Tour de Langkawi 2013: Altri si arrendono, lui è Arredondo - Primo a Genting Highlands e in classifica. Bravo Baliani
- Le Tour de Langkawi 2013 [1]
- Garmin - Sharp 2013 [2]
- Team Europcar 2013 [3]
- Team Nippo - De Rosa 2013 [4]
- Unitedhealthcare Pro Cycling Team 2013 [5]
- Amir Kolahdozhagh [6]
- Andrea Guardini [7]
- Fortunato Baliani [8]
- Jacques Janse Van Rensburg [9]
- John Kronborg Ebsen [10]
- Julián David Arredondo Moreno [11]
- Nathan Haas [12]
- Peter Stetina [13]
- Pierre Rolland [14]
- Pieter Weening [15]
- Serge Pauwels [16]
- Sergio Pardilla Bellón [17]
- Travis Meyer [18]
- Tsgabu Gebremaryam Grmay [19]
- Victor Niño Corredor [20]
- Wang Meiyin [21]
- Yonathan Monsalve Pertsinidis [22]
- Uomini [23]
E così, appena a metà Tour de Langkawi 2013, rischiamo di avere già in largo anticipo il nome del vincitore finale: càpita, quando si piazza il decisivo arrivo in salita di Genting Highlands prima di 5 tappe che se si concludessero con 5 volate nessuno si stupirebbe (ma in un paio di occasioni, diciamo a Tanah Merah e a Kuala Berang, c'è qualche chance di fuga). Il nome in questione - quello del vincitore in pectore, s'intende - è quello di Julián David Arredondo, colombiano del Team Nippo che, a 24 anni e mezzo, accarezza l'ipotesi di conquistare una corsa a suo modo importante come il TDL. L'anno scorso, all'esordio da (semi)professionista, sfiorò l'impresa al Tour of Japan e al Tour de Kumano (chiusi entrambi in seconda posizione), ma qualcuno lo ricorderà anche piazzato alla Settimana Coppi e Bartali (fu ottavo nella tappa di Levizzano vinta da Diego Ulissi).
Del resto Arredondo è una vecchia conoscenza del nostro ciclismo, visto che ha fatto il dilettante proprio in Italia, prima nel Team Massi e poi nel Team S.C.A.P., ottenendo qualche vittoria e molti piazzamenti (fu tra l'altro 15esimo al GiroBio 2010, vinto dal suo connazionale Betancur).
Ma come ha vinto Arredondo a Genting Highlands? Di forza, dimostrandosi il migliore in salita e giovandosi anche dell'ottimo supporto fornitogli fino a 5 km dal traguardo dal suo compagno Fortunato Baliani, sempre ammirevole nel mettersi a disposizione della propria squadra, anche ora che si è allontanato dal ciclismo più visibile. La tappa, molto breve (110 km in totale) è partita con un alto ritmo e con vari tentativi d'evasione. A riuscire a prendere il largo, il classico uomo solo, Travis Meyer, scappato con coraggio pur sapendo di avere pochissime possibilità di difendersi sulla salita finale.
L'australiano ha guadagnato oltre 9' (il picco l'ha toccato con 9'13" al km 45), ma il lavoro di Europcar, UnitedHealthCare e Garmin ha rapidamente abbattuto il gap dal battistrada, e a 17 km dal traguardo, sul primo tratto duro di Genting Highlands, il corridore della Orica è stato ripreso. Era, quello, il momento in cui il leader della classifica, Wang Meiyin, iniziava a vedere le streghe: in difficoltà sulla citata rampa dura, ha stretto i denti per non andare a gambe all'aria, ma sul successivo tratto difficile si è inesorabilmente staccato, piombando a oltre mezzo minuto dal gruppetto dei migliori.
Ma ancora non domo, il cinese ha nuovamente fatto uno sforzo per riportarsi sotto, appena la strada è tornata a spianare. Purtroppo per lui, quando era vicino alla coda del drappello di testa, le pendenze si sono rifatte arcigne, e ciao sogni. Nel gruppo al comando della corsa, si notava la presenza tra gli altri di Rolland, Monsalve, Haas, Stetina, Pauwels, Weening e Pardilla, scortato dai compagni Jacques Janse van Rensburg (che ha tirato per un bel tratto) e dal giovanissimo etiope Grmay, 21 anni e - forse - un bel futuro davanti a sé; Arredondo, anch'egli facente parte dell'allegra brigata, ha trovato in Baliani - come accennato sopra - un apripista ideale, e infatti il ritmo imposto dall'umbro ha fatto male a diversi avversari e ha preparato il terreno per l'attacco del colombiano, avvenuto a 4 km dalla vetta.
Insieme al sudamericano si è mosso Weening, bravo a capire che quello era il treno giusto; l'intramontabile Victor Niño ha provato a ricucire sui due, ma è rimasto a bagnomaria tra la coppia di testa e un gruppetto comprendente Stetina, Pardilla e Grmay. Weening, non essendo scalatore, ha fatto quel che ha potuto; ma le rasoiate di Arredondo hanno fatto male, e ai 2 km il corridore del Team Nippo si è involato, prendendo un margine che ha saputo incrementare fino all'arrivo, fissandolo alla fine in 26" sull'olandese della Orica.
Terzo, a 44" dal connazionale, ha chiuso Niño; Pardilla è arrivato a 1'05" da Arredondo, Stetina a 1'28", quindi a seguire il sorprendente iraniano Kolahdozhagh a 1'40" ha preceduto di pochi secondi Grmay e Baliani, ottavo e migliore degli italiani; la top ten è stata chiusa dal bravo danese Kronborg e da Nathan Haas, mentre Monsalve si deve accontentare dell'undicesima posizione (a 2'29") e Rolland della quattordicesima (a 2'45").
La classifica generale vede Arredondo primo con margini abbastanza sicuri sugli inseguitori: Weening, secondo, è a 1'22", Pardilla terzo a 2'10", Stetina è quarto a 2'33", Wang Meiyin (che oggi ha pagato 5'13") è un onorevole quinto a 2'40", e Grmay sesto a 2'45"; anche qui Baliani è ottavo, a 2'49", ed è il migliore dei nostri; Guardini, dal canto suo, ha difeso la maglia blu della classifica a punti, e da domani avrà parecchie occasioni di rafforzare questa leadership. Come anticipato in apertura, a Kuantan la sesta tappa si chiuderà quasi certamente in volata; per Arredondo inizieranno cinque giorni di stress e di massima allerta, per difendere la maglia gialla di leader non solo dagli avversari, ma anche (e soprattutto) dagli imprevisti. Ad ogni buon conto, Weening e gli altri, per ribaltare la classifica, dovrebbero fare un mezzo miracolo. Difficile che ciò accada.