Le mani sulla Vuelta - Santi Pérez stacca ancora Heras
- VUELTA A ESPAÑA 2004 [1]
- Francisco Mancebo Pérez [2]
- Roberto Heras Hernández [3]
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Era l'ultima chance per Roberto Heras per provare a staccare Santiago Perez e mettere così un margine di garanzia tra sé e il secondo della classifica in attesa della crono della verità, ma la maglia oro ha miseramente fallito. Doveva guadagnare almeno mezzo minuto, e invece l'ha perso: quando, a 4 chilometri dal traguardo in salita di Puerto de Navacerrada, Perez Fernandez ha innestato ancora una volta la sua marcia potentissima, Heras è stato capace, con qualche affanno, di prendere la ruota del rivale e di restarci attaccato per un pezzo di strada.
È stato un errore? Avrebbe dovuto, il capitano della Liberty Seguros, temporeggiare un attimo e poi salire al suo ritmo, senza dare l'anima per stare con Santiago? Difficile dirlo, ma la sensazione è che non sarebbe cambiato granché. Di certo ha avuto un peso l'orgoglio del campione uscente (e che spera di essere rientrante), quella voglia di dimostrare al nuovo che avanza che pure il vecchio non è da buttar via.
Ammirevole, l'impegno del capoclassifica, ma non sufficiente: perché Perez Fernandez non si è fatto incantare neanche un po' dal vedere la strenua resistenza di Heras, anzi. Ha notato che l'uomo di Béjar soffriva a tenere il suo ritmo, e allora ha aumentato ulteriormente la falcata, risultando alla fine troppo forte. E ai 2 chilometri se ne è andato a prendersi quel mezzo minuto che gli permette di vedere nitidamente, ora, davanti a sé, la lepre Heras, sempre più stanca e affannata.
Ora tutti si domandano: che succederà domani? I 28 chilometri della crono madrilena che assegnerà la Vuelta vedranno cavalcare trionfalmente il fin qui poco conosciuto Santiago, o riserveranno una rivincita di Heras? Due anni fa l'allora gregario di Armstrong si vide superare proprio in una crono a Madrid, all'ultimo giorno, da Aitor Gonzalez, che doveva recuperare 1'08" su Heras e gliene diede 3'22", superandolo così in classifica di 2'14". È vero che Aitor è molto più specialista di Perez, e che quella crono era lunga 41 chilometri. Ma il precedente starà facendo tremare i polsi a Roberto, che peraltro stavolta ha da difendere un margine ben più risicato.
Interessante sarà anche la lotta per il terzo gradino del podio, con Mancebo che oggi ha preceduto Valverde di un soffio e l'ha scavalcato in classifica. Se dovessimo sbilanciarci in pronostici, daremmo più credito a chi insegue. Quindi primo Perez e terzo Valverde, e pace a tutti.
Cunego, dopo il terzo posto di ieri, oggi ha corso in maniera più discreta, pur restando nel primo gruppo fin quasi in cima al Puerto. Garzelli, invece, si è staccato prima, ma l'aveva annunciato: in chiave Mondiale, ha preferito non forzare. Ha perso il nono posto in classifica, è chiaro che per lui è più importante una buona prestazione nella prova iridata che un piazzamento nei primi dieci della Vuelta, quindi anche domani ci aspettiamo un Garzelli sotto tono.