Il Portale del Ciclismo professionistico

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Se l'abbuffata di salite nelle tappe precedenti non dovesse essere bastata ecco un tappone alpino per eccellenza anche se il tracciato da affrontare è rimasto incerto fino a questa mattina: alla fine s'è optato per quello originale con Forcola e Gavia. Si inizierà a salire già dopo 37 km quando si entrerà in territorio svizzero: qualcuno senza molto da perdere che vuole provare a vincere la tappa potrebbe accendere la miccia già sulla Forcola di Livigno (18 km con tratti all'8% e al 10%) anche se la vettà è posta a 106 km dal traguardo. Dopo il passaggio da Livigno si scaleranno Eira e Foscagno, entrambi abbastanza brevi, prima della lunga discesa verso Bormio. Da qui inizierà l'interminabile salita del Passo Gavia e passata Santa Caterina di Valfurva qualcuno potrebbe decidere di attaccare vista la presenza di un lungo tratto al 7.8%. In cima mancheranno 29 km all'arrivo e la discesa, considerando anche la pioggia, potrebbe essere selettiva quanto e più della salita vista la presenza di curve tecniche e qualcuno potrebbe avvantaggiarsi qua per avere un margine da difendere sulla salita finale verso il Passo del Tonale: non è una salita difficile ma saranno pur sempre 12 km tra i 6% ed il 7% al termine di una tappa durissima. Chi deve rincorrere il podio dovrebbe cercare di fare corsa dura già da lontano ma anche la stessa Liquigas dovrà cercare di far guadagnare il più possibile a Basso prima della discesa del Gavia che lo potrebbe mettere in seria difficoltà: la lotta per il podio è ancora apertissima e oggi potrebbe succedere di tutto.
Scarica la cronotabella della tappe e il dettaglio di tutte le salite.

Bormio

Siamo nel cuore della Valtellina: Bormio è una delle stazioni sciistiche più importanti delle Alpi. Il comune conta solo 4000 abitanti, ma potete star certi che nella stagione invernale si quadruplicano. Sicuramente Bormio è una città che vive di turismo e di sport, e non è certo il ciclismo il più importante, anche se arriva secondo; la discesa della pista Stelvio è una delle più impegnative di tutta la coppa del mondo di sci alpino ed è sede di gare emozionanti. Sulla Stelvio si sono corsi anche i mondiali, per 2 edizioni (1985 e 2005). L'edizione 1985 non fu particolarmente felice per i colori italiani, e vide Primin Zurbriggen come protagonista; l'edizione 2005 vide spartirsi la torta tra gli uomini Bode Miller e Michael Walchofer, tra le donne Anja Pearson e Janica Kostelic. Hermann Maier in quell'occasione conquistò il suo ultimo oro mondiale, specialità gigante. Elena Fanchini rivelò il suo talento con un argento in discesa, mentre Giorgio Rocca conquisto 2 bronzi (slalom e combinata). Di Bormio è un'assoluta protagonista dello sci alpino, Deborah Compagnoni, che proprio a Bormio concluse una striscia positiva di 9 vittorie in gigante, compresi i mondiali.

Passo del Tonale

Il Passo del Tonale è spesso e volentieri uno snodo obbligato nelle tappe alpine del giro, seppur non sia salita dura al cospetto di Gavia e Mortirolo. Il percorso di quest'anno è decisamente inedito, solitamente il Tonale si affronta prima del Gavia dal versante più duro. Solo una volta, inoltre, il Tonale era stato sede di arrivo di una tappa: successe nel 1997 con la Brunico - Passo del Tonale, ma era una tappa da fughe che andò allo scalatore colombiano Chepe Gonzalez. Lo scalatore della Kelme, in seguito alla fuga , consolidò la sua leadership nella classifica della maglia verde, in quell'occasione letteralmente dominata. Il gruppo dei big arrivò a più di 10': non c'era terreno per attaccare e comunque Tonkov e Gotti attendevano l'indomani per darsele di santa ragione sul Mortirolo. L'ultima occasione nella quale si è scollinati sul tonale risale al 2006, nella temibile Trento-Passo d'Aprica che prevedeva sia Gavia che Mortirolo. La tappa è entrata nella storia per la querelle Basso-Simoni, ma il Tonale magari se lo ricorda di più Juan Manuel Garate: lo scalatore spagnolo, andando in fuga dal mattino e passando in testa su Tonale e Gavia, conquistò la maglia verde.

