempio è sempre con noi in tutto quello che facciamo.
Francesco

Quel "maledetto" 14 febbraio se ne è andato un altro "pezzo del mio ciclismo", dopo Moser e Bugno. Fatto di fervide attese, di grida "evaporate" ad ogni galoppata in salita, ma anche di sofferenze, incubi, da cui tu, Marco, sei sempre uscito a testa alta....... Tu non sei morto, sei vivo nei miei, nei nostri cuori, perchè il tuo esempio mi aiuterà sempre nel difficile cammino della vita.........
Ferdinando Cocciolo - Brindisi


Le leggende non muoiono mai, sulla salita c'è ancora una danza che riecheggia dirompente e si fonde con l'azzurrità del cielo infinito. Ciao Marco!
Vivian Ghianni, Chieti


Ciao Marco.
Penso che in verità non sei morto solo, hanno sbagliato, sei morto infelice.
Nei tuoi occhi c'era luce e allegria, fuori e per tutti gli altri, ma dentro, solo dentro, nascosto nell'angolo più segreto e timido, dentro, c'eri tu.. c'era la rabbia che ti divorava ogni istante su per le montagne della tua vita.. solo tu.. poi c'era il mondo fuori, quello lontano dove sono tutti uguali, anche quelli speciali come te, che giravi diverso.. poi c'era la bici.
Ti ricordo silenzioso, sguardo basso, senza parole, il sudore che scendeva lungo la pelata, l'ultimo Giro, ero al Duomo a Milano, poco prima Simoni, sembrava un condottiero della storia perduta, vincitore.
Lo sai Marco, non c'era più luce nei tuoi occhi, non l'ho trovata... DIO perché?... Un'ombra in una giornata di sole radioso.
Quel giorno la strada che da dentro ti avvicinava al mondo degli altri era franata per sempre, era davvero la fine, perché eri diventato un mondo perduto.
Forse doveva andare così, perchè quando i sogni diventano realtà inevitabilmente perdono di libertà e cadono preda di chi si sente in dovere di strapparti anche la felicità dei grandi momenti... e se non esiste il passato allora perché vivere il presente..?
Quel maledetto giorno ti guardavo da dietro le transenne, avrei voluto gridare, avevo capito, ma la mia voce si è persa, incastrata nella gola.. tutti ti guardavano.. ma credimi nessuno ti stava giudicando, anzi.
Oggi non ci sei più ed è un grande dispiacere, non per l'atleta, ma per l'uomo che si è perso in questa vita.
Mi manchi tanto.
Massimiliano


Che dire... la Romagna è una terra di bici e motori..
Io sono una grande appassionata di ciclismo (non solo guardato, ma anche praticato)!! Da quando? Dal 1997-1998 (di anni ne avevo 13-14), anni del grande Marco!! Grazie per aver contagiato tutti con il tuo carisma! Il ciclismo è uno sport fantastico, da amare con tutto il cuore e con tutte le forze come lo amava il mitico Pirata.
Vlp E. Romagna


Giro d'Italia 2003. Cronometro Merano-Bolzano. Salita di San Paolo, corta e piuttosto dura per una crono. La vince Gonzalez de Galdeano. Sono passati quasi 3 anni. Si riesce ancora a leggere sull'asfalto la sequenza di scritte: Pantani - Pantani - Pantani - Pantani ..........., anche se il tempo cronologico e metereologico le stanno pian piano spegnendo. Ogni volta che ci passo in bici, mi riprometto: "Domani vengo con vernice e pennello e le rinfresco". Cosa che non faccio mai. Quando le scritte saranno ormai illeggibili, io continuerò e vederle!
Klaus


Ciao Marco!
Ci vorrebbe un fiume di parole per descrivere la tua grandezza e il mio orgoglio per averti potuto vivere ed ammirare sportivamente... ma in casi come questi, poche parole - anzi una sola - vale tantissimo, forse di più: GRAZIE!
Marco da Verona


Ciao a tutti. È la prima volta che scrivo la mia storia, e voglio ringraziare i produttori di questo sito. Ho 39 anni e vivo in Svizzera. Il ciclismo non era mai stato lo sport preferito, praticavo il calcio come tanti altri.
Sentivo parlare di un certo Marco Pantani, l'elefantino, ma per me i ciclisti erano tutti uguali.
Guardai delle tappe del Tour e lì scoprii il fenomeno Marco. Gl'anni passarono e continuavo il mio calcio. Eccoci arrivati a quel 14 febbraio, la tristezza di tanti appasionati del ciclismo, e anche di tanti altri. Seguii i funarali per televisione, chiedendo ai miei genitori che sono a Cesenatico, di trovarmi quella bandana, per ricordo. A Natale 2004 andai dai miei a Cesenatico, e la mia mamma mi accompagnò al cimitero.
Ero così triste davanti alla foto di Marco, e per un'attimo mi sono chiesto perché...
Sentii una voce dentro di me... "prendi una bici e prova".
Al mio rientro in Svizzera comprai una bici e via per le strade, in pieno inverno. Ho partecipato da quel giorno a varie grandfondo in Italia e rimpiango di non averlo fatto prima. Ho scoperto una nuova passione che mi regala tanta gioia. Ho avuto il piacere di partecipare alla Nove Colli, dura ma bella gara.
La bandana mi è stata regalata da un amico ciclista.
Mi dispiace tanto Marco di non averti conosciuto di persona. Perché no una pedalata nelle nostre colline romagnole. Ti ringrazio di avermi regalato questa passione. Sarai per sempre nel mio cuore.
Come dicono da noi... "Tu est grand Pantani"
Ciao Marco
Maurizio


Il primo ricordo una tappa del Tour, tanti anni fa... Una caduta e una rincorsa pazzesca. In discesa seduto dietro il sellino in salita volando. E quel francese che ti ha visto passare ed ha allargato le braccia come a dire: "Cosa ci possiamo fare?". E anni di pagine di sofferenze e di gioie di trionfi e di cadute insomma di ciclismo e di un amore grande per te. Maglie gialle e maglie rosa rivincite dolci di chi come me aspettava dai tempi, vissuti da bambino, di Gimondi. Hai dato un senso al nostro tifare ciclismo. Il tuo poster appeso nel mio ufficio e mio figlio che gridava: "Forza Pantani!!" ogni volta che vedeva un ciclista per strada. E poi quella porcata un'accusa puzzolente mai creduta da chi ti amava. E risalire in bicicletta solo per noi, per chi cercava la tua pelata in testa al gruppo. Avanti ancora contro la sfortuna maledetta e contro le invidie e i rancori. E poi la notizia che passava nei sottotitoli in tv quella notte e le lacrime che ancora adesso non so trattenere. Ci manchi Marco e ci mancherai per sempre. Un grande giornalista ha scritto in quei giorni di dolore una frase consolante: "Il posto del Pirata nell'aldilà è in Paradiso. All'Inferno c'è già stato". Ma sei stato anche vicino al cielo pedalando da solo in testa al gruppo, la strada per il Paradiso la conoscevi. Grazie Marco di essere esistito. E arrivederci.
Angelo


Marco ci sarebbero tante cose da dire ma a me piace ricordarti per quello che hai saputo regalare alla gente. Con le tue imprese sei riuscito quasi a farmi iniziare col ciclismo e l'avrei iniziato se solo avessi avuto più coraggio. Non ti potrò mai dimenticare Pirata; anche nei momenti tuoi più difficili speravo sempre che tu potessi fare uno scatto perché quelle tue accelerate anche se non più come i tempi migliori mi facevano ricordare i tuoi tempi migliori e ora ho deciso che finchè non ci sarà un altro come te io continuerò a tifare per te: a volte quando penso alle tue vittorie, alle tue imprese mi viene quasi da piangere anche se è passato un po' di tempo perché tu eri diverso dagli altri, avevi nella tua pedalata un qualcosa di poetico, di incantevole e irraggiungibile ed ecco perché se tu fossi ancora qua avresti potuto vincere ancora tanto e farmi rimanere attaccato al televisore a rivedere le tue azioni personali che ora posso rivedere solo in cassetta. Sarai sempre in cima alla mia lista... alla lista del mio cuore. Anche se so che non può servire a molto io Marco ti ho sempre creduto e ti chiedo scusa perché comunque non ho fatto sentire la mia voce e quindi ti ho abbandonato anche io. L'unica cosa che posso fare è portarti dentro nel mio cuore e unirmi al tuo dolore ma ricodarti bene; la gente in mente ha solo TE mio grande EROE.
GLF Corsi


Marco, eri la parte migliore di noi.
Tabard


Hai lasciato un segno indelebile su questa terra!!!
Milena


Eri così bello... per me è stato un fragore immenso vederti passare sulla salita di Oropa, sembravi avere solo due occhi leggeri... grintosi, infuriati, vispi... e le tue gambe non le ho nemmeno viste... sei stato per me un sorriso che ho fermato nel mio cuore e sei cresciuto nella mia mente esente da colpe...: quelle le abbiamo tutti, ma ho preferito sorvolare sul noioso dibattito "pulito o meno"... a me non interessava: eri bello, armonico, delizioso, un insieme di fascinazioni che non troveranno replica: in questa e per altre unicità sei la mia forza...
"Sul gradino più alto...per sempre"...: GIÀ!
Alessandro


