Tour de l'Avenir 2014: Ewan va per prati, buon per McLay - Cort Nielsen ancora secondo, Zurlo quarto. Domani si sale
- Tour de l'Avenir 2014 [1]
- Asbjørn Kragh Andersen [2]
- Caleb Ewan [3]
- Campbell Flakemore [4]
- Daniel McLay [5]
- Davide Martinelli [6]
- Federico Zurlo [7]
- Fernando Gaviria Rendon [8]
- Ilya Davidenok [9]
- Iuri Filosi [10]
- Jack Haig [11]
- Loïc Chetout [12]
- Magnus Cort Nielsen [13]
- Quentin Jaurégui [14]
- Stefan Kueng [15]
- Pianeta giovani [16]
Continua a parlare inglese, anche se con un diverso accento, il Tour de l'Avenir: reduce dalla scoppola della tappa precedente, Daniel McLay ha saputo prontamente rifarsi nella frazione a lui più congeniale, la Montrond-Les-Bains - Paray-Le-Monial di 150.7 km, ed è stato anche facilitato dalla caduta che a 3.5 km dall'arrivo ha tolto dai giochi Caleb Ewan. È il più prestigioso successo nella carriera del velocista inglese di origini neozelandesi dopo l'oro conquistato nel 2009 ai mondiali su pista nella Madison, in coppia con Simon Yates.
La tappa odierna ha visto partire un'altra fuga a due, sempre con uno svizzero protagonista: stavolta si è trattato di Stefan Kueng, bicampione europeo staccato ieri (a quanto pare in questi giorni sta soffrendo di problemi di stomaco), assieme al giovanissimo Piotr Brozyna, polacco al primo anno che corre in Spagna nella Telcom-Gimex, quest'anno secondo nella Vuelta a Ávila. Fuga tenuta sempre sotto controllo dalla formazione danese, che ha dato la possibilità ai fuggitivi di raggiungere un vantaggio massimo di 2'45" in prossimità dell'unico Gpm di giornata, la Côte de Cordelle. Dopodiché si è trattato di un facile inseguimento (viste anche le condizioni non eccelse di Kueng che altrimenti sarebbe stato un cliente non semplice), tant'è che il gruppo ha rallentato l'andatura per non riprendere troppo presto i fuggitivi. Ai -10, quando anche gli australiani si son messi in testa, è arrivato il momento del ricongiungimento.
Sembra che il copione della gara porti ad un altro successo di Ewan, ma l'imprevisto è dietro l'angolo: ai 3.5 km c'è un contatto in testa al gruppo e finiscono in un prato tra gli altri Chetout, Martinelli e praticamente tutta la squadra australiana, con l'esclusione di Power. Ripartono senza conseguenze (qualche escoriazione per Ewan e una botta al ginocchio per Flakemore), ma è una bella disdetta per Caleb e anche per Martinelli, con il nostro che era andato anche a sprintare sul traguardo intermedio per rafforzare la sua leadership nella classifica a punti, ma non ha potuto dire la sua al traguardo.
Si mangia le mani anche Magnus Cort Nielsen, che ha dovuto cedere a McLay di appena mezza ruota, mentre il piazzamento al terzo posto di Fernando Gaviria, velocista colombiano della Coldeportes-Claro, vale la testa della classifica a punti. Quarto posto per Federico Zurlo, atteso in questa frazione ad un segnale che puntualmente è arrivato, poi quinto Quentin Jauregui, il quale ha annunciato domenica di aver siglato un accordo biennale per passare professionista con l'AG2R.
Scorrendo l'ordine d'arrivo si nota qualche vittima "di peso" della frazione odierna: Haig accusa 33", il kazako Davidenok più di 4'. Ultimo proprio Martinelli, scortato da Filosi a 6'11", ma è tutto ok per il bresciano. Il leader resta Asbjørn Kragh Andersen, ma la classifica generale domani muterà radicalmente, con l'atteso arrivo al Plateau de Solaison: una salita dura e senza respiro che potrebbe scavare distacchi pesanti. Domani sera capiremo chi sono i reali favoriti per la vittoria finale.