Corsivo - Tirreno-Adriatico, esilio satellitare
Versione stampabileQualche illuso pensa che la Tirreno-Adriatico sia, per importanza, la seconda corsa a tappe italiana dopo il Giro. Non è evidentemente così, se è vero che la Rai, televisione di Stato, non ne trasmetterà le immagini sui suoi canali "terrestri" (Rai1, Rai2, Rai3, per intenderci); ed essendo la Rai votata al servizio pubblico, non ottempererebbe al suo incarico se privasse la stragrande maggioranza dei suoi utenti (quelli che non dispongono di antenna parabolica e decoder) della seconda corsa a tappe italiana.
Ci piacerebbe sinceramente che la realtà fosse questa, e invece non è così. La Tirreno-Adriatico sarà trasmessa sul canale RaiSportSat, e solo chi avrà l'abbonamento a Stream o a Telepiù potrà seguire le fasi della gara che lancia i corridori in vista della Sanremo. Lo sconcerto tra gli addetti ai lavori è stato grande, ovviamente. Mario Cipollini, aficionado della corsa, ha addirittura minacciato nei giorni scorsi di non parteciparvi, vista la scarsa copertura riservatale (ma probabilmente era solo una provocazione).
In ogni caso Paolo Francia, numero uno di RaiSport, si è affrettato a tranquillizzare gli operatori del ciclismo: "Il prossimo anno daremo alla Tirreno lo spazio che merita, ma per questa volta bisogna rassegnarsi: tutti i palinsesti sono già stabiliti, la corsa resta sul satellite". Pace.
Abbiamo la sensazione che con Giovanni Bruno a capo dei servizi sportivi Rai tutto ciò non sarebbe successo, visto che l'ex direttore della testata è sinceramente appassionato di ciclismo, e non avrebbe fatto una simile gaffe. Ma i direttori cambiano, e la pessima gestione dell'uscente consiglio di amministrazione della tv di Stato ha provocato evidentemente scompensi in ogni settore dell'azienda.
Quindi agli appassionati senza satellite non resta che (oltre che rimpiangere Bruno) mettersi l'anima in pace e aspettare ancora qualche giorno per vedere il grande ciclismo in chiaro sulla Rai (la prima occasione sarà la Sanremo). Ma un ultimo dubbio ci resta: non è che la televisione di Stato si sta disaffezionando al ciclismo? Come si spiegherebbe altrimenti il fatto che, anche sul canale satellitare, interamente dedicato allo sport (è bene ricordarlo!), la Tirreno-Adriatico non sarà trasmessa in diretta ma soltanto in differita? La risposta è da cercarsi nella concorrenza della Parigi-Nizza, in onda in diretta su Eurosport intorno alle 15? Oppure c'è qualcosa che il direttore Paolo Francia non dice?