Sei stato l'unica persona in grado di regalarmi delle emozioni. Senza di te il ciclismo non aveva senso e tutt'oggi non lo ha. Voglio solo dirti grazie di tutto perché sei stato e sei ancora adesso il mio "IDOLO" e scusaci se non ti siamo stati veramente vicino come meritavi. Ci rivediamo sul Monte Paradiso.
Tuo Francesco


Marco sei e sarai sempre nel mio cuore e in quello dei tuoi tifosi.
Le tue imprese non potrà mai dimenticarle nessuno.
I tuoi genitori e noi vogliamo la verità, chi sa parli.
Non ti scorderò mai come la tua immagine incisa sulla mia pelle.
Marco t.v.1.m.d.b. ci vediamo presto
Affezionatamente Silvio


Grazie Marco!
Roberto Griggio


Tu eri e sarai sempre nei nostri cuori.
Ciao da Riccardo


Marco è il più grande di tutti i tempi.
Mario


L'avevo scritto un anno fa. Ve lo mando volentieri.
Purtroppo la tragica fine di Pantani ha scatenato una ridda di commenti, dichiarazioni, testimonianze ed è molto difficile dire qualcosa di originale e significativo. Io però ci tengo a provarci, non so quale sarà il risultato ma l'intenzione è buona.
Io sono un ragazzo, preferisco definirmi ancora tale, di 38 anni; sposato, un buon lavoro, un bellissimo bimbo. Ho sempre amato tantissimo lo sport, sia da spettatore che da praticante. Come in tutte le grandi passioni ho avuto i miei idoli, i miei eroi, spaziando in vari sport e in varie epoche. Tanto per citarne qualcuno Mennea, McEnroe, Tomba. Personaggi speciali che, per valori tecnici e umani, hanno saputo scatenare in me sentimenti forti ed esaltanti.
Ho sempre avuto un grande amore per il ciclismo e anche in questo sport ho avuto i miei campioni: Moseriano da ragazzino, poi grande tifoso di Bugno. Nel 1994 Bugno era ormai in fase discendente e sentivo dentro di me il desiderio di trovare un sostituto, un nuovo ciclista che sapesse infiammarmi; ma in queste cose non basta la volontà (un po' come in amore), ci vuole l'incontro giusto.
Al Giro di quell'anno decisi di assistere, per la prima volta in vita mia, ad un arrivo di tappa dal vivo; e scalai, insieme ad un amico, le rampe del Passo del Bocco dove era in programma una cronoscalata. Il Giro era ormai deciso e aveva proposto delle bellissime novità: il mitico Indurain, vincitore delle due edizioni precedenti, si stava accontentando del terzo gradino del podio, preceduto da due giovani baldanzosi, un russo di nome Berzin e un italiano di nome Pantani. Saranno due meteore – ci si chiedeva – o diventeranno dei campioni? Il primo, pur ottimamente dotato, si rivelò poco più di una meteora; vinse qualche altra corsa, anche importante, ma si sgonfiò in fretta senza lasciare grande traccia di sè. Il secondo invece, partecipò subito dopo al Tour e, salendo anche lì sul podio, dimostrò il suo grande valore. Non sto ora a ripercorrere le vicende note e stranote degli anni successivi, dico solo che la mia passione per questo piccolo grande scalatore andava a crescere sempre più: assisto dal vivo al suo primo trionfo sull'Alpe d'Huez, e al suo grande ritorno, nel '97, sulla stessa salita. Sono presente anche sulle rampe di Montecampione quando, staccando Tonkov nel finale, ipoteca la vittoria del Giro. Seguo a distanza anche il trionfo nel Tour successivo, passando ore e ore incollato allo schermo. Ormai la figura di questo personaggio è parte importante della mia vita, sicuramente in vetta nei miei amori sportivi. Nel '99 vivo sul posto l'indimenticabile giornata di Oropa, la notte successiva fatico a dormire per l'eccitazione che mi pervade; i giorni successivi mi godo in TV le altre vittorie.
Come si dice in altre cose, diciamo più serie, posso dire di essere un uomo felice, sportivamente parlando.
Sabato 5 giugno mi sveglio già eccitato al pensiero del tappone col Mortirolo che mi attende in TV; poi, mentre faccio colazione, arriva la notizia dello stop a Pantani. Entro in crisi, una crisi vera, nel mio piccolo vivo il dramma del ciclista. Per alcuni giorni sono demoralizzato, abulico; in pratica mi sento come risvegliato da un bellissimo sogno. Gli anni successivi sono un inseguirsi di speranze, delusioni, patimenti, gioie, attese. Il sogno è quello di rivincere il Giro d'Italia per cancellare il 5 Giugno o comunque almeno di ritrovare l'uomo che sembra smarrito dopo quel giorno fatidico.
Poi purtroppo arriva il 14 Febbraio del 2004. Un giorno apparentemente normale, festa degli innamorati, ma per gli innamorati del Pirata la festa si trasforma in dramma.
Ora sono qua, il cuore è triste, lo stato d'animo ricorda quello del giugno '99 con in più la consapevolezza, a differenza di allora, che non può esistere mai più tempo per il riscatto.
Si dice che chi muore rimane vivo nelle azioni e nei pensieri di chi resta; ebbene, vista in questa ottica, Marco continuerà a vivere intensamente attraverso i tanti che lo hanno amato.
Per quanto mi riguarda, finché vivrò, avrò negli occhi la sua immagine che mi passa davanti agli occhi, a pochi metri, sulle grandi salite: emblema della vita, faticosa, stupenda ed effimera.
Andrea '66


Ciao Marco,
sei stato e sarai sempre il più grande. Il più grande scalatore di tutti i tempi, ma anche e soprattutto una grande persona.
Sei sempre nei miei pensieri e ogni volta che guardo una gara di ciclismo mi viene tanta tristezza.
Il ciclismo non è più come prima. solo tu "pirata" facevi grande il ciclismo.
E non basta vincere sei Tour consecutivi per fare grande il ciclismo ed entusiasmare la folla! Non contano il numero di vittorie!
Conta entrare veramente nel cuore della gente, e tu Marco da Cesenatico ci sei entrato e ci rimarrai per sempre.
Il mio grande rammarico è quella tappa dello Zoncolan nell'ultimo Giro: se ti avessero lasciato andar via su quella montagna e avessi vinto quella tappa adesso eri qui con noi, perché il ciclismo era la tua vita. Saresti rinato dentro con quella vittoria. Però tutti correvano dietro di te, per prenderti, anche se eri fuori classifica. Non glielo perdonerò mai. Tu eri Pantani e gli altri non volevano regalarti nulla.
Adesso, sono gli angeli che ammirano i tuoi scatti, lassù nel cielo. Ciao Marco. Mi manchi.
Graziano, Serino (AV)


Ciao Marco!!!!!
È passato da poco un anno da quel giorno orrendo e tristissimo...
Ma nonostante ciò il ricordo di te è rimasto fino a oggi, e rimarrà per sempre...
Ogni volta che ti penso, che penso alle tue vittorie, alle scalate che solo tu riuscivi a regalarci mi rendo sempre più conto che il mondo HA PERSO UNA PERSONA FANTASTICA, SENSIBILE e SOPRATTUTTO UN CAMPIONE CHE NON SI VEDRÀ MAI PIÙ NELLA STORIA DEL CICLISMO!!!!
Nonostante sia passato ormai un anno, quando penso a te, alle tue vittorie e alle emozioni che solo tu riuscivi a trasmettermi mi vengono ancora sempre le lacrime agli occhi e nn riesco a trattenermi....
Ogni volta che guardo le stelle mi immagino che tra queste quella che brilla di più sei tu con la tua bandana gialla, una bandana che ci ha fatto sognare, rallegrare, ma ora ci fa anche soffrire perché non potremmo più rivedere......
Tu nn ci sei più perché da qualche parte nel paradiso qualcuno aveva capito la vera persona fantastica che eri, e visto che qui NN TI HANNO SAPUTO APREZZARE allora ti hanno preso lì perché avevano bisogno di una persona SPECIALE....solo che hanno fatto un piccolo errore, nn hanno pensato che a noi saresti mancato, che avresti lasciato un grandissimo vuoto dentro di noi.....
MA RICORDATI CHE UN PEZZO DEL MIO CUORE È SEMPRE CON TE E NN TI DIMENTICA MAI!!!!!!!!!
Spero un giorno di poterti riincontrare....
SARAI PER SEMPRE NEI CUORI DEI TUOI TIFOSI!!!!!!
Un bacio grandissimo
ily88 (Merano)


