Le pagelle del Tour - Lance e Tyler, il campione e l'eroe
Armstrong - 10
Da extraterrestre a grande campione. Ha sofferto in salita e a cronometro. Ha trovato grandi avversari sulla sua strada e questa volta non ha vinto per manifesta superiorità, ma grazie a un cervello sopraffino. Ha saputo gestire i momenti di crisi come soltanto un grande campione sa fare, basti pensare alla frazione di Luz Ardiden, quando è caduto, ha recuperato ed è andato a vincere, e a come controllato nella crono conclusiva.
Hamilton - 10
Semplicemente eroico. Caduto alla prima prima tappa ha riportato la frattura della clavicola. Ha voluto continuare nonostante il parere contrario dei medici. Ha fatto quel che ha potuto in salita e poi ha regalato agli appassionati di ciclismo l'impresa di Bayonne che gli ha consentito, da solo contro tutte le squadre degli uomini di classifica, di guadagnare ben due posizioni. Peccato che abbia fallito il podio: lo avrebbe meritato.
Ullrich - 9
Alzi la mano chi si aspettava un ritorno a questi livelli del kaiser. Ha sorpreso tutti, a cominciare da Ullrich. Se non fosse stato un anno fermo e non avesse poi avuto i noti problemi di squadra probabilmente avrebbe avuto il passo giusto anche in salita, magari per staccare Armstrong.
Petacchi - 9
Un solo neo: il ritiro alla prima salita. Gli è mancato il cuore che aveva al Giro, ma con quattro vittorie di tappa (quanto ci è mancato il duello con Cipollini!) possiamo perdonargli anche questo peccato veniale.
Mayo - 8.5
Crescerà e gia molti immaginano tra un paio di Tour la sfida per la maglia gialla con Ivan Basso. Rispetto all'italiano ha maggiore fantasia. Ricorda il Pantani giovane. Ha staccato Armstrong in salita e fa già sognare i tifosi. Ha vinto una delle tappe più difficili, all'Alpe d'Huez.
Vinokourov - 8
Qualche attacco un po' avventato nelle prime giornate. Ha pagato sui Pirenei in termini di energie. È comunque il migliore in classifica tra quei corridori che non hanno puntato tutto sul Tour.
Beloki - 8
Una caduta lo ha messo fuori scena sul più bello ma è sembrato un altro corridore rispetto al succhiaruote degli scorsi anni. Ha attaccato Armstrong in salita e lo ha messo in difficoltà. Avrebbe lottato per la vittoria finale.
Virenque - 7.5
Che cuore. Ancora una volta maglia a pois e vincitore a Morzine al termine di una grande cavalcata solitaria. Uno dei due vincitori francesi di tappa, e anche questo è il segno di quanto sia in crisi il ciclismo d'oltralpe.
Basso - 7
Sta crescendo. Rispetto all'anno scorso ha chiuso quattro posizioni più avanti, dall'undicesimo al settimo. Ci si aspettava un attacco in salita che non è arrivato. Una sola giornata storta, quella della prima cronometro in cui ha perso sei minuti. Si è salvato dall'epidemia che ha colpito la squadra ma è rimasto per tre quarti di Tour senza compagni. Sta studiando per diventare l'erede di Armstrong.
Zubeldia - 7
L'unico spagnolo che oltre ad andar forte in salita si sia difeso discretamente a cronometro. Finisce quinto però, francamente, non ha lasciato il segno: tenace.
Bettini - 7
Splendido gregario di Virenque in salita. Ha anche attaccato cercando la vittoria di tappa. Ha corso con intelligenza ed è stato sfortunato: ha raccolto molto meno di quanto abbia seminato. Ha onorato le maglia tricolore.
Simoni - 6.5
Ha fallito completamente l'attacco alla classifica generale anche a causa dello sforzo nella ormai anacronistica cronosquadre. È andato avanti grazie all'orgoglio e poi ha trovato la magnifica perla di Loudenville con cui ha salvato l'intera corsa. Inoltre si è imposto di concludere il Tour ed è arrivato fino ai Campi Elisi, sia pure con oltre due ore e mezzo di ritardo. Tornerà per vincere.
Garzelli - 5
Ha combinato davvero poco. Ha avuto dei problemi respiratori che lo costringeranno a operarsi di tonsille a ottobre. Ha provato a resistere in salita, poi è crollato.
Caucchioli - 5
Un Tour discreto, ma anche la conferma che il corridore della Alessio non ha il passo dei grandissimi. Peccato per il ritiro.
Zabel - 4.5
La controfigura del grande velocista tedesco a cui siamo abituati. Mai seriamente in lotta per una vittoria di tappa.
McEwen - 4
Stesso discorso di Zabel, ma senza l'alibi dell'età.
Pellizotti - 4
Quando finirà l'apprendistato del veneto? L'ombra di se stesso al Giro e poi al Tour. Mai protagonista. È sicuro che lo stanno gestendo bene?