Le pagelle del Giro - Simoni divino, il futuro è di Popovych
Simoni - 10
Il massimo dei voti è pure poco per un corridore che ha dominato fino alla fine il Giro d'Italia, che ha vinto tre tappe e ha dato al secondo in classifica un distacco quasi imbarazzante. Simoni è nel pieno della sua maturità, pronto per traguardi ancora più prestigiosi, consapevole della sua forza. Ora, capace di dare di sé anche un'immagine più "sbarazzina" e divertita, è diventato in assoluto il nostro numero uno.
Petacchi - 9
L'esclusione per essere arrivato fuori tempo massimo a Chianale non conta, visto che lui lì non doveva nemmeno esserci, in seguito alla caduta di Bolzano, che lo aveva lasciato escoriato e sofferente; e malgrado ciò era stato capace di rivincere, a Pavia. Rivincere, perché prima si era già imposto cinque volte, ridimensionando il mito Cipollini ed autoproclamandosi, sul campo, unico erede di Re Leone.
Popovych - 8.5
E' troppo azzardato dire che, se non sarà Simoni quest'anno, toccherà al giovane ucraino spodestare Armstrong dal trono del Tour nel 2004? Yaroslav va forte dappertutto ma gli manca ancora il colpo del ko: potrà maturarlo in salita o a cronometro. Ma non è escluso che riesca a farlo in entrambi i casi. Il bello di lui è che ha enormi margini di miglioramento, né gli manca il coraggio, come ha dimostrato in questo Giro in cui l'abbiamo visto anche attaccare, lui che più di tutti, in qualità di più giovane dell'alta classifica, avrebbe potuto fare corsa d'attesa. Ci farà piangere (noi italiani) per molti anni.
Cipollini - 7.5
Ci ha messo un po' a entrare in condizione, ma poi è riuscito a centrare i due successi che gli hanno permesso di battere finalmente il record di Binda. Purtroppo Galvez l'ha buttato fuori a San Donà, prima che Re Leone potesse rimpinguare il suo bottino.
Garzelli - 7
Un po' al di sotto delle attese (anche se veniva pur sempre da 11 mesi di inattività). Ha deluso nella crono di Bolzano, fin lì aveva all'attivo due vittorie di tappa (Terme Luigiane e Terminillo) che avevano fatto ben sperare. Dopo la crono il Giro era già di fatto nelle mani di Simoni, che ha pure allungato in classifica. E' piaciuta la grinta con cui Garzelli ha difeso il secondo posto dall'assalto di Popovych.
Pantani - 6.5
Dopo anni di anonimato ha rimesso il naso davanti al gruppo, e all'arrivo della Cascata del Toce ci ha provato per davvero (senza però trovare spazio). Bravo sullo Zoncolan, non è certo quello del '98, ma sa ancora come scaldare i cuori.
Fredy Gonzalez - 6.5
Voleva la maglia verde e l'ha conquistata. Missione compiuta.
Backstedt - 6.5
Primo nell'Intergiro, è stato una piacevole sorpresa anche per l'ottimo rendimento nelle crono.
Frigo - 6
Brutto inizio di Giro, è andato subito fuori classifica. Poi si è parzialmente rifatto con un buon finale, bagnato dalla vittoria di tappa di Chianale.
Aitor Gonzalez - 5.5
Se è questo che intende opporre ad Armstrong, può pure scordarsi il Tour. Ha "salvato le apparenze" con l'affermazione nella crono di Bolzano.
Casagrande - 5
Ha chiuso con un ritiro per guai intestinali un Giro per lui totalmente grigio.