Quando si cominciò a parlare di Te, ancora semisconosciuto ai più, scalatore di una terra di mare, romagnolo come me, fui mosso da un moto iniziale di curiosità e parlando di Te con una persona a me cara, che, anch'essa, non c'è più, decidemmo di tenere d'cchio questo ragazzo che aveva già fatto grandi cose tra i dilettanti.
Poi, i ricordi si fanno subito tumultuosi, le Tue prime già mitiche vittorie, gli incidenti dai quali Ti vedevamo sempre risorgere e avevi abituato i tuoi tifosi ad aspettare sempre i Tuoi grandi ritorni.
Non eri per me un idolo nel senso classico del termine, non Ti vedevo su di un piedistallo, Ti sentivo a me vicino, direi, se posso, un coetaneo che ammiravo enormemente e mi piaceva ripetere a tutti che ci univa, oltre alla passione per la bici e la romagnolità, anche le Tue due grandi passioni calcistiche.
Che emozione quando, mentre arrancavo su di una salita del nostro Appennino, con la Mercatone Uno mi superasti e quasi ci sfiorammo.
Poi, dopo l'apoteosi del '98 arriva, maledetta, Madonna di Campiglio, e i responsabili morali della tua tragedia umana che ancora, oggi, mostrano impunemente le loro facce in pubblico, ma noi tifosi sappiamo chi sono quelli che Ti hanno velocemente scaricato dopo aver approfittato della Tua popolarità.
Eppure eravamo disposti ancora ad aspettarti (che brividi ci hai regalato di nuovo nel maggio 2003!), Marco, oppure ci saremmo accontentati di commentare insieme a Te una carriera irripetibile e straordinaria, ma il rimpianto continuo è quello per una parola o una mano tesa al momento giusto che, forse, Ti avrebbe salvato.
Grazie per tutto quello che ci hai fatto, ci fai e ci farai sempre provare.
Ciao.
Marcello, Faenza (Marc)


Ciao Pirata.... è passato un anno da quando te ne sei andato e il tuo ricordo è ancora vivo nel mio cuore e di quello di tanti italiani....
Non mi aspettavo che te ne andassi così, ma troppe cose ti hanno distrutto, la gente che ti ha dato tanto addosso forse non vedeva quello che vedevano gli altri: UN VERO CAMPIONE!!!!
Ci hai fatto sognare su ogni salita...
Spero di ritrovarti un giorno...
Ora corri da solo..... come tu hai sempre voluto, ma ricordati che noi siamo sempre qua!!!!
Eleonora


Avevo dei bei voti in italiano, tanti anni fa a scuola.
Non riesco a scrivere niente su di te........ solo lacrime ed un grande groppo in gola che non credo si scioglierà.
La vita è brutta, eri un raggio di sole, ti hanno spento, così la vita è ancora più brutta.
Tu sei stato bravo (te lo ha detto anche il tuo direttore sportivo a sedici anni).
Pier


Marco ora scatti lassù senza che nessuno ti possa più fermare!!!
Giovanni


Ciao Marco
Sei stato il più grande e ti hanno voluto massacrare nell'anima e nello spirito e ciò ti ha portato a una fine che non meritavi.
Tanti altri sportivi hanno avuto guai come te ma a parte una misera squalifica non gli è successo altro.
Solo con te c'è stato un accanimento mostruoso ed incomprensibile da parte della giustizia neanche fossi stato un mafioso (che vengono trattati come santi ed eroi) e questo ti ha distrutto come avrebbe distrutto chiunque.
A noi tifosi rimane il tuo ricordo indelebile di quando buttavi la bandana e partivi volando verso le vette più impervie dove solo gli eroi possono volare mentre gli altri arrancano.
C'è un americano che è considerato un campione, fa soltanto una corsa l'anno e il suo dottore è stato condannato, come mai?
Lasciamo perdere tanto non conta più nulla, spero dove sei ora che ci sia più giustizia che sulla terra ed intanto tu continui a vincere alla faccia di tutti.
Sarai sempre il più grande.
Ciao Marco
Roby


Ciao, Marco! Sono un giornalista spagnolo. Escusa il mio italiano, ma non parla la mia lingua, soltanto il mio cuore, perché devo farmi una questione: Chi è il colpevole della tua morte? Credo che anche noi, i giornalisti siamo un po' colpevoli, perché nessuno abbiano parlato chiaramente sul doping. Dobbiamo lasciare l'hipocresìa: tu non sei un "doppato" (si dice così?), soltanto una "victima" de tutti quanti guardiamo a destra o sinistra perche non vogliamo vedere che il ciclismo è maledetto de tutti quelli que non vedono più che la política. Ciao, Marco! Ci vediamo nel paradiso dei eroi.
Jesús


Marco è immenso, lo è stato e lo è ancora, un piccolo omino che è stato capace di far impazzire il mondo e che ancora oggi, giorno della ricorrenza della sua scomparsa, tiene uniti milioni di persone che lo amano, lo pensano e combattono affinchè la sua dignità gli venga restituita!!
Sono stata a Cesenatico il 13 febbraio 2005, oltre che al funerale nel 2004, eravamo di tutte le età di tutte le parti d'Italia lì insieme per dire al mondo che Marco c'è ancora e che non vogliamo nessun erede!
dopo Pantani nessuno
Iolanda Napolitano


Niente retorica
Solo la consapevolezza di aver perso un grande ke abbiamo lasciato andar via!!
quando ce ne siamo ricordati? dopo ma era troppo tardi; Marco era già in fuga! ricordiamolo con orgoglio, ridiamo con lui! ke da lì ci sbeffeggia!!Il Pirata sta scattando tra le nuvole dell'infinito! Ciao amico mio
Giorgio


Ciao, io sono Cristian, volevo solo dire che Marco, nonostante l'abbiano infangato tutti quelli che erano invidiosi di lui, resterà sempre un esempio per me. Un esempio di coraggio, di rispetto per l'avversario, di affetto sincero verso il suo sport, di umiltà e tante altre qualità che lui aveva. "Nessuno dice che non aveva difetti", sì, li aveva, è proprio per questi ultimi che non è riuscito ad andare avanti. Io voglio solo dire che gli voglio un gran bene e, ogni volta che faccio una corsa cerco sempre di dare tutto come faceva lui, insomma mi rispecchio in lui per raggiungere i miei obbiettivi. "Molto più modesti di quelli che ha raggiunto lui, certo", voglio concludere dicendo al mio idolo che io l'ho sempre sostenuto, e fin quando avrò voce continuerò a farlo. Grazie Pirata.
Cristian


Spero che tutto il male di questo mondo possa finire addosso alle persone che ti hanno fatto quello che tutti sappiamo. Ciao Marco, sei sempre nel mio cuore.
Nicola


Sono Luigi Giacobetti di Castel di Lama (AP) anni 41; se ne sono dette di cotte e di crude sulle sue vittorie, sulla sua vita e sulla sua morte.
Per quel che mi riguarda andando in bici dall'età di 10 anni, so riconoscere un campione da uno che non lo è, Marco quello che faceva in salita lo faceva perché oltre che sorretto da un fisico eccezionale, aveva una forza di volontà ed orgoglio che quando si pedalava in salita erano disumani. La gente sottovaluta che la mente fa fare cose inimmaginabili (criticano Armstrong perchè prende bombe.... non sanno che l'americano è imbattibile per la sua forza mentale, dopo quello che ha affrontato con la malattia).
Mi conforta la tesi a tal riguardo che dall'esame del suo midollo osseo è stato dimostrato che comunque non ha abusato di EPO, ma alla notizia non è stato dato risalto, come era prevedibile. Mi fa rabbia solo una cosa, che Marco avrebbe dovuto far ricorso alla sua grinta, alla sua cattiveria agonistica (dote che i corridori hanno) per fregarsene di quello che gli era successo e fregarsene soprattutto della gente che come sempre accade prima ti esalta poi ti crocifigge.
Ho un personale ricordo di Marco in occasione della sua prima vittoria nella tappa di Merano Giro '94, la sera andai a letto con la convinzione di assistere il giorno seguente ad una tappa memorabile, in trentuno anni che seguo il ciclismo quella è stata la corsa più bella che abbia mai visto e, penso che ne passeranno degli altri ancora.....
Luigi Giacobetti - Castel di Lama


