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Il Giro del Friuli di Boris Shpilevsky | Cicloweb

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Il Giro del Friuli di Boris Shpilevsky

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Il 44° Giro del Friuli Venezia Giulia per élite e Under 23 si è concluso con la vittoria del russo Boris Shpilevskiy, del Gs Lupi. La gara, articolatasi in quattro frazioni, di cui una divisa in due semitappe, ha toccato tutte e quattro le province della regione, e ha voluto commemorare in particolare i trent'anni dal terribile sisma che nel 1976 distrusse gran parte del Friuli. È così che la corsa si è snodata attraverso le bellezze di questa terra, dal mare alle montagne, dalle colline alla pianura, perché il ciclismo è capace come pochi altri sport di riavvicinare le persone alle proprie radici, e di renderle orgogliose, perché quelle strade su cui le ruote dei corridori hanno corso, e quelle case che sono sfilate accanto al gruppo, sono lì grazie alla forza e alla volontà di chi non si è lasciato piegare dalla tragedia e si è rimboccato le maniche per rimettere in piedi la propria semplice vita.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono state le frazioni, i momenti salienti, di questa corsa, che nel 2005 non è stata disputata causa carenza di risorse economiche, e quest'anno grazie all'intraprendenza di un'organizzazione tutta nuova (il Gruppo Sportivo Giro Ciclistico del Friuli Venezia Giulia) ha potuto prendere il via in grande stile.

Mercoledì 3 maggio si sono svolte due semitappe, entrambe in provincia di Gorizia: al mattino la tappa in linea da Gradisca d'Isonzo a Grado, 84 km conditi dal Gpm di San Michele del Carso, e animati dalla fuga a due di Dean Podgornik (Plast Recycling Austria) e Francesco Conserva (c.t. Oleodinamica Panni), che conquista anche la maglia rossa di leader della classifica di miglior scalatore. Purtroppo la fuga non ha buon esito, e i due vengono raggiunti a pochi km dal traguardo: si assiste così alla volata, nella quale è il friulano Andrea Pinos (Modal Bici Team) a mettere la propria ruota davanti a tutti, battendo Alex Buttazzoni (Marchiol) e Matej Gnezda (Radenska Powerbar). Per Pinos, 21enne di Torviscosa e azzurro su pista, si tratta della prima vittoria stagionale.
Purtroppo la volata è stata segnata da una brutta caduta, che ha visto coinvolto Luca Amoriello della Zalf: per lui rottura del setto nasale e ricovero all'ospedale di Monfalcone.
Nel pomeriggio si è disputata la seconda semitappa, una cronosquadre di 30,5 km con partenza e arrivo nella località di Grado. Il percorso, pianeggiante e con poche curve, attraversava la zona della laguna fino alla località storica di Aquileia, lungo la strada tutta in rettilineo che, avvolta dal profumo del mare, collega l'isola alla terraferma, per poi ritornare indietro a Grado, ed è stato reso più ostico dal fastidioso vento contrario che non ha dato tregua ai corridori. È stato il Gs Lupi a portare a casa la vittoria, con il tempo di 35'14", e a consegnare così la maglia di leader della classifica generale al russo Boris Shpilevskiy.

Il giorno seguente tappa nervosa da Muggia ad Aurisina, in provincia di Trieste. Sole, caldo, ma ancora molto vento a farla da padrone. Si passa attraverso l'esplosione di primavera del Carso, con i due Gpm di Padriciano e Zolla, e si termina con un circuito da ripetere tre volte attorno ad Aurisina, prima della secca svolta a destra che porta sul rettilineo finale, in leggera ascesa. Molti i tentativi di fuga, prontamente riassorbiti dal plotone, fino al ricompattamento definitivo del gruppo ai meno 3 dall'arrivo: la volata a ranghi compatti viene regolata da Roberto Ferrari, corridore dell'u.c. Trevigiani Dynamon, su Maurizio Biondo (San Marco Caneva) e il ceco Petr Herman (Apo Sport).
«Sono rimasto coperto fino al finale», racconta il 23enne di Villanuova sul Clise, provincia di Brescia, «poi la mia squadra ha chiuso sugli ultimi contrattaccanti di giornata. Ora penso a continuare a raccogliere successi fin tanto che la condizione rimane buona». E, come tutti i ragazzi che corrono in gruppo, un pensiero al futuro: «Questa è la mia quinta vittoria stagionale, spero che qualche squadra prof mi noti». Leader della classifica resta Boris Shpilevskiy.

