Tour of Beijing 2014: Panda power, e Martin decolla - Daniel vince sull'arrivo in salita. Gilbert tiene, corsa ipotecata
- Tour of Beijing 2014 [1]
 - BMC Racing Team 2014 [2]
 - Garmin - Sharp 2014 [3]
 - Boris Vallee [4]
 - Daniel Martin [5]
 - Dario Cataldo [6]
 - David López García [7]
 - Filippo Pozzato [8]
 - Graeme Brown [9]
 - Guillaume Boivin [10]
 - Johan Esteban Chaves Rubio [11]
 - Julien Vermote [12]
 - Julián David Arredondo Moreno [13]
 - Louis Vervaeke [14]
 - Luka Mezgec [15]
 - Michael Valgren Andersen [16]
 - Philippe Gilbert [17]
 - Pieter Serry [18]
 - Riccardo Zoidl [19]
 - Rigoberto Urán Urán [20]
 - Rinaldo Nocentini [21]
 - Rui Alberto Faria da Costa [22]
 - Ryder Hesjedal [23]
 - Samuel Sánchez González [24]
 - Sergey Chernetskiy [25]
 - Warren Barguil [26]
 - Uomini [27]
 
Una splendida azione vincente in apnea del vincitore del Giro di Lombardia, Daniel Martin, e un tenace Philippe Gilbert che impreziosisce il suo albo d'oro con un successo in una corsa a tappe nel World Tour. Questo il riassunto della quarta tappa del Tour of Beijing, la più bella (se non altro perché disputata in una giornata finalmente soleggiata e luminosa, lontano dallo smog delle città cinesi) di quest'ultima edizione della corsa cinese.
Si parte come ieri da Yanqing e si arriva ai 1003 metri di Miaofeng Mountain, la località di montagna a nord-ovest di Pechino, nel distretto di Mentougou, dove i pechinesi vanno a riossigenarsi. Anche la partenza è molto spettacolare e concitata: spettacolare per il passaggio attraverso la Grande Muraglia, concitata perché questo passaggio corrisponde a un traguardo volante, vinto da Mezgec che così si riprende la leadership della classifica a punti (che si giocherà domani, smog permettendo), con Gilbert che passa quarto, senza riuscire a incamerare secondi.
Dopo questo passaggio va via la fuga di giornata, un quartetto composto da Guillaume Boivin (Cannondale), Julien Vermote (Omega Pharma), Boris Vallee (Lotto) e Graeme Brown (Belkin). La presenza di Vermote in classifica ad appena 21" di ritardo da Gilbert fa sì che la fuga non prenda mai realmente il largo: il vantaggio si assesterà tra i 3 e i 4 minuti per tutta la tappa, che scivola via così senza sussulti verso la salita finale, con la BMC che controlla la situazione. Il percorso non è poi così semplice, con 5 GPM dislocati di cui uno di prima e due di seconda categoria: l'ultimo è fatale a Graeme Brown, che a più di 30 km dall'arrivo è già costretto ad alzare bandiera bianca.
I fuggitivi approcciano la salita finale con 2' di vantaggio. Vermote rompe subito gli indugi e ai -13 attacca da solo, mantenendo un buon vantaggio sul gruppo. Dietro si registrano un paio di attacchi molto estemporanei di Pozzato e Valgren Andersen in successione, seguiti da un attacco più deciso del neoprofessionista Louis Vervaeke (Lotto), che va a chiudere su Vermote: Vervaeke è un ragazzo assolutamente da tenere d'occhio l'anno prossimo, visti i bei numeri fatti vedere nelle corse under 23 quest'anno (ultima, la cavalcata solitaria e vincente nell'ultima tappa del Tour de l'Avenir).
A lanciare l'attacco più interessante è invece una vecchia conoscenza, Ryder Hesjedal: distintosi per generosità in questa annata, vuole assolutamente chiudere in bellezza. E sembra proprio che ce la possa fare, quando ai -5 il suo vantaggio supera i 20", con dietro uno stanco Cataldo che tira solitario. Arriva così la reazione di Zoidl (Trek) e Serry (Omega Pharma) che se non altro rilancia l'azione d'inseguimento del gruppo. È una salita infame per un singolo attaccante, ed Hesjedal si consuma lentamente come una candela, venendo ripreso prima del triangolo rosso, col gruppo costituito ormai da una ventina di unità, e Samuel Sánchez in testa a fare l'andatura per Gilbert.
Allora la Garmin si gioca con Dan Martin la sua carta vincente: l'irlandese parte lunghissimo a 500 metri dall'arrivo, portando con sé un pimpante Esteban Chaves (Orica); poco dietro Rui Costa e Gilbert inseguono, dietro di loro il vuoto. L'azione di Martin è veramente rischiosa: ai 100 metri Chaves sembra in grado di superarlo, ma è un illusione, il vincitore del Lombardia ha ancora energie per staccarlo ed alzare le braccia all'arrivo. Gilbert riesce a sprintare per il terzo posto davanti a Rui Costa: uno sprint preziosissimo, che permette al campione vallone di conquistare gli abbuoni necessari per evitare il sorpasso di Martin.
Quinto posto a 10" per Julián Arredondo (Trek), davanti a Nocentini, Barguil, Urán, Chernetskiy, David López decimo a 13". La classifica generale vede dunque Phiippe Gilbert in testa, con 3" di vantaggio su Daniel Martin, 9" su Esteban Chaves ed 11" su Rui Costa. Molto più lontani gli altri: il gruppetto di Arredondo è a 23" e per regolamento la classifica viene decisa dal piazzamento nell'ultima tappa, dunque la classifica vera e propria verrà decisa domani.
Il finale, come da tradizione, prevede un circuito pechinese con arrivo nella piazza Bird's nest. Ci sono due sprint intermedi, ma è alquanto improbabile che Daniel Martin tenti colpi di mano. Prevista lotta serrata dunque tra gli sprinters, con Mezgec, Farrar ed Ewan che si contenderanno l'ultimo successo WT della stagione.