Cosa c'è da dire, nulla! Io so solo che abbiamo perso un tesoro UNICO di talento, fantasia, coraggio ma soprattutto di umanità, quella umanità che non è stata "usata" nei suoi confronti, anzi il contrario torturandolo a fuoco lento piano piano anno dopo anno ora dopo ora (chi non è colpevole scagli la prima pietra!!). Ecco qua il risultato: UN VERO CAMPIONE MORTO DA SOLO IN UNA STANZA D'ALBERGO COME UN CANE!!!!!!! Non è rimasto più NESSUNO come lui! Chi forse quel pupazzo del signor Simoni? O forse (il così detto "Pantacunego") il nostro Damiano? O tutti quei bambocci che ti fanno lo scattino e poi li vedi finiti come le carogne? MA STIAMO IMPAZZENDO TUTTI!!!!! Ma ci rendiamo conto che quel ragazzo poteva vincere ancora così tanto, regalarci emozioni che solo lui ci dava, diventare più del cow-boy Amstrong (ma l'avete visto come va in salita? Secondo voi l'americano va a PANE E CIOCCOLATO? Tra l'altro è pure pallido!). OOh Marco quando vado in bici un pensiero lo faccio sempre e qualche volta quando affronto una salita mi sembra di vederti tagliare un torrnante come sapevi fare tu. Grazie Marco, rimarrai sempre nel mio cuore... IN PARADISO TI ACCOLGANO GLI ANGELI, AL TUO ARRIVO TI ACCOLGANO I MARTIRI E TU POSSA TROVARE IL RIPOSO ETERNO NEI CIELI.
Klaus (BZ)


Ciao Marco, ti ricorderò per sempre come il più grande di tutti, te ne sei andato lasciando un vuoto nello sport che nessun altro mai colmerà, i successi dell'americano sono gite in campagna rispetto ai tuoi. Non scorderò mai quando ti toglievi gli occhiali, poi la bandana, poi le borracce e poi via il vuoto dietro te, ogni pedalata era una pugnalata per gli altri corridori, anche per quelli che sembravano giganti si trasformavano in gnomi sotto gli scatti del Pirata. Ti dico solo grazie per le gioie che mi hai regalato conscio che non è stata colpa tua. Mi mancherai per sempre.
Un tuo grande tifoso.
P.S. E' possibile che quelli che anno trovato con l'EPO in tasca non abbiano subito niente (tranne che delle squalifichette) e lui che è sempre stato accusato ma sempre scagionato dalle accuse abbia dovuto subire tutto quel calvario? Possibile che tutti dormano con la coscienza a posto? E' possibile tutto ciò? Qualcuno si fermi, pensi e si renda conto di ciò che ha fatto,vergogna!!!
Marco Signorini


"Penso che un sogno così non ritorni mai più..."
Penso che sarà il primo Natale senza Marco...
Penso che Marco avesse un grande Cuore...
Penso che ora, in cielo, ci sarà per sempre una stella con la bandana gialla...!!
Ciao Grande Pirata!!
Alby M. '84


Maledetto 5 Giugno, ci ha portato via definitivamente un uomo sincero, gentile, spontaneo, ma soprattutto PULITO!
Viola


A distanza di un po' di tempo dalla sua morte, sono emersi chiaramente, grazie a libri, rivelazioni e racconti i contorni della vicenda sportiva ed umana di Marco Pantani.
Ne è emerso un quadro sconvolgente, drammatico, che noi, tifosi al di fuori del suo entourage che avevamo solo percepito le difficoltà di un campione, non potevamo nemmeno immaginare.
Ora è chiaro che Marco era una persona debole, con evidenti problemi psichici già quando ancora trionfava sulle strade, che ha gestito in modo assai poco intelligente la sua persona ed il bottino sportivo conquistato, sino a divenire, fino alla morte, un accanito consumatore di droghe ormai in preda ad allucinazioni.
Ma è altrettanto chiaro che Marco Pantani ha subìto le più svariate ingiustizie e sfortune: gli incidenti, lo stop di Madonna di Campiglio, la gogna mediatica e le inchieste giudiziarie rivelatesi del tutto infondate. Così come è vero che è stato circondato da persone che non solo non l'hanno saputo gestire e curare, ma anche, quando non gli hanno voluto male, perlomeno ambigue, nell'ambiente ciclistico e fuori da esso.
Allora bisognerebbe chiedersi se le sue colpe prevalgano su quelle degli altri o viceversa, se non sia invece possibile che un uomo in sella sei ore ogni giorno non possa effettivamente cadere di fronte agli incidenti, ma soprattutto agli accanimenti e ad un sistema intero che ti si rivolta contro.
Pantani era un ragazzo che sapeva andare in bici, non era colto e preparato, non aveva studiato o lavorato per affrontare le difficoltà, la faide, le lotte che un uomo d'affari o un politico od un rappresentante sindacale gestiscono quasi quotidianamente. Ed è caduto.
La sua tragica e ben poco edificante vicenda, per lui e per il ciclismo, non permetteranno mai di sbiadire però il ricordo dell'atleta più incredibile, più popolare, della persona più pura e selvaggia dello sport moderno, che ha dato al ciclismo ben più di quanto ha ricevuto.
Solo, diverso, istintivo e naturale nel bene e nel male, Marco Pantani continua la sua fuga nei nostri ricordi, staccando anche la mala sorte e la cattiveria che si è sempre accanita sul suo mito.
Giampiero Cilione, Bologna


Sarai sempre nei nostri cuori, non dimenticheremo mai!!!
Tu vivi ancora nell'aria che ci circonda tutti i giorni!!!
Addio Panta!!!
Whisky Bar


Ormai sono passati sette mesi da quando ci hai lasciato, caro Marco. Ma io voglio ricordarti così: te ne sei andato da solo, nessuno era con te, come quando staccavi tutti e trionfavi.. una vita in solitudine..
il mondo ti conobbe sul Mortirolo, te lo ricordi, vero? dovevi fare il gregario a Chiappucci ma te ne andasti, nn solo staccasti Indurain ma gli desti tre minuti.. quanti hanno dato tre minuti in salita a Miguel? TU e basta.. poi andasti al Tour, molti nn credevano in te, molti pensarono che eri un fuoco di paglia, ma tu li zittisti subito.. L'Alpe d'Huez del '94: se durava 2 km in più avresti tre tornanti invece che due dedicati a te.. Te lo ricordi quel corridore francese che tu passasti a a velocità doppia, tripla, quadrupla, allargò le braccia quasi nn credeva ai suoi occhi.. Ch emozioni!! per me il '94 è stato l'anno più bello, più del '98.. avevo 9 anni ma a mio padre gli chiedevo solo di te.. Adesso nn ci sei, una parte di me se n'è anadata con te, stavo con la mia donna a cena quando mi chiamò mio padre singhiozzante e mi annunciò quello che mai avevo pensato.. nn avevo mai pensato perchè nel mio cuore vivevo con la speranza.. sai Marco quella che solo x un giorno, solo x un'ultima volta, in cima da solo a braccia alzata, come quando sulle Deux Alpes chiusi gli occhi.. e come feci sette mesi fa per sentirti ancora un'altra volta così.. CAMPIONE
Emiliano


Era un caldo pomeriggio di fine maggio, attanagliato dalla noia e una luce mi illuminò. Era lui, Marco, che con il treno della Mercatone saliva la salita di Piancavallo e scattò. Non avevo mai seguito il ciclismo prima di allora visto anche la mia giovane età. Da allora non mi perdo mai una tappa di un qualsiasi giro, mai una corsa di qualsiasi natura. E' stato lui ad avvicinarmi al ciclismo. ERA ANZI E' ANCORA il mio mito, il mio modello da seguire.Dopo questa bruttissima notizia non so più che dire ma l'unica cosa che mi chiedo è: PERCHE'? Perché hai fatto questa brutta fine che sicuramente non meritavi? Comunque in ogni caso ti voglio ringraziare perché mi hai avvicinato allo sport, nonostante tutto, più puro che possa esistere.
Rimarrai al cuore di tutti
Ugo (un ragazzo sconvolto come tanti)


Sei stato il più grande, l'unico ciclista capace di far entusiasmare migliaia, anzi milioni di persone. Non ti dimenticherò mai, mitico Marco.
Rega89


Che dire?! Che non riesco a trattenere le lacrime? in quanti saranno come me.... Che forse tutti ci sentiamo un po' in colpa? in quanti saranno come me e più di me... Una cosa posso dire con certezza: MI HA FATTO AMARE IL CICLISMO... e non era facile ad un calciofilo come me!!! Come non ricordare le emozioni che mi facevano scendere le lacrime per le Sue grandi vittorie.... chi non ricorda quella tappa del Tour nella quale schiantò il grande Ullrich infliggendo distacchi di cui la mia generazione aveva soltanto sentito parlare... e quello slalom maledetto, sì maledetto perché fu l'ultimo, sulla salita di Campiglio?!... e poi forse ci siamo sentiti, o ci hanno fatto sentire un po' traditi, hanno messo in discussione tutte le gioie che avevamo provato per il nostro Campione!!!! come se fosse stato il marcio di tutto il ciclismo.... ma poi abbiamo visto che così non era!!!! Non mi dilungo oltre... posso solo conludere con un CIAO CAMPIONE, avrai già ritrovato il sorriso e starai scalando le dolci montagne del paradiso!!!!.... così voglio pensarti
Virgi


