Riparte dal Trentino la nuova sfida di Casagrande - E la Fassa Bortolo si conferma Dream Team
Versione stampabileLo scorso anno Francesco Casagrande vinse in maniera quasi brutale il Giro del Trentino, dimostrando una superiorità incolmabile su tutto il resto del gruppo, e facendo presagire di poter essere imbattibile anche al Giro d'Italia. Invece, tra un problema fisico e l'altro, il toscano non riuscì a brillare nella corsa rosa.
Stavolta Casagrande ha vinto, per il secondo anno consecutivo, il Giro del Trentino, ma non è sembrato il marziano del 2001. E questo significa che forse il suo top lo raggiungerà più avanti, quando gli sarà sicuramente più utile: troppo brucia, all'uomo di Firenze, il ricordo di quando Garzelli gli soffiò all'ultimo respiro un Giro che pareva già vinto (succedeva solo due anni fa); troppo, tanto da diventare quasi un'ossessione.
Casagrande ha tutto, quest'anno, per centrare il successo della vita, e non avrà certo paura (non lui) di Simoni (che pure si avvia verso la miglior forma) o di Garzelli. Sa che l'unico con cui dovrà lottare sarà se stesso.
Un aiuto fondamentale lo riceverà dalla sua squadra, quest'accolita di fenomeni che risponde al nome di Fassa Bortolo. Ieri, mentre Casagrande tranquillamente si godeva il suo secondo Trentino, Bartoli in Olanda vinceva l'Amstel davanti a Serguei Ivanov. Una formazione tra le cui fila si può trovare gente del calibro dei due toscani e del russo ma anche di Basso, di Belli, di Zanette, di Honchar, di Baldato, di Konychev, di Petacchi, dell'emergente Valjavec, e che in più vince con tanta facilità corse importanti, è una squadra degna dell'appellativo di Dream Team. Casagrande sceglierà con cura i compagni che lo affiancheranno sulle strade del Giro d'Italia, ma l'impressione è che, comunque scelga, difficilmente potrà sbagliare uomini.