Mare & Mark, dolce maggio - Cavendish-AleJet, il conto è pari
- GIRO D'ITALIA 2009 [1]
- Team Columbia - High Road 2009 [2]
- Alessandro Donati [3]
- Alessandro Petacchi [4]
- Cameron Meyer [5]
- Dmytro Grabovskyy [6]
- Enrico Gasparotto [7]
- Gustavo César Veloso [8]
- Marco Marzano [9]
- Mark Cavendish [10]
- Tyler Farrar [11]
- Vladimir Isaichev [12]
- Uomini [13]
Se la Cuneo-Pinerolo di ieri, pur nella spettacolarità del suo finale, non aveva proprio niente a che spartire con quella dell'impresa coppiana del '49, che cosa si dovrebbe dire della Torino-Arenzano di oggi? Nel 1925 questa tappa la vinse Girardengo, su Binda e Brunero: il meglio del meglio del ciclismo dell'epoca, in pratica.
Stavolta la frazione è invece stata un semplice trasferimento (il primo di questo Giro, se consideriamo la folle domenica milanese un evento a sé stante), con la carovana che ha approcciato senza affanni la via che dal continente portava al mare di Liguria, quel mare che domani vedrà i girini impegnati nella tostissima crono delle Cinque Terre.
Della quale però parliamo dopo, dando ora la precedenza ai fatti dell'undicesima tappa. Fatti presto raccontati, che si esauriscono in una prima fuga a 4 (Grabovskyy, Meyer, Donati e César Veloso) che non ha proprio avuto spazio, venendo annullata a oltre 100 km dal traguardo; e in un successivo tentativo solitario del russo Isaichev, che ha avuto anche 8' di vantaggio, ma che essendo per l'appunto tutto solo, è stato facile boccone del gruppo che a un certo punto (sull'impulso di Columbia e Quick Step) si è rimesso a tirare pancia a terra.
A niente sono valsi i tentativi di Marzano prima, di Gasparotto e Popovych poi, e infine dello stesso Gasparotto impegnato in un assolo ai 2 km (poi surrogato dall'arrivo di Bak, Ermeti e Markus Fothen); del resto tra strappetto di Ovada, Monte Turchino e successiva discesa, il percorso non permetteva grandi colpi di testa, anche se i big hanno percorso ogni metro (specie nei declivi) con tanto d'occhi spalancati.
E allora volata: il Team Columbia è un treno sempre in orario quando si tratta di vincere, e l'arrivo di Arenzano non ha fatto eccezione: Mark Cavendish, perfettamente lanciato da Renshaw, per la seconda volta ha messo la ruota davanti a tutti, mentre dietro Petacchi si arrabattava per accucciarsi alla scia del britannico: ma il contendente era Farrar, e l'americano è uno che si fa valere sul piano fisico, e ha respinto lo spezzino, mettendosi di fatto nella posizione migliore per conquistare il secondo posto. AleJet è terzo, ma quel che conta è che nessuno dei rivali oggi ha minimamente impensierito Cannonball Cavendish.
Ma dicevamo della crono: Sestri Levante-Riomaggiore, 61 km, due salite (e conseguenti discese) a spezzare il ritmo e a rendere durissima una tappa che rischia di stravolgere la classifica. Menchov e Leipheimer sono i favoriti tra gli uomini di altissima classifica, e guadagneranno su Di Luca in rosa, ma il punto è: quanto? Riuscirà l'abruzzese a parare i colpi e a tenere la maglia rosa? Difficile, quasi impossibile. Ma, Danilo lo sa bene, c'è sempre tempo per un'altra impresa.