Ho vent'anni, gioco a pallacanestro da tanto tempo e sono innamorato del mio sport... ma il ciclismo era entrato nella mia vita come un uragano nel '98, l'anno magico del Pirata. Mi son comprato la bici da corsa e l'ho seguito spesso sulle strade del Giro, quell'anno e anche quelli successivi la disfatta di Madonna di Campiglio... con la stessa emozione, la stessa passione che mi portava a seguirlo quando vinceva..... la notizia mi ha raggiunto ieri sera per radio, e un brivido ghiacciato m'ha percorso la schiena... incredibile. Marco è stato schiacciato da una cosa + grossa di lui, una cosa che girava intorno al suo amore: il ciclismo... a proposito di questo è devastante pensare che se ne sia andato il giorno di S.Valentino.... Con il lutto nel profondo del cuore, dove aveva trovato posto il mio sincero tifo per il Pirata sportivo e uomo.... ADDIO MARCO
Matteo da Bergamo


Non sono mai stato un grande tifoso del PIRATA.
Lo ammmiravo come scalatore ma di fronte ad un evento tragico come questo mi chiedo dove erano finiti i suoi AMICI. Lo hanno abbandonato nel momento nel quale aveva maggiormente bisogno sapendo che aveva un carattere fragile. Questo mi turba moltissimo.
Esprimo tutto il mio cordoglio alla sua famiglia.
W IL PIRATA, la sua bandana ora sventolerà nel paradiso dei ciclisti. FORZA MARCO, ci mancherai!
Francesco Butta


Sarai sempre uno dei più grandi campioni, perché ogni volta che partivi, in fuga, scaricando tutta la tua rabbia e felicità, le tue paure e i tuoi desideri sui pedali della tua bici regalavi al pubblico, ai tuoi amici, ai tuoi fan solo e sempre brividi, energia e divertimento. Ora il doping ti ha portato via, dopo un calvario iniziato il quel bastardo 99. Ti ha travolto, gettando fango su di te. Adesso guardi le montagne che hai sempre domato da un'altra angolazione, decisamente più in alto di quella del tuo vecchio sellino!!! Addio campione.....hai sempre pagato per tutti, anche per quelle colpe non solo tue, di un ambiente geloso dei tuoi successi e della simpatia che la gente ti riservava. Così, per loro, è stato facile buttarti addosso l'etichetta di unico e solo dopato distruggendo non solo l'atleta ma l'uomo. Ti hanno accusato di non aver carattere ma io che ti conoscevo bene so che dai gravi infortuni fisici patiti ti sei alzato da solo con grande carattere. Ma quello che ti hanno fatto a Campiglio resta una vigliaccata perché colpirono solo te fra i tanti, troppi, tuoi colleghi che si definiscono innocenti e puliti!
Valeria Sorte


Dove pedalerai ora non ci saranno i nemici e i complotti che hanno interrotto il tuo volo libero tra i monti. Ciao campione, nessuno saprà più dare le stesse emozioni che hai regalato tu al ciclismo, lo stesso che ha provato a fermare la tua grandezza.
Daniele Testa


ALI DI CERA (l'ultimo volo)
Il sogno di Marco Pantani svanì alle cinque di sera nel dì di San Valentino si consumò la grande tragedia vera
La morte falciò repentina la "giovane vita" del più grande "grimpeur" della salita
Fermato nel '99 nel "Giro" a Madonna di Campiglio il buio oscurò la la sua mente, il suo ardore... il suo piglio
Il nostro campione era a un passo dalla gloria... dal "sole" ma crudele destino sciolse le ali di cera per troppo "calore"
Il senso di colpa per "gravosi sospetti" pesante come un macigno schiacciò inesorabilmente quel mito... quel cigno
In quell'istante la sua fama crollò e non fu più come prima ed egli capì che la gente gli negava la stima
I suoi trionfi e le belle vittorie conquistate in carriera sfumaron di colpo precipitando nel dubbio squallido e nero
In lui subentrò un forte sgomento e proprio da lì iniziò il suo calvario tremendo
Così lentamente sprofondò nella più grave depressione che distrusse completamente il grande campione
La rabbia e il suo cruccio interiore deflagrò impietoso nelle ultime ore:
"Perché han voluto colpire solo me?... Tutti si "fanno"!!" Ecco il suo grido!!!... Ecco il suo affanno!!!
Così il "Pirata" giunse al suo ultimo atto così si spiega il "mistero" del tragico fatto
Sentendosi ormai sempre triste e solo alfine decise di spiccare il suo "ultimo volo"
Non vogliamo giudicare né tirar conclusioni vogliamo invece annoverarti ai grandi campioni
a tutti coloro che come te ci facevan sognare ai Bartali ai Coppi ai Magni che in bici sapevan volare!
Vola Marco nell'azzurro del cielo... mitico Pantani!!! Ti ricorderemo sempre... anche domani...!!!
A. Mozzoni


Grazie a te ho scoperto il ciclismo.
Le emozioni che hai offerto a tutti sono indescrivibili, tutta l'Italia era con te quando salivi verso la vittoria.
Grazie di tutto.
Ciao Marco.
Ivan, San Giuliano Milanese


03/03/04
Ciao Marco,
sono passati 18 giorni, ma sono ancora triste mentre scrivo queste parole.
Vorrei dire tante cose a coloro che ti hanno voluto male, a coloro che alla tua morte hanno intavolato discussioni non in tuo ricordo ma per fare spettacolo con la morte, in una televisione che fa sempre più schifo e mostra la pochezza di chi la fa e si crede di parlare in diritto divino, di gente che ha voluto parlare di ciclismo e non sa nemmeno quante ruote ha una bicicletta, della fatica che costa dare spettacolo sulle salite e il coraggio che ci vuole a buttarsi in discesa su un copertone largo neanche un dito rischiando la morte ad ogni curva. Il popolo del ciclismo queste cose le sa e per questo ti osannava al tuo passaggio, come osanna tutti i corridori, nel ciclismo si ammira tutti perché questi ragazzi danno l'anima dal primo all'ultimo!
Perché quando si parla di doping si tocca solo il ciclismo?? non mi si dica che il calcio è pulito!!! ma lì si fanno soldi a palate per cui non si può toccare la gallina dalle uova d'oro!!!! e allora si abbuia tutto e sono tutti santi, però tanti muoiono, come mai????
Lasciamo perdere tutto, ormai te ne sei andato ancora una volta in fuga solitaria, io ero sul Mortirolo nel 94 quando un giovane corridore sconosciuto volava solitario tra i tornanti impervi massacrando i vari Indurain, Berzin, mostri sacri con la lingua di fuori e gli occhi sbarrati a veder danzare una bici dove gli altri arrancavano sperando che la sofferenza finisse presto!!!
In queste righe un pensiero dovuto al povero Josè Maria Jimenez detto "El Chaba", vi ricorderò insieme sulle mitiche rampe del Galibier nel tour del 98.
UN SOLO CAMPIONE
UNA SOLA LEGGENDA
MARCO PANTANI
LUCHA SIEMPRE POR LA VICTORIA CAMPEON!!!!
(LOTTA SEMPRE PER LA VITTORIA CAMPIONE!!!!)
Addio Marco addio Josè il vostro fedelissimo tifoso
Roby


Ciao Marco ora sei in un mondo migliore sai qui non ti meritavamo erano tutti invidiosi di te perché tu eri e resterai sempre il più forte
Addio campione forte mille volte ma distrutto e ucciso da chi ora fa finta, sia chiaro non da tutti, di essere triste per la tua morte. Ciao Campione
Vito Patrone


Mario D'Imporzano


Ciao, Pirata, riposa in pace fra i campioni che ti hanno preceduto in questo viaggio. Nessuno ti scorderà mai, ormai sei entrato nel mito! Grazie Campione!
Roberto Scaglione


Ciao Marco,
una carezza lieve ad un ragazzo ucciso dai venditori di morte
Una mamma


E' proprio vero... la cattiveria uccide...
la tua morte mi ha messo tanta tristezza,
ti chiedo scusa per tutti quelli che ti hanno abbandonato e che non hanno capito,
perdonali....
per loro sarà più brutto perché saranno condannati a vivere.
Cinzia


Ciao Pirata! quando la sera del 14 febbraio appena tornata a casa dal bowling ho sentito la notizia della tua morte nn ho potuto nn piangere, ho un fantastico ricordo di te come del resto eri tu 1 persona fantastica un ragazzo con delle emozioni, un ragazzo semplice un ragazzo capace di commuoversi un ragazzo fragile che nn hanno esitato a distruggere, una parte del mio cuore sarà x sempre di quel pirata che era sempre non un gradino ma 1 intera scala sopra gli altri. ora sono sicura che come hai strabiliato noi, con la tua bravura stai strabiliando gli angeli, d'altronde una persona come te nn può nn essere in PARADISO! ti ricorderò sempre PIRATA!
ADDIO MARCO!
ADDIO PIRATA!
ADDIO CAMPIONE!
TVV1KDBXS
Salutami il nonno!
Federica -'90-


