«Che dire? Contador è il più forte, c'è poco da fare. Non penso che nessuno si aspettasse uno scatto così: oggi ha dimostrato di avere una marcia in più, era imprendibile. Scarponi ha provato a seguirlo e si è visto che ha pagato dazio. Adesso però ha preso la maglia rosa, ciò significa che la sua squadra dovrà tenere chiusa la corsa e non è detto che ne saranno sempre capaci. Non ero comunque al 100%. La pressione che sto vivendo quest'anno è inedita, non è la stessa cosa della Vuelta, ma il fatto di essere capitano unico non mi rende meno tranquillo e cerco di trasmettere la mia serenità alla mia squadra».
Alberto Contador (Saxo Bank SunGard)da Raisport
«Stavo bene, la gamba girava e io dovevo assolutamente provarci: l'unico dubbio era sul vento, ma è andata bene. Non avevo provato questa tappa, solo alcuni compagni di squadra mi hanno dato delle informazioni. Per me non era un problema lasciar la vittoria di tappa a Rujano, ma la mia intenzione era arrivare il più veloce possibile all'arrivo. Io corro per vincere, mi piace la competizione, quando c'è la condizione do tutto. Penso che per il pubblico sia stato un bello spettacolo nonostante la tappa fosse corta. Non c'era nulla da dimostrare, io volevo solo vincere per restituire ai tifosi l'affetto che mi hanno dato. Il Giro è appena cominciato».
Stefano Garzelli (Acqua & Sapone)da Raisport
«Devo dire che la tappa è andata bene. Ho provato a stare con i migliori ed alla fine ce l'ho fatta. Però la mia intenzione in questo Giro non è quella di fare classifica, per questa cosa in squadra si pensava di lasciar fare i giovani. Vedremo come si metteranno le cose nella prossima settimana».
Michele Scarponi (Lampre - ISD)da Raisport
«È normale che ci sia un po' di delusione per come è andata oggi. Contador ha fatto un gran numero, io ho provato a seguirlo e francamenrte credo di aver fatto un grandissimo fuorigiri sperando di poter recuperare stando a ruota. Invece ha accelerato, è andato via e per me è finita lì. Era il favorito già alla partenza, oggi ha dimostrato di essere il più forte, ma manca ancora molto alla fine del Giro. Se sono andato su troppo duro? Per seguire Alberto non c'era un rapporto giusto oggi».
Josè Rujano (Androni Giocattoli)da Raisport
«Era una salita molto veloce, io ho cercato di tenere la ruota di Contador ma non ce l'ho fatta. Sto prendendo la condizione piano piano, come nel Giro 2005, come nella Vuelta Colombia che ho vinto. Se riesco a tenere questa gamba farò un bel Giro. Credo di aver fatto un bel lavoro oggi, ringrazio la squadra, Gianni Savio e Marco Bellini. Oggi è iniziata un'altra corsa».
Giovanni Visconti (Farnese Vini - Neri Sottoli)da Raisport
«Oggi ho fatto una gran fatica ma volevo onorare questa tappa, per la Sicilia e per tutti gli amici che sono venuti a vedermi. La vittoria di ieri è stata molto importante per noi, ci ha aiutati a essere meno tesi alla partenza. Anche se non è arrivata la fuga sono soddisfatto della giornata».
«Che dire? Contador è il più forte, c'è poco da fare. Non penso che nessuno si aspettasse uno scatto così: oggi ha dimostrato di avere una marcia in più, era imprendibile. Scarponi ha provato a seguirlo e si è visto che ha pagato dazio. Adesso però ha preso la maglia rosa, ciò significa che la sua squadra dovrà tenere chiusa la corsa e non è detto che ne saranno sempre capaci. Non ero comunque al 100%. La pressione che sto vivendo quest'anno è inedita, non è la stessa cosa della Vuelta, ma il fatto di essere capitano unico non mi rende meno tranquillo e cerco di trasmettere la mia serenità alla mia squadra».
«Stavo bene, la gamba girava e io dovevo assolutamente provarci: l'unico dubbio era sul vento, ma è andata bene. Non avevo provato questa tappa, solo alcuni compagni di squadra mi hanno dato delle informazioni. Per me non era un problema lasciar la vittoria di tappa a Rujano, ma la mia intenzione era arrivare il più veloce possibile all'arrivo. Io corro per vincere, mi piace la competizione, quando c'è la condizione do tutto. Penso che per il pubblico sia stato un bello spettacolo nonostante la tappa fosse corta. Non c'era nulla da dimostrare, io volevo solo vincere per restituire ai tifosi l'affetto che mi hanno dato. Il Giro è appena cominciato».
«Devo dire che la tappa è andata bene. Ho provato a stare con i migliori ed alla fine ce l'ho fatta. Però la mia intenzione in questo Giro non è quella di fare classifica, per questa cosa in squadra si pensava di lasciar fare i giovani. Vedremo come si metteranno le cose nella prossima settimana».
«È normale che ci sia un po' di delusione per come è andata oggi. Contador ha fatto un gran numero, io ho provato a seguirlo e francamenrte credo di aver fatto un grandissimo fuorigiri sperando di poter recuperare stando a ruota. Invece ha accelerato, è andato via e per me è finita lì. Era il favorito già alla partenza, oggi ha dimostrato di essere il più forte, ma manca ancora molto alla fine del Giro. Se sono andato su troppo duro? Per seguire Alberto non c'era un rapporto giusto oggi». 
«Era una salita molto veloce, io ho cercato di tenere la ruota di Contador ma non ce l'ho fatta. Sto prendendo la condizione piano piano, come nel Giro 2005, come nella Vuelta Colombia che ho vinto. Se riesco a tenere questa gamba farò un bel Giro. Credo di aver fatto un bel lavoro oggi, ringrazio la squadra, Gianni Savio e Marco Bellini. Oggi è iniziata un'altra corsa».
«Oggi ho fatto una gran fatica ma volevo onorare questa tappa, per la Sicilia e per tutti gli amici che sono venuti a vedermi. La vittoria di ieri è stata molto importante per noi, ci ha aiutati a essere meno tesi alla partenza. Anche se non è arrivata la fuga sono soddisfatto della giornata».