GP Nobili Rubinetterie 2012: Bravo Danilo, li hai Stresi tutti - Di Luca vince per distacco sul Lago Maggiore
- GP Nobili Rubinetterie Coppa Città di Stresa 2012 [1]
- Acqua & Sapone 2012 [2]
- Colombia - Coldeportes 2012 [3]
- Adriano Malori [4]
- Alessandro Donati [5]
- Carlos Alberto Betancur Gómez [6]
- Damiano Caruso [7]
- Damiano Cunego [8]
- Daniele Ratto [9]
- Danilo Di Luca [10]
- Fabio Taborre [11]
- Franco Pellizotti [12]
- Giairo Ermeti [13]
- Juan Pablo Suárez Suárez [14]
- Kevin Hulsmans [15]
- Marco Frapporti [16]
- Massimo Coledan [17]
- Nicolas Baldo [18]
- Pavel Kochetkov [19]
- Robert Vrecer [20]
- Tomasz Nose [21]
- Uomini [22]
Il Killer è tornato ed ha le idee ben chiare. Danilo Di Luca torna a vincere in Italia, a tre anni da quel Giro che lo vide lottare e perdere solo dal russo Menchov, alla Coppa Città di Stresa, arrivando da solo con un'azione a un chilometro dal termine.
Da Suno partono in 121, un numero lusinghiero vista la situazione attuale delle corse in Italia, per un percorso un po' articolato: due passaggi da Stresa per due circuiti abbastanza facili, poi i corridori devono affrontare due volte Massino Visconti, salita abbastanza dura che deciderà la gara. Questo circuito centrale prevede il passaggio da Arona e, dopo il secondo passaggio, 15 km di piano per arrivare a Stresa.
Nella prima parte dopo un po' di tentativi: va via la canonica fuga, al chilometro 23, con protagonisti Malori (Lampre), Ermeti (Androni), Donati (Acqua & Sapone), Hulsmans (Farnese), Frapporti (Idea), Suárez (Colombia-Coldeportes), Razumov, Kotchenkov (Itera), Baldo (Atlas) e Coldean (Colnago). A questi fuggitivi non viene lasciato troppo spazio: il vantaggio massimo è di 2' alla fine del primo giro, con i Liquigas che tirano per i giovani Damiano Caruso e Daniele Ratto. Il vantaggio scende a 1' al termine del secondo giro, dopodiché i fuggitivi si disuniscono definitivamente sul primo passaggio della salita di Massino Visconti, massacrati dall'andatura di Betancur, oggi al servizio di Di Luca.
Questa salita poi non prevede una vera discesa ma uno snervante falsopiano per arrivare ad Arona. Su questo falsopiano si avvantaggia un gruppo di 21 unità, con tra gli altri in testa il campione nazionale Pellizotti, alla prima uscita in maglia tricolore, Di Luca, Damiano Caruso e ben quattro uomini della Colombia-Coldeportes, la squadra meglio rappresentata. Rimangono dietro all'inseguimento invece Cunego e Ratto. Per loro la corsa finisce qui.
Il secondo passaggio da Massino Visconti è ancor più performante, col gruppo dei 21 che esplode. Rimangono in testa in quattro e sono Di Luca e Taborre (Acqua & Sapone), affiancati dai tenaci sloveni Vrecer (Voralberg) e Nose (Adria Mobil). Dietro non c'è collaborazione tra gli inseguitori e i quattro di testa riescono a guadagnare il minutino necessario per gestire in tranquillità il pianeggiante finale di gara.
Con tale composizione del drappello il finale è già scritto: Taborre è pronto a sprintare e Di Luca a sfiancare i rivali attaccando. È la seconda opzione quella vincente per l'Acqua & Sapone: Di Luca parte all'ultimo chilometro e non lo prendono più. Gli sloveni Vrecer e Nose devono accontentarsi delle piazze d'onore, Taborre è quarto, il gruppetto degli inseguitori è a 45", regolato dal giovane kazako Lutsenko (20 anni ancora da compiere, complimenti), poi nei dieci ci sono Bisolti, Chiarini, Caruso, Pellizotti e il colombiano Romero.
Grande prestazione corale dunque per l'Acqua & Sapone, che porta a casa l'ottavo successo nel giro di due mesi, dopo la tanta fatica fatta a inizio stagione. Deludono invece la Liquigas e la Lampre, presenti con un solo uomo nell'azione decisiva, mentre bene così per Pellizotti, che dimostra di non aver perso la gamba che due settimane fa gli ha permesso di conquistare il titolo italiano.