Ciao Marco,
io come tutti i tuoi tifosi non ci saremo mai aspettati di doverti scrivere qualcosa per ricordarti a soli 34 anni.
Siamo veramente tutti sconvolti e ancora non capiamo come sia potuto succedere.
Il dolore che ho provato la sera di S.Valentino alla notizia della tua scomparsa è stato davvero tremendo, un grandissimo fulmine a ciel sereno. Non voglio immaginare il prossimo Giro d'Italia senza vedere la tua bandana...
Voglio solo ricordarti felice e con una gran rabbia dentro quando hai vinto all'Alpe d'Huez e a Morzine nel Tour 97. Per me sportivo è stata la più grande gioia ritrovarti li, anche più dell'anno magico 1998. E adesso invece trovo solo dolore e rabbia.
Saverio1


Chi non c'è piu viene ricordato per quello che ha fatto e detto.
Be' allora sei stato un Grande.
E noi per la proiezione del nostro egoismo avremmo voluto andarcene assieme a te magari tra 50 anni.
Ma la vergogna e la mancanza di rispetto che hai provato ti ha svuotato, ti ha tolto fiducia e amore per la vita, forse sentivi che non era più il tuo posto.
E ti capisco e come che ti capisco.
Ciao Marco ci vediamo la di là. Che è molto meglio che qua.
Pirex 68


Grazie Marco per le emozioni irripetibili che mi hai regalato
Guido


"a volte chiudiamo gli occhi perché la realtà non ci piace..... se però smettiamo di comunicare non riusciremo più ad assaporare la vita e a scrivere la nostra storia. il mio linguaggio è la bici e voglio continuare a scrivere quel capitolo del mio libro che da troppo tempo ho lasciato in sospeso...."
grazie Marco, ti ricorderemo sempre così
Carmine Bellotti


Ciao Marco...
La tua morte nn mancherà solo a me ma a tutto il mondo!!!
Addio...
Fabio B.


Grazie Marco per tutte le tue grandi imprese e le emozioni che mi hai regalato: Purtroppo dal vivo ti ho visto solo una volta alla tappa di monte campione sei stato grandissimo io ti ricorderò sempre e avrò sempre in testa quel giorno.
Voglio anche ringraziarti per avermi avvicinato al ciclismo perché prima delle tue imprese non lo seguivo tu mi esaltavi proprio. E per finire voglio mandare un grosso vaff........ a tutti quelli che ti hanno distrutto come uomo e come ciclista.
Alessandro Fenaroli


Caro PIRATA ho avuto l'onore di vederti una sola volta al opera dal vivo, nella chronometro di Trieste.
Quella domenica ti abbiamo aspetato con i miei amici tuta la giornata, voglio ricordarti cosi come ti ho visto quella domenica calda, con le moto, le macchine che ti seguivano e io che ti gridavo VAI PANTANI VAI.
Grazie per tutte le emozioni che ci hai regalato!
Borut, Slovenia


Poche parole, un solo pensiero: MARCO per sempre. Addio Pirata.
Marco F.


Ho veduto Marco Pantani in 1998 vincente in alcune tappe de Tour de France, sono stato triste quando è morto il 14 di febbraio 2004
Albert


Addio dolce Marco i tuoi grandi e dolci occhi rimarranno impressi nei nostri ricordi come le tue grandiose imprese.
Ti abbiamo amato come atleta e come uomo perché eri una persona perbene e forse per questo hai pagato con la tua stessa vita.
Mi dispiace perché ora siamo tutti più soli Marco, non è falsa retorica, ma abbiamo bisogno di persone come te anzi di campioni come te che non perdano mai il proprio lato umano e che non si sentano sempre e per forza dei superuomini, ma forse a questo mondo non c'è abbastanza spazio per campioni e uomini veri forse ora troverai il tuo giusto spazio in cielo tra gli angeli.
Come al solito noi su questa terra rispettiamo i miti invece che gli esseri umani e tu sei dovuto diventare un mito per farti rispettare come uomo, solo che alla tua età è una cosa ancora più ingiusta!!!!
Provo un forte dolore che diventa anche fisico per la tua scomparsa anche perché ho quasi la tua stessa età, perché come te non amo le ingiustizie, provo anche una forte rabbia contro tutto e tutti perché non si può permettere che un ragazzo che ha dato tanto si lasci morire perché non ha più fiducia in niente e nessuno mentre ha invece una rara capacità quella di entrare nel cuore della gente di essere il CAMPIONE DI TUTTI
Addio dolce Marco eri un uomo per bene è stato un onore poterti conoscere, grazie della tua pur breve ma intensa visita in questo (da oggi ancora di più) povero mondo.
UN BACIO
Rossella


Arrivederci Marco
spero di rivederti in paradiso
ed immagino un paradiso pieno di gente
che ti vuole bene, come ad Oropa in quel giugno 1999
dove vederti superare jaja a doppia velocità mi ha lasciato una
immagine indelebile nella mia memoria.
Voglio ricordarti cosi........
Ciao Davide


Non mi intendo di sport ma ho visto negli occhi di Marco una luce davvero forte, ancora non riesco a capire come si sia spenta per sempre. Non bisogna mai smettere di lottare!!! ADDIO PIRATA!
Luisa


Ciao Marco, ciao.
Ho iniziato a seguire il ciclismo con Bugno e le sue vittorie mondiali e coi domini incontrastati di Indurain a Giro e Tour. Un giorno ho visto un ragazzo quasi pelato, gracilino ma imponente, che ha iniziato a mettere paura al "gotha" delle due ruote a pedali. Quel ragazzo eri tu, e mi hai insegnato che nel ciclismo, nello sport, nella vita, se ti difendi (come il pur grandissimo Miguel) magari vinci, ma se provi ad attaccare, ad offendere, magari perdi, magari vinci lo stesso, ma senz'altro emozioni. Ero abituato a vedere Maglie Rosa e Gialle che difendevano gli attacchi (anche, e soprattutto, tuoi) e riprendevano fughe, che spremevano i compagni per ridurre un distacco, per salire sul gradino più alto del podio. Tu hai stravolto tutto questo: in quel benedetto per certi versi, maledetto per altri, Giro '99 ho imparato, mi hai insegnato, che le Maglie Rosa possono attaccare, possono dimostrare agli avversari che quella Maglia è sulle spalle più meritevoli, possono staccare tutti quando vogliono, possono andare semplicemente al loro ritmo che però è il doppio rispetto agli "umani"... dopo te soltanto Gibo Simoni (tuo degno, almeno in Italia, erede) ha saputo ripetere tali gesta. Ma tu sei stato il primo, e un sedicenne (allora) certe cose non se le scorda. Come un ventunenne (adesso) non scorderà mai l'SMS di un suo amico con su scritto: "Marco Pantani è morto. Ansa delle 22:15". Due frasi, poche parole, tanto altre non ne servono. Tu non ci sei più, la montagna più alta che hai scalato ti ha portato direttamente in paradiso...
Mario Casaldi, Nettuno (RM)


I offer my condolence to the Pantani Family, and friends.
A word of encouragement for the parents, Marco is not suffering any longer.
I hope that the rest of cycling professionals will learn form this tragedy.
Marco for ever will go down in the history of cycling as the best of the best scalatore of all times.
When ever you are climbing you climb alone, and Marco climbed alone with out anyone's help.
I cannot say that about anyone else with the exception of Coppi.
Rest in peace Marco.
Antonio C.


Del grande Marco Pantani mi resterà un'immagine: quella del Galibier: pioggia, nuvole basse, vento... e Lui che scatta e se ne va.. lasciando gli altri dietro.. MOSTRUOSO! Cosa posso dire? Ogni volta che scattava sui pedali, io mi alzavo dalla poltrona per l'emozione....
Non ci sarà più un altro come Lui....
Alain


Marco la vostra presenza sarà sempre con noi, bicicletta e montagna.
Continua a pedalare nei nostri cuori.
Ciao Tonino


Spero tanto che Dio abbia predisposto tutto.
Da Sabato scorso c'è un piccolo grande uomo in più in Paradiso. Serve una bicicletta e tante, tante montagne. Perché Marco Pantani possa continuare a pedalare nei nostri cuori.
Marco Rossi

Rimarrai sempre nel mio cuore, caro angelo sperduto ed abbandonato... corri, corri verso quella cima chiamata felicità, cosa che qui in terra non siamo stati capaci di regalarti. Un lungo e commosso abbraccio.
Rossella


Ora scalerai la vetta più alta, il cielo e lì entrerai nell'olimpo degli DEI.
Un caloroso vaffa....... ai giudici e chi ha voluto la tua morte.
Dannunzio.1


