Giro delle Valli Cuneesi 2011: La prima vetta è di Locatelli - È Aru il principale sfidante; Zardini 3°
- Giro delle Valli Cuneesi nelle Alpi del mare 2011 [1]
- Palazzago Elledent Rad Logistica - MCipollini [Dilettanti] 2011 [2]
- Team Colpack [Dilettanti] 2011 [3]
- Alessio Camilli [4]
- Alexander Serebryakov [5]
- Antonio Doneddu [6]
- Davide Villella [7]
- Edoardo Zardini [8]
- Fabio Aru [9]
- Kanstantsin Klimiankou [10]
- Luca Santimaria [11]
- Marco Amicabile [12]
- Oliver Hofstetter [13]
- Ricardo Pichetta [14]
- Siarhei Papok [15]
- Stefano Agostini [16]
- Stefano Locatelli [17]
- Pianeta giovani [18]
Ha preso il via ieri da Costigliole Saluzzo la 34esima edizione del Giro delle Valli Cuneesi, appuntamento ormai tradizionale di fine luglio del calendario dilettantistico italiano: una delle poche corse a tappe che il calendario nazionale offre, la più dura dopo il Giro della Valle D'Aosta. Anche quest'anno il percorso è ricco di arrivi in salita: l'anno scorso furono 5 su 5, quest'anno almeno la prima tappa, con arrivo a Ravello, è stata lasciata in pasto agli sprinter.
Ci sono stati tentativi di fuga con tra i protagonisti l'Hopplà Papok e l'ex campione italiano Stefano Agostini, ma la scarsa collaborazione dei fuggitivi non ha mandato in porto l'azione. Abbiamo così assistito a un potente sprint di Oliver Hofstetter, velocista atipico in forza al Velo Club Mendrisio, che sull'arrivo al 2% ha trovato il suo trampolino ideale per cogliere il successo davanti a Serebryakov (Gruppo Lupi) e Amicabile (Delio Gallina): partito lungo, ha vinto facile. Questo tarchiato svizzero di 21 anni è da tenere d'occhio per il futuro. Sorte sfortunata per Alessio Camilli, velocista della Vega Montappone: è caduto praticamente sul traguardo (si piazzerà 8°, infatti), fratturandosi una clavicola.
Oggi si è invece cominciato a far sul serio, nella Murello-Montoso di 138 km: un'unica salita finale di 8 km, la più dura di questa corsa con una pendenza media dell'8.3%. Nella parte pianeggiante, un circuito da ripetere 2 volte, si è cercato di rendere dura la corsa e di mettere in difficoltà le squadre faro, ovvero la Colpack di Locatelli e la Palazzago di Aru. Si forma una fuga abbastanza numerosa, prima di 15, che poi con un rimpasto diventa di 28 corridori, e la Palazzago ci butta dentro Klimiankou e Doneddu, mentre la Colpack risponde con Villella. Il gruppo però non lascia fare e l'azione approccia la salita con 1' di vantaggio.
L'azione viene ripresa nella parte centrale, la più dura con pendenze fino al 15%. Ad operare una prima scrematura è Zardini della Colpack, che attacca e viene inseguito da un gruppo di 7 unità. Per riprenderlo, opera un gran forcing Aru, al quale resta incollato il solo Locatelli, mentre dietro si forma un gruppetto con Pichetta (Rafi Cerone), Klimiankou e Santimaria (Viris Vigevano). Insieme Locatelli e Aru riprendono e staccano Zardini nel pezzo più duro, poi nell'ultimo km e mezzo in falsopiano tentano, vanamente, di staccarsi a vicenda; arrivano allo sprint ed è Locatelli a prevalere sul sardo, con Zardini che giunge staccato di 10" e Pichetta a 40", con Klimankou, Agostini (rinvenuto nel finale) e Santimaria sfilacciati a poca distanza.
Locatelli è dunque leader della corsa e ritrova il successo a 3 mesi dal Trofeo Velo Plus: un successo che gli dà morale e sarebbe un buon viatico al passaggio al professionismo, che pare ormai imminente ma non si sa ancora con che squadra avverrà. Aru colleziona l'ennesimo secondo posto, ma la guerra non è affatto finita; le squadre dei duellanti si equivalgono sul piano tattico (un capitano e un uomo forte nelle prime posizioni della classifica) e si sfiancheranno nel tentativo di mettere in difficoltà i rivali: ma visto il vantaggio preso oggi, non sembra possibile avere un altro vincitore della corsa oltre ad Aru, Locatelli e Zardini.