Il Fiandre è dei belgi - Van Petegem primo davanti a VDB
Quando i padroni di casa alzano la testa, per gli altri c'è poco da fare. I fiamminghi volevano fortemente riprendersi quel Giro delle Fiandre che negli ultimi anni è spesso finito in mani italiane (l'ultima volta, ancora nel 2002 con Tafi), e un paio di rappresentanti della genia belga hanno interpretato in maniera eccellente la corsa dei Muri. Un paio di rappresentanti che portano i nomi di Peter Van Petegem, secondo molti favorito della vigilia e poi bravissimo a rispondere alle attese, e Frank Vandenbroucke, clamorosamente redivivo quando nessuno se lo aspettava più. Primo e secondo, per coprire anche l'assenza dell'attesissimo Museeuw, che ha lottato finché ha retto e poi si è eclissato.
Il vecchio Johan è stato un leone fino al Tenbosse, a una trentina di chilometri dalla fine: bravo a chiudere su tutti, e a proporsi in prima persona come attaccante; poi, di colpo, si è spenta la luce, e i nodi di una condizione fisica problematica (minata da cadute e raffreddori dei giorni scorsi) sono venuti al pettine. Nel momento in cui proprio sul Tenbosse Van Petegem è scattato in faccia a Museeuw, è iniziato un altro Giro delle Fiandre. Fino a quel punto si era vissuti su una lunga fuga (partita dopo 5 chilometri di corsa) animata da Liese, Durand, Van der Kooij e Rich e spentasi poi di naturale consunzione, e su un'altro attacco, che sarebbe potuto essere molto importante, ma che è durato troppo poco per lasciare un segno.
Peccato, perché questo secondo attacco vedeva la presenza di 8 corridori, e tutti e 8 erano italiani: Serpellini, Petito, Cassani, Sacchi, Balducci, Lombardi, Paolini e Bettini. Proprio il fatto che ci fossero questi ultimi due personaggi ha tagliato le gambe al tentativo: chi, degli altri sei, si sarebbe accollato il rischio di portare all'arrivo i due uomini che hanno costruito, 15 giorni fa, un memorabile successo alla Sanremo? Così il gruppo, che era arrivato ad avere anche un minuto di ritardo, è rientrato (grazie al lavoro di Telekom, Lotto, Rabobank, Cofidis e Us Postal), e subito è partito in contrattacco Pieri, smanioso di far vedere che chi parlava bene di lui non sbagliava: troppo smanioso, visto che lo scatto a 50 chilometri dalla fine è risultato decisamente prematuro.
Proprio mentre Pieri si giocava le sue carte, si è consumato il crollo di Cipollini: staccato sul Boigneberg, SuperMario ha preferito ritirarsi, sfilandosi mestamente dalla corsa. L'uscita di scena del Commendatore ha anticipato l'eclissi italiana: ripreso di lì a poco Pieri (che pure aveva allungato sul pavé), le uniche presenze tricolori rimanevano Baldato e Celestino, che da lì alla fine si sono ritrovati sempre ad inseguire senza mai poter rientrare. Bravissimo comunque Baldato, quarto al traguardo e tra i più attivi in assoluto. Gli altri azzurri, tutti nelle retrovie, dispersi tra i vari plotoncini arrivati alla spicciolata: anche Bettini, anche Tafi, anche Bartoli. Ci sarà modo di rifarsi nei prossimi giorni.
Il Tenbosse, si diceva: sullo scatto sfacciato di Van Petegem, il primo a rispondere è stato Vandenbroucke, che si è portato appresso Bruylandts. I tre belgi dapprima si sono portati su Aldag e Mattan, che in quel momento si erano avvantaggiati, ma poi hanno dovuto subire il rientro di chi era dietro. In 11 hanno affrontato il Grammont, e sul più importante dei Muri Van Petegem ha ancora fatto valere la sua legge: un altro scatto, e ancora Vandenbroucke lesto a rispondere. Tutti gli altri dietro, a vedere i primi due allontanarsi inesorabilmente.
Dieci secondi, poi quindici, poi di nuovo dieci: prima del Bosberg, ultima salita della giornata, il distacco sembrava colmabile. Ma Mattan ha voluto piazzare uno scatto inutile, che ha avuto come unico risultato quello di rallentare il gruppo degli inseguitori. Buon per i battistrada. Sul Bosberg Vandenbroucke (incredibile la sua prestazione) ha provato ad allungare, ma la risposta di Van Petegem gli ha fatto capire che non avrebbe avuto il minimo spazio. Il vantaggio sul gruppo aumentava, la volata si avvicinava: e a Meerbeke Van Petegem non dava scampo al compagno di avventura.
(Immagini tratte dal sito ufficiale della Lotto-Domo)