Ricordo come se fosse ieri quei pomeriggi del 98 sulla riviera romagnola passati a vederti volare sulle montagne: ti incitavo gridando forte come se potessi sentirmi... tu mi hai fatto scoprire la gioia di faticare in salita con una bici, e ogni volta che nel mio piccolo affronterò i "miei" Galibier il pensiero correrà a quel grande uomo fragile che mi ha emozionato così tanto.
GRAZIE GRANDE CAMPIONE, non ti scorderò mai.
con affetto
Riccardo


ciao Marco, sai io non seguivo molto il ciclismo, però non so perché io amo tutte quelle persone che gli altri vogliono distruggere, Tu sei uno di loro. Mi piacevi eri schivo non davi molta soddisfazione ai giornalisti ai critici, per questo ti hanno voluto punire, ti hanno ucciso loro, sì loro che tanto hanno parlato quei giorni che ti trovarono positivo a Madonna di Campiglio, ma che ti hanno abbandonato proprio quando Tu avevi estremo bisogno di loro. Ti voglio raccontare una cosa che a me ha fatto molto riflettere, alcuni giorni fa mio marito ha comprato un giornale di ciclismo, in un angolo c'era la tua foto, e accanto c'era scritto "il dramma di Pantani", io non ho letto l'articolo perché credevo che fosse l'ennesimo articolo sul doping e sulle molte vicende che Tu piccolo uomo hai avuto, domenica però l'istinto mi ha portato a leggere quel giornale, il suo contenuto non era come credevo, ma parlava di Te uomo che eri in difficoltà eri depresso eri stato ricoverato stavi male e non volevi nessuno al tuo fianco, solo domenica ho saputo che Marco era malato, nessuno ne aveva mai parlato nessuno mai aveva detto una parola, io pensavo che stavi bene che tanto i ciclisti in tv li fanno vedere solo quando vincono o c'è il giro d'Italia, quindi io non avrei mai creduto una cosa simile, ma tutto questo era scritto su un piccolo giornale che leggono solo pochi appassionati, un lo leggono tutti. Quello che mi fa più schifo è che tutti a fatto compiuto sapevano e che però nessuno ha fatto concretamente niente per aiutarti, ti volevano morto fuori da ogni gioco perché tu eri un avversario che tutti temevano. Ciao Marco ti penserò sempre.
Ammiratrice


caro marco... a me non è mai piaciuto guardare sport in tv... mai.... ma qnd io vedevo te in salita... io mi emozionavo come se fossi un vero tifoso...
forse ormai la tua depressione per colpa di quei bastardi ke ti hanno voluto colpire... duramente... e purtroppo... mortalmente... era arrivata al limite...
Marco... te lo dico con il cuore... grazie di tutto e riposa in pace...
e a sabato notte... in cui... ti dedikerò... il mio 3o murales... anche se... mi faranno una multa (spero proprio di no).... tutto qst sarà dedicato a te...
grazie marco
salutami il mio nonno:-)
Jacopo Vassallo


Ciao Marco, ora che te ne sei andato per sempre sentiremo davvero la tua mancanza dal ciclismo, lo sport che tanto hai amato e ultimamente anche odiato per tutto ciò che ti è successo.
Adesso, sicuramente stai meglio, non ci saranno più giornalisti che ti cercano per capire cosa ti succede, o giudici che ti accusano di qualcosa di cui tu sei stato vittima, perché sono sicuro che tu sei stato una vittima, e che hai pagato per tutti.
Avrai trovato nuovamente De Zan che avrà commentato questa tua ultima scalata e avrà detto: ma come sei già all'arrivo? Anche questa volta hai staccato tutti!
Ciao Marco, e grazie per tutte le emozioni che ci hai dato. Perché io voglio ricordarti per tutti quei momenti bellissimi che ci hai fatto passare nel commentare le tue imprese e non per i momenti bui che hai passato.
La speranza è che chi sta più in alto di tutti noi ti abbia accolto e ti renda nella vita eterna tutto ciò che ti è stato tolto in questa vita terrena.
Sono sicuro che ora avrai ritrovato quel sorriso che avevi dopo aver vinto il Giro o il Tour e spero che questo sorriso non ti lasci mai più.
CIAO MARCO.
CIAO PIRATA.
Alberto, Ponsacco (PI)


RESPECT MARCO FOREVER
Kazutoyo, Giappone


Ciao Marco ricordati che tutti gli altri corridori ci provocavano rispetto e ammirazione ma solo tu sapevi regalarci gioia ed esaltazione... sarai sempre il mio idolo del pedale!
Umberto


Addio Marco...
Sei il migliore... e lo sarai sempre
Elise Krogher


IL CIELO ORA HA QUALCOSA DI GRANDE. HA TE MARCO. MA RIMARRAI PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI.
Massimo


"a te"........ ogni giornale riporta i tuoi occhi immensi, anche se essi sono ormai spenti; essi sono confusi con mille altri, ma per me ci sono solo i tuoi. Il sole riscalda lentamente la terra e tu con la tua grinta e gioia immensa pedali verso le vette più alte; facevi impazzire tutti, li lasciavi lì e via verso il traquardo. I tuoi acciacchi, i tuoi malanni, mi rendevano triste, ma bastava guardare i tuoi occhi e sicuramente dicevo, ce la farà di nuovo a vincere, a trionfare e correre verso nuovi arrivi, e questo mi riempiva di gioia e di perché.
Sì... quei perché che ora mi rattristano.
Perché non ci sei più? perché te ne sei andato così?, in silenzio, senza lamenti e senza dar fastidio, in silenzio mi hai detto addio!!!! Ciao Pirata, dal cuore immenso, con queste lascrime ti ricorderò sempre....
Antonia


CIAO MARCO...
HO DISEGNATO UN ARCOBALENO DOVE TU PERCORRI FELICE E SORRIDENTE, PER ARRIVARE IN UN MONDO PIENO D'AMORE E FELICITA'... E DOVE HAI TROVATO IL COLORE DEL TUO SOGNO... OGNI VOLTA CHE VORRAI SALUTARCI FARAI SPLENDERE L'ARCOBALENO, PER RICORDARCI CHE TU SEI ANCORA TRA NOI TUTTI...
CIAO CAMPIONE...
Tosoni e Carme


Quella di Marco Pantani trovato morto in un residence a Rimini, fa parte di quelle notizie che non vorresti mai sentire.
Invece, come un fulmine a ciel sereno, arrivano quattro righe dell'ANSA all'interno di una normale trasmissione sportiva pre domenicale a darne la triste notizia.
Da subito lo sciacallaggio giornalistico monta una messa in scena che durerà, ahimè, settimane, mesi (!?).
Dovrei porre un'infinità di domande a quei giornalisti che avevano "perso di vista" il campione, forse perché, nella buona, come nella cattiva sorte non faceva più notizia.
Dov'erano costoro, che, grazie alle gesta del Pirata, si riempivano la bocca e le pagine dei loro giornali per raccontarle?
Dov'erano i dirigenti del mondo sportivo ed in modo particolare del ciclismo quando Pantani non inforcava una bicicletta?
Dov'eravamo noi che non ci domandavamo dove fosse finito quel campione che ci faceva accapponare la pelle quando lo vedevamo in fuga verso il cielo sulle montagne del mondo sotto la sua bandana intrisa di sudore e di lacrime?
Ora sappiamo dov'è Pantani, il Pirata, ora è in cima all'ultima vetta della sua carriera che ha preferito scalare da solo senza l'incitamento di nessuno.
Mi auguro solo che il Giudice d'arrivo di quest'ultima tappa, non sia severo con lui, ma che lo accolga, come noi su questa terra, non siamo stati capaci di fare, e che non lo sottoponga ad altri "esami".
Ed ora, dopo aver dato le ultime notizie di questa triste cronaca, spero che l'ipocrisia dei media e dei loro conduttori, taccia.
Tacciano tutti per sempre per rispetto del grande Pirata.
Beppi Banfi, Ischia


La prematura scomparsa del pirata non deve far dimenticare alla gente quello che ha fatto per il ciclismo e lo sport in generale
Le sue vittorie sono state il frutto di pesantissime sedute di allenamento e corse combattute AD ARMI PARI con i suoi avversari.
La straordinaria repressione inflitta al corridore di cesenatico entra soltanto nella imperialistica logica del buisness.
Il ciclismo non muove tanti soldi come il calcio, il ciclismo si vive per strada con la gente non negli stadi, non si paga il bigietto per vederlo e non si fa il totociclismo, in poche parole è uo sport gratuito, una parola estinta nel dizionario comune dove non c'è più posto per le cose che non creano un profitto materiale.
Marco non è morto il 14 febbraio 2004 a Rimini ma è stato giustiziato con una SPETTACOLARE ESECUZIONE il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio quando era in maglia rosa e si accingeva a vincere il suo MERITATISSIMO secondo Giro D'italia.
ORA MARCO CORRE NEI CAMPI ELISI ASSIEME AI GRANDI UNA ETERNA CORSA IN UN POSTO DOVE NON ESISTONO NE' VINTI NE' VINCITORI.
GRAZIE MARCO
CON AFFETTO
Gino


Non so se vorrò riguardare una tappa del giro d'italia, morire così, a trentaquattro anni, e cosa mai avrà fatto di tanto grave... sono pensieri caustici, una ridda di emozioni si susseguono, sopra tutto il dispiacere per lui che non c'è più.
Mi piacerebbe sapesse che il "mio" Marco Pantani rimarrà sempre con me e che io parlerò di lui...
Mario