Nicola Stufano
Bormio

Siamo nel cuore della Valtellina: Bormio è una delle stazioni sciistiche più importanti delle Alpi. Il comune conta solo 4000 abitanti, ma potete star certi che nella stagione invernale si quadruplicano. Sicuramente Bormio è una città che vive di turismo e di sport, e non è certo il ciclismo il più importante, anche se arriva secondo; la discesa della pista Stelvio è una delle più impegnative di tutta la coppa del mondo di sci alpino ed è sede di gare emozionanti. Sulla Stelvio si sono corsi anche i mondiali, per 2 edizioni (1985 e 2005). L'edizione 1985 non fu particolarmente felice per i colori italiani, e vide Primin Zurbriggen come protagonista; l'edizione 2005 vide spartirsi la torta tra gli uomini Bode Miller e Michael Walchofer, tra le donne Anja Pearson e Janica Kostelic. Hermann Maier in quell'occasione conquistò il suo ultimo oro mondiale, specialità gigante. Elena Fanchini rivelò il suo talento con un argento in discesa, mentre Giorgio Rocca conquisto 2 bronzi (slalom e combinata). Di Bormio è un'assoluta protagonista dello sci alpino, Deborah Compagnoni, che proprio a Bormio concluse una striscia positiva di 9 vittorie in gigante, compresi i mondiali.

Passo del Tonale

Il Passo del Tonale è spesso e volentieri uno snodo obbligato nelle tappe alpine del giro, seppur non sia salita dura al cospetto di Gavia e Mortirolo. Il percorso di quest'anno è decisamente inedito, solitamente il Tonale si affronta prima del Gavia dal versante più duro. Solo una volta, inoltre, il Tonale era stato sede di arrivo di una tappa: successe nel 1997 con la Brunico - Passo del Tonale, ma era una tappa da fughe che andò allo scalatore colombiano Chepe Gonzalez. Lo scalatore della Kelme, in seguito alla fuga , consolidò la sua leadership nella classifica della maglia verde, in quell'occasione letteralmente dominata. Il gruppo dei big arrivò a più di 10': non c'era terreno per attaccare e comunque Tonkov e Gotti attendevano l'indomani per darsele di santa ragione sul Mortirolo. L'ultima occasione nella quale si è scollinati sul tonale risale al 2006, nella temibile Trento-Passo d'Aprica che prevedeva sia Gavia che Mortirolo. La tappa è entrata nella storia per la querelle Basso-Simoni, ma il Tonale magari se lo ricorda di più Juan Manuel Garate: lo scalatore spagnolo, andando in fuga dal mattino e passando in testa su Tonale e Gavia, conquistò la maglia verde.

Bormio

Siamo nel cuore della Valtellina: Bormio è una delle stazioni sciistiche più importanti delle Alpi. Il comune conta solo 4000 abitanti, ma potete star certi che nella stagione invernale si quadruplicano. Sicuramente Bormio è una città che vive di turismo e di sport, e non è certo il ciclismo il più importante, anche se arriva secondo; la discesa della pista Stelvio è una delle più impegnative di tutta la coppa del mondo di sci alpino ed è sede di gare emozionanti. Sulla Stelvio si sono corsi anche i mondiali, per 2 edizioni (1985 e 2005). L'edizione 1985 non fu particolarmente felice per i colori italiani, e vide Primin Zurbriggen come protagonista; l'edizione 2005 vide spartirsi la torta tra gli uomini Bode Miller e Michael Walchofer, tra le donne Anja Pearson e Janica Kostelic. Hermann Maier in quell'occasione conquistò il suo ultimo oro mondiale, specialità gigante. Elena Fanchini rivelò il suo talento con un argento in discesa, mentre Giorgio Rocca conquisto 2 bronzi (slalom e combinata). Di Bormio è un'assoluta protagonista dello sci alpino, Deborah Compagnoni, che proprio a Bormio concluse una striscia positiva di 9 vittorie in gigante, compresi i mondiali.

Passo del Tonale

Il Passo del Tonale è spesso e volentieri uno snodo obbligato nelle tappe alpine del giro, seppur non sia salita dura al cospetto di Gavia e Mortirolo. Il percorso di quest'anno è decisamente inedito, solitamente il Tonale si affronta prima del Gavia dal versante più duro. Solo una volta, inoltre, il Tonale era stato sede di arrivo di una tappa: successe nel 1997 con la Brunico - Passo del Tonale, ma era una tappa da fughe che andò allo scalatore colombiano Chepe Gonzalez. Lo scalatore della Kelme, in seguito alla fuga , consolidò la sua leadership nella classifica della maglia verde, in quell'occasione letteralmente dominata. Il gruppo dei big arrivò a più di 10': non c'era terreno per attaccare e comunque Tonkov e Gotti attendevano l'indomani per darsele di santa ragione sul Mortirolo. L'ultima occasione nella quale si è scollinati sul tonale risale al 2006, nella temibile Trento-Passo d'Aprica che prevedeva sia Gavia che Mortirolo. La tappa è entrata nella storia per la querelle Basso-Simoni, ma il Tonale magari se lo ricorda di più Juan Manuel Garate: lo scalatore spagnolo, andando in fuga dal mattino e passando in testa su Tonale e Gavia, conquistò la maglia verde.