Venerdì 5 maggio tappa interamente in provincia di Pordenone: 165 km da Spilimbergo a San Vito al Tagliamento, con due Gpm, la salita di Clauzetto al km 116 e lo strappo di Forgaria nel Friuli al km 131. Il paesaggio cambia ancora: montagna, prealpi carniche, boschi e pecore al pascolo a fare da sfondo alla carovana. Ed è proprio salendo verso Clauzetto che la corsa si anima: sette atleti allungano sul gruppo, e poco prima dello scollinamento è uno solo ad andarsene, Gianluca Coletta (San Marco Caneva). Il suo vantaggio aumenta fino a un margine massimo di 1'35", mentre alle sue spalle il gruppo raggiunge e riassorbe gli altri fuggitivi e poi si spezza in due tronconi. Il 25enne di Cassino lotta contro il vento contrario, e dà il tutto per tutto per conquistare quanti più secondi possibile alla ricerca della maglia di leader, ma il vantaggio cala costantemente; quando però ai meno 10 si attesta sul minuto, Coletta sa di avercela fatta. Alla fine, taglia il traguardo a braccia alzate con 31" sul gruppo, regolato in volata da Davide Tortella (Oleodinamica Panni).
«La tappa è stata davvero dura», ha commentato il vincitore al traguardo, «ho tentato il tutto per tutto per conquistare la maglia ma non è bastato, il vento contrario mi ha ostacolato». Coletta passerà professionista con la Endeka il mese prossimo, e la prima corsa con la divisa della nuova squadra sarà il campionato italiano a Gorizia il 25 giugno. Coletta ha inoltre conquistato la maglia rossa di leader del Gran premio della montagna, grazie ai passaggi sui due Gpm di giornata; leader della classifica generale, ancora Shpilevskiy.
Purtroppo c'è anche da registrare una brutta caduta: attorno al km 75, in località Montereale Valcellina, il fondo stradale sconnesso ha fatto scivolare alcuni corridori, che sono andati a sbattere violentemente contro il guard-rail. Ad avere la peggio sono stati Alberto Cazzola (Ceramiche r.b.) che ha riportato un trauma cranico commotivo, e il ceco Ondrej Lukes (Sparta Praha), che ha richiesto cure a bordo strada a causa di un trauma toracico con profonda ferita e un ematoma all'anca. Entrambi sono stati ricoverati all'ospedale di Pordenone con prognosi riservata.

Sabato 6 maggio, giorno della ricorrenza dei 30 anni dal terremoto del Friuli, quarta ed ultima tappa (la più lunga, con i suoi 179 km) dal borgo medievale di Venzone a Cividale, attraverso alcuni dei paesi maggiormente colpiti dal terribile sisma. La corsa viene movimentata fin dalle prime battute da una fuga, iniziata con l'allungo di Mattia Michelusi (Bata Seep) e del croato Ivan Sever (Team Sava), a cui si sono via via aggregati altri 15 atleti, tra i quali Fabrizio Galeazzi e Carlo Corrà della Zalf, David Garbelli (San Marco Caneva) e Marco Mazzer (Marchiol Liquigas). I 17 collaborano fino a San Daniele del Friuli, al km 92, raggiungendo un vantaggio massimo di 2'20"; poi qualche scatto rompe l'armonia, e per il gruppo è facile riassorbire il tentativo, dopo oltre 100 km allo scoperto.
Durante il primo giro del circuito di Cividale, da ripetersi due volte, il gruppo si spezza in due tronconi, mentre durante il secondo passaggio sul Gpm di Mezzomonte si lanciano all'attacco il sardo Stefano Usai (u.c. Palazzago Saclà) e lo sloveno Kristjan Fajt (Radenska Powerbar): i due si giocano la vittoria in volata e Usai ha la meglio; terzo alle spalle dei due a 10" l'austriaco Adam Hansen (Apo Sport), mentre a 20" è arrivato il primo gruppo di inseguitori, nel quale erano presenti tutti i migliori della classifica generale.
Così Shpilevskiy mantiene la leadership della generale, con alle spalle Giancluca Coletta, arrivato nel suo stesso gruppo nella tappa finale. Il russo del Gruppo Lupi, che è stato per due stagioni campione russo Under 23, è un élite del secondo anno, nato il 20 agosto 1982, ed aggiunge questo prestigioso risultato (oltre alla vittoria nella cronosquadre) al successo ottenuto domenica 30 aprile nel Gp Camon a San Bernardino di Lugo (Ra).
Coletta ha però mantenuto la maglia rossa di leader della classifica del Gran Premio della Montagna. Terzo il venezuelano Darwin Luis Urrea Vergara, anch'egli del Gruppo Lupi, che proprio sull'ultimo traguardo ha spodestato dal podio il compagno di squadra russo Alexey Shchebelin, e ha conquistato così anche la maglia verde di miglior giovane classificato (riservata ai corridori nati tra il 1984 e il 1987).
Le altre maglie, simbolo del leader delle diverse classifiche, sono state così assegnate: la maglia blu della classifica a punti al ceco Petr Herman (Apo Sport), quella fucsia dei traguardi volanti allo sloveno Dean Podgornik (Plast Recycling Austria), mentre quella gialla di miglior straniero classificato se l'è aggiudicata, naturalmente, Boris Shpilevskiy.
Dopo la mancata effettuazione del Giro nel 2005 a causa di problemi economici, il successo della 44a edizione porta già a pensare al futuro: il prossimo anno la corsa prevederà con ogni probabilità cinque tappe, presumibilmente in calendario dal 9 al 13 giugno, e si svilupperà attorno al tema "Borghi, ville e castelli", per portare il gruppo a scoprire altre bellezze di una delle regioni più affascinanti d'Italia.

Elisa Marchesan

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