Alfredo Martini commenta per noi il Giro d'Italia - Per ora ha vinto il pubblico
Mi piace molto l'EuroGiro, quest'idea di toccare con la corsa rosa i sei paesi fondatori dell'Unione Europea ha portato in dote un carico di entusiasmo difficilmente immaginabile alla vigilia: il Giro è stato accolto con tanta simpatia, e il molto pubblico presente lungo i percorsi delle prime tappe ne è la prova lampante. Dal punto di vista tecnico, il Giro avrà ancora tanto da dire, insomma, siamo appena all'inizio.
Spettacolari, come sempre, le volate di Cipollini, che è uno dei più grandi personaggi del ciclismo attuale; ora che ha trovato in questo McEwen un avversario di rango, immagino che ci sarà da divertirsi ancora di più. E, per restare a Cipollini, è difficile evitarsi di pensare ai prossimi Mondiali, con il circuito di Zolder adattissimo alle caratteristiche del toscano: sono sicuro che Ballerini saprà allestire una squadra competitiva come sempre. Alcuni si chiedono come faccia Cipollini a vincere tanto e bene a 35 anni. La risposta è tutta nel suo fisico eccezionale, nella sua potenza, ma non solo: c'è anche una maturità dell'atleta, e la sua volontà di fare una vita regolare; inoltre la preparazione fa tantissimo, senza poi dimenticare l'apporto di una squadra interamente votata a lui.
A parte le volate, questi primi giorni di Giro ci hanno suggerito che Garzelli ha, per ora, qualcosa in più rispetto a tutti gli altri; ma fate molta attenzione a Casagrande, sempre capace di inventare qualcosa, e sempre aggressivo nei suoi tentativi. Anche se ora la situazione può apparire abbastanza definita, immagino grandi cambiamenti in futuro: sono certo, ad esempio, che Simoni si riprenderà, perché è un corridore coriaceo, ha molto carattere e anche tanto talento. E anche Frigo troverà il modo di dire la sua. Mentre a Pantani non posso che augurare di continuare lungo la via del pieno recupero, magari con un successo in montagna.
Non illudiamoci però di trovare grosse salite, di quelle che scavano distacchi di minuti. Anche se in realtà, come si dice, la corsa la fanno sempre i corridori, oggi come oggi le montagne non fanno la selezione di un tempo (quando le strade erano sterrate), a meno che non ci si metta di mezzo il maltempo. Quindi le cronometro saranno più che mai decisive. Nell'immediato, l'arrivo di Limone Piemonte è difficile ma certo non impossibile, mentre farei attenzione al circuito della Versilia, con il Colle Pedona che non sarà innocuo, con la sua non facile discesa a 12 chilometri dall'arrivo.
Resta da dire del doping: non voglio soffermarmi sui casi individuali, che tali restano. Vorrei solo che si ponesse l'accento sul fatto che prima dell'inizio del Giro sono stati effettuati i controlli sui 198 partecipanti, e tutti hanno dato esito negativo: prendiamo atto di ciò, con fiducia.