Bormio

Siamo nel cuore della Valtellina: Bormio è una delle stazioni sciistiche più importanti delle Alpi. Il comune conta solo 4000 abitanti, ma potete star certi che nella stagione invernale si quadruplicano. Sicuramente Bormio è una città che vive di turismo e di sport, e non è certo il ciclismo il più importante, anche se arriva secondo; la discesa della pista Stelvio è una delle più impegnative di tutta la coppa del mondo di sci alpino ed è sede di gare emozionanti. Sulla Stelvio si sono corsi anche i mondiali, per 2 edizioni (1985 e 2005). L'edizione 1985 non fu particolarmente felice per i colori italiani, e vide Primin Zurbriggen come protagonista; l'edizione 2005 vide spartirsi la torta tra gli uomini Bode Miller e Michael Walchofer, tra le donne Anja Pearson e Janica Kostelic. Hermann Maier in quell'occasione conquistò il suo ultimo oro mondiale, specialità gigante. Elena Fanchini rivelò il suo talento con un argento in discesa, mentre Giorgio Rocca conquisto 2 bronzi (slalom e combinata). Di Bormio è un'assoluta protagonista dello sci alpino, Deborah Compagnoni, che proprio a Bormio concluse una striscia positiva di 9 vittorie in gigante, compresi i mondiali.

Passo del Tonale

Il Passo del Tonale è spesso e volentieri uno snodo obbligato nelle tappe alpine del giro, seppur non sia salita dura al cospetto di Gavia e Mortirolo. Il percorso di quest'anno è decisamente inedito, solitamente il Tonale si affronta prima del Gavia dal versante più duro. Solo una volta, inoltre, il Tonale era stato sede di arrivo di una tappa: successe nel 1997 con la Brunico - Passo del Tonale, ma era una tappa da fughe che andò allo scalatore colombiano Chepe Gonzalez. Lo scalatore della Kelme, in seguito alla fuga , consolidò la sua leadership nella classifica della maglia verde, in quell'occasione letteralmente dominata. Il gruppo dei big arrivò a più di 10': non c'era terreno per attaccare e comunque Tonkov e Gotti attendevano l'indomani per darsele di santa ragione sul Mortirolo. L'ultima occasione nella quale si è scollinati sul tonale risale al 2006, nella temibile Trento-Passo d'Aprica che prevedeva sia Gavia che Mortirolo. La tappa è entrata nella storia per la querelle Basso-Simoni, ma il Tonale magari se lo ricorda di più Juan Manuel Garate: lo scalatore spagnolo, andando in fuga dal mattino e passando in testa su Tonale e Gavia, conquistò la maglia verde.

Bormio

Siamo nel cuore della Valtellina: Bormio è una delle stazioni sciistiche più importanti delle Alpi. Il comune conta solo 4000 abitanti, ma potete star certi che nella stagione invernale si quadruplicano. Sicuramente Bormio è una città che vive di turismo e di sport, e non è certo il ciclismo il più importante, anche se arriva secondo; la discesa della pista Stelvio è una delle più impegnative di tutta la coppa del mondo di sci alpino ed è sede di gare emozionanti. Sulla Stelvio si sono corsi anche i mondiali, per 2 edizioni (1985 e 2005). L'edizione 1985 non fu particolarmente felice per i colori italiani, e vide Primin Zurbriggen come protagonista; l'edizione 2005 vide spartirsi la torta tra gli uomini Bode Miller e Michael Walchofer, tra le donne Anja Pearson e Janica Kostelic. Hermann Maier in quell'occasione conquistò il suo ultimo oro mondiale, specialità gigante. Elena Fanchini rivelò il suo talento con un argento in discesa, mentre Giorgio Rocca conquisto 2 bronzi (slalom e combinata). Di Bormio è un'assoluta protagonista dello sci alpino, Deborah Compagnoni, che proprio a Bormio concluse una striscia positiva di 9 vittorie in gigante, compresi i mondiali.

Passo del Tonale

Il Passo del Tonale è spesso e volentieri uno snodo obbligato nelle tappe alpine del giro, seppur non sia salita dura al cospetto di Gavia e Mortirolo. Il percorso di quest'anno è decisamente inedito, solitamente il Tonale si