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Corsivo - Giro d'Italia-Internet, un rapporto difficile

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Che bello, che bello, mancano meno di 20 giorni alla partenza del Giro 2006, l'evento più atteso dell'anno per gli appassionati italiani. Lo sentite il fermento nell'aria, vero? La primavera ormai è dappertutto, e veramente stiamo qui a contare le ore che ci separano dalla corsa rosa, voracemente affamati di sfide memorabili tra i campioni affermati che duelleranno sulle strade di Belgio e Italia (e Svizzera, e Austria, se dobbiamo tenere conto di tutti gli sconfinamenti).
Purtroppo oggi, martedì 18 aprile (per la precisione: meno 18 giorni al via), tale fermento non è condiviso da chi il Giro lo organizza e lo promuove (o dovrebbe promuoverlo). Fare un salto sul sito Grandeciclismo.gazzetta.it, ovvero quello in cui sono presentate tutte le corse organizzate da Rcs Sport, equivale a scoprire che, tra un primo piano sulla Sanremo e un elenco che comprende anche Milano-Torino, Giro della Provincia di Lucca, Tirreno-Adriatico, Giro del Lazio, Giro del Piemonte e Giro di Lombardia, non c'è un solo link al Giro d'Italia! Sembra assurdo ma è così: il contentino è un loghetto del Giro, ma non è cliccabile e non porta da nessuna parte.
Pazienza, dice l'aficionado, mi butto sul sito ufficiale della corsa, e allora si sposta su Giroditalia.it, e la prima cosa che nota è che quell'indirizzo è un redirect ad una sezione del sito della Gazzetta. Evidentemente il Giro d'Italia non ha la dignità per avere uno spazio tutto suo, quando mai, il Giro d'Italia è destinato al condominio. Ma pazienza, il sito comunque c'è ed almeno qualche passetto avanti è stato fatto, visto che l'anno scorso il dominio www.giroditalia.it nemmeno esisteva, e per raggiungere le informazioni necessarie bisognava prendere tre circonvallazioni telematiche e cinque svincoli virtuali.
Il fermento, dicevamo, il fermento: oggi 18 aprile le ultime novità che la home-page ci offre sono: "È belga il primo francobollo dell'89° Giro d'Italia", notizia datata 21 novembre 2005; "Un treno tutto rosa preannuncia in Belgio l'arrivo del Giro d'Italia", datata 24 marzo 2006; e "Ecco il tracciato definitivo dell'89° Giro d'Italia", datata 6 aprile 2006. Dal che si evince in maniera plateale che il Belgio si mobilita più dell'Italia (e te pareva), e che a noi invece non resta che aspettare, senza avere anticipazioni, senza sapere chi ci sarà o non ci sarà, senza sapere niente di niente.
Ma insomma, è possibile che non venga seguito giorno per giorno il percorso di avvicinamento dei big al Giro? Abbiamo (hanno) una miniera per le mani, ci sono due campioni come Basso e Cunego (ordine alfabetico) che già da tempo vincono corse qua e là, che saranno i fari del Giro, che duelleranno sulle tante salite, e non c'è traccia di tutto ciò sul sito ufficiale della corsa rosa. Né si parla dei Savoldelli, dei Simoni, dei Di Luca; né si dice niente su Ullrich, verrà, non verrà, sarà in forma, sarà ciccione; e Petacchi? e Bettini? e tutti gli altri? Nada, nisba. È così che si spera di far crescere l'attesa tra la gente?
Ma la nota ancor più dolente è che oggi, a 18 giorni dal Giro, è impossibile conoscere nei dettagli le tappe. Le altimetrie presenti (quelle delle frazioni considerate più importanti) sono quelle vecchie, licenziate all'atto della cerimonia di presentazione: c'è ancora il reperto archeologico della cronoscalata del Ghisallo, e anche le altre tappe (quella di Plan de Corones, tanto per fare un esempio) ci mostrano percorsi che sono stati modificati anche profondamente.
Poi a noi scrivono lettori dall'Italia e soprattutto dall'estero, e ci chiedono lumi, informazioni sui passaggi della carovana rosa, perché magari devono organizzare un viaggio e devono decidere dove sistemarsi, dove alloggiare, come muoversi. E la risposta è indifferibilmente: "Abbiate pazienza, stiamo aspettando anche noi le tabelle di marcia".
Questo è lo stato dell'arte, oggi 18 aprile, a 18 giorni dal Giro d'Italia. La speranza è che quanto prima il sito ufficiale della corsa rosa inizi a pulsare, a battere come i nostri cuori, a proporci novità e almeno un comunicato stampa al giorno; che ci dia più informazioni, e più dettagliate. Diamo atto a Zomegnan e al suo staff di aver fatto progressi, nell'ambito della comunicazione; ma internet è sempre un luogo poco amato.
La verità è che proprio all'interno di Rcs Sport c'è chi guarda con diffidenza a questo portentoso medium. Pare incredibile ma è così: e come potrebbe essere altrimenti quando le anticipazioni sui percorsi che circolano per mesi sul web, anziché essere considerate un atto di passione verso la corsa amata, vengono vissute con fastidio? Quando non si conoscono nei dettagli i meccanismi della rete? Quando si vuole ignorare bellamente che proprio internet ha la capacità di avvicinare al ciclismo (al Giro) tantissimi giovani? Quando vengono commentate con scherno le cifre (parliamo di lettori) che muove il mondo del web, senza considerare che i fruitori della rete sono molto spesso degli opinion leader (opinion che?), che sono in grado di essere nodi di raccordo tra il web e le informazioni che vi circolano e il mondo circostante? Quando i forum dei tifosi, dei suiveur, degli amanti del ciclismo vengono visti non come un'arena in cui parlare, discutere, confrontarsi, condividere gioie e delusioni, certezze e aspettative, pareri e commenti, ma semplicemente come delle conventicole di fissati? Fissati, capito? Siamo tutti dei fissati.

Marco Grassi

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