A Greipel la Parigi-Bourges
Versione stampabileNel frattempo, a Bourges, si consumava l'epilogo della semi-classica francese per ruote veloci, partita da Parigi poco più di quattro ore prima. Dici velocisti e pensi al Team Columbia, e se Cavendish ha posto una pietra sopra alla sua stagione trionfale praticamente un mese fa, è stato il suo alter-ego Greipel a precedere tutti nel volatone finale e a balzare a quota 20 successi stagionali, a sole 3 lunghezze dal più titolato compagno, malgrado i tre mesi saltati per l'infortunio patito al Tour Down Under. Ventitré e venti fanno quarantatré (senza contare che il terzo in questa speciale classifica è l'altro columbino Edvald Boasson Hagen a quota 13) e non ce ne vogliano Liquigas e Lampre se le prendiamo a mo' di paragone per far notare che due squadre di discreto blasone come le Pro-Tour italiane, di vittorie ne assommano "solo" 33.
Tornando in Francia, il gustoso antipasto di Parigi-Tours, a differenza di quanto talvolta accaduto negli ultimi anni alla più blasonata "collega", non tradisce il pronostico dell'epilogo con volata, pur dovendo le squadre degli sprinter rintuzzare un tentativo in avvio di una ventina di corridori (Hoogerland, Geslin e Bonnet i più rappresentativi) e, nel finale, il contrattacco di Kiryienka e di uno scatenato Geslin, ripresi ai meno dieci. Nel volatone finale, il tedesco della Columbia precede Haedo, Usov e Hammond, e rilancia, qualora ce ne fosse bisogno, la sua candidatura per domenica prossima, nell'ultimo grande appuntamento della stagione per i principi dello sprint.
Giuseppe Cristiano