Ogni arrampicata del Pirata sulle montagne suscitava in noi stupendi sussulti emotivi: ci ha regalato emozioni! Ora gli dobbiamo tutti RISPETTO! Grazie Pirata!
Tiziano, Maglie


Certe morti non si possono spiegare ma solo subire. Sono di Cesena, abitavo vicino a te e avevo solo un anno in meno di te. per noi tu eri l'emblema della Romagna; eri la forza di volontà che diventa potenza da scaricare sui pedali della bicicletta. Ti ho visto più volte lungo le nostre strade intento ad allenarti e ora non posso pensare che colui che mi ha fatto piangere di gioia mi faccia piangere dal dolore. E' difficile pensare che ciò che stiamo vivendo sia realtà e non il frutto di un incubo teribile. Non doveva finire così!!!
Porterò per sempre impresse in me le incredibili emozioni che solo tu hai saputo regalarmi. Solo tu con le tue imprese mi hai regalato emozioni paragonabili a quelle che mi da la mia squadra del cuore quando vince qualcosa di veramente importante. Passeranno troppi anni prima che un altro ciclista arrivi ad eguagliare le tue gesta, se mai ci riuscirà. Le tue non erano vittorie come quelle degli altri ciclisti; le tue erano imprese nelle quali esaltavi il sacrificio e la volontà di staccare tutti per arrivare solo al traguardo. Mi dispiace solamente che tu abbia smarrito quella volontà davanti al traguardo più importante. Io ti ricorderò sempre con due immagini: 1) lo scatto prepotente col quale superasti un incredulo ciclista che allargò le braccia in segno di resa durante la scalata del Mortirolo 2) la vittoria al tour de France dopo l'ennesimo infortunio che ti aveva fatto rischiare la carriera. Sotto quel traguardo francesce tu avevi le lacrime agli occhi; come me ora che sto scrivendo una lettera che non avrei mai voluto scrivere. Addio romagnolo volante, orgoglio di una regione, di una nazione, di uno sport!
Francesco, Cesena


Una preghiera per il Pirata, con il rammarico che non abbia trovato conforto nella fede, la quale permette di superare le tempeste più dure. Proprio nessun responsabile per questa morte, era proprio fatale?
Franco Damiani


E' stato un grande uno di quei ciclisti che non si possono paragonare ad altri, era unico, la sua pedalata, la sua sagoma era inconfondibile in gruppo.
Ha fatto avvicinare al mondo del ciclismo anche chi non era appassionato.
Grazie Marco, forse non siamo riusciti a farti capire che noi ti avremmo voluto bene per sempre anche se non avessi più vinto una corsa.
Claudio


Mille grazie Marco
Fam. De Haan


Non ho più parole, non ho più lacrime.
Nel nostro cuore tuo rimarrai in eterno.
Gli organizzatori del Giro dovrebbero intitolarti il giro D'Italia, sarebbe il minimo, dopo tutto quello che hai dato al ciclismo. Anche perché senza di te il giro che significato avrebbe?
Letizia


Sono scioccata.
Non seguo il ciclismo, ma lui l'ho sempre ammirato un casino... mi piaceva proprio come persona, con quella faccia seria, quello sguardo fermo e deciso... non so perché, ma mi ispirava molta stima, ed ero contenta quando vinceva.
Poveretto, devono proprio averlo rovinato...
mi dispiace tanto
Elena, Ivrea


Ho vent'anni, gioco a pallacanestro da tanto tempo e sono innamorato del mio sport... ma il ciclismo era entrato nella mia vita come un uragano nel '98, l'anno magico del pirata. Mi son comprato la bici da corsa e l'ho seguito spesso sulle strade del giro, quell'anno e anche quelli successivi la disfatta di madonna di campiglio... con la stessa emozione, la stessa passione che mi portava a seguirlo quando vinceva..... la notizia mi ha raggiunto ieri sera per radio, e un brivido ghiacciato m'ha percorso la schiena... incredibile. Marco è stato schiacciato da una cosa + grossa di lui, una cosa che girava intorno al suo amore: il ciclismo... a proposito di questo è devastante pensare che se ne sia andato il giorno di S.Valentino.... Con il lutto nel profondo del cuore, dove aveva trovato posto il mio sincero tifo per il pirata sportivo e uomo.... ADDIO MARCO
Matteo, Bergamo


Salut Marco tu vas nous manquer
Gerard


Ciao Marco, hai deciso di scalare una nuova vetta per ribadire che il più grande scalatore sei tu. Sei il mio mito, il mio mito. Ciao Marco Spero che quando sarai arrivato in cima a questa montagna possa finalmente ritrovare la tua felicità
Fausto, un tuo grande tifoso


Tramite questo sito, dalla lontana Australia, faccio le piu sincere condoglianze alla famiglia e amici, e tutti nel mondo del ciclismo, per la perdita di uno dei piu grandi scalatori di tutti i tempi.
Riposa in pace mitico pirata, ora e mai più non potranno farti soffrire, ADDIO.
Tom Christou, Australia


Questa volta dovrò, purtroppo, escludere il Pirata dalla lista dei favoriti per il prossimo Giro d'Italia.
Ho sempre creduto ciecamente in lui, aldilà di tutte le vicende che lo hanno travolto e a questo punto non posso fare altro che augurargli un pò di pace.
Non ha più senso parlare di ciò che è stato e ciò che poteva essere, ma l'unica cosa che ci resta da fare è quella di ricordare le sue imprese e le emozioni che ci ha dato.
Enzo, Melfi (PZ)


Vorrei salutare Marco: ma non per l'ultima volta, lui non è morto. Per me, ciclista poco meno che amatoriale, ma che conosce la fatica della bicicletta esattamente come il primo dei professionisti, il Panta è più che vivo: continua a vivere attraverso le sue imprese. E quello che ha fatto in bici mi ha fatto e mi fa ancora emozionare: nessun'altro si avvicina alle leggende di questo sport come lui. Marco continua a vivere nella memoria di tutti gli appassionati! Il suo trascorso di uomo non mi interessa: se lo celebriamo è per il suo passato da ciclista, e non da uomo.
Lunga vita al Pirata!
Jacopo, Giuliano di Roma (FR)


Ciao Marco,
dopo tante sofferenze hai trovato la pace eterna.
Grazie per le emozioni che ci hai regalato, sono sicuro che ora, lassù in Cielo, stai correndo in bici con la gioia dei giorni migliori!
Addio Pirata, rimarrai sempre nel mio cuore!
Manuel, Bassano del Grappa


Addio Marco... sono cresciuto cn te.. mi sono fatto forza cn te eri tutto per me.. Mentre per la prima volta cn i miei 18 anni affrontavo la vita e mi confrontavo cn gli altri aprendomi al mondo tu emergevi dalla massa cn le tue prime imprese.. La tua forza la tua rabbia mi caricavano e mi davano la forza di affrontare le continue difficoltà che la vita ci pone.. Hai avuto mille problemi tante volte un infame destino ti ha messo i bastoni tra le ruote cercando di fermare una forza che però era più forte di tutto e io cn te come te, superavo i miei problemi mi sentivo legato a te e mi davi la forza di lottare di nn mollare mai.. e insieme nel 98 abbiamo vissuto le vittorie più belle abbiamo avuto ciò che sognavamo.. ma poi purtroppo la vita ci toglie sempre tutto e sono ricominciati i problemi che ti hanno portato così come ora, solo in una camera di un residence, nn volevi nessuno eri fuggito da tutti cercando quella rabbia quella forza che mi hai insegnato ad avere ma trovando solo la morte.. Sei stato il mio mito il mio modello la mia forza in tutti i momenti difficili pensavo a te come se stessi facendo una salita nn dovevo cedere dovevo continuare ad andare su, anke se solo di rabbia!! rabbia rabbia rabbia tantissima rabbia è quella che avevi tu e che ho io ora.. nn puoi andare via così solo come una cane, depresso convinto di nn avere più nulla da dare dopo tutto quello che hai fatto.. nn eri solo uno sportivo per me eri la forza la volontà di ogni aspetto della mia vita.. Ogni esame ogni problema sentimentale o affettivo ogni sfiga l'affrontavo come te sul mortirolo sul galibier o sulla marmolada cercando di resistere di arrivare il più in fretta possibile alla fine alla soluzione odiando il destino avverso ma ricavandone anke forza.. pensavo a te e ce la facevo.. mentre tu piano piano ti spegnevi avrei voluto darti io tutto quello che mi hai dato tu avrei voluto starti vicino dirti che tutto quello che hai fatto nn si potrà mai cancellare che eri un mito e ora lo sarai ancora di più.. Ora è finita l'ultimo traguardo è stato raggiunto nn c'è più nessuno salita ma spero solo una lunga discesa che ti dia quella pace che questa merda di mondo nn ti ha saputo dare.. nn scorderò quello che sei stato per me e la tua energia mi accompagnerà per tutto la vita addio Marco ti voglio bene..
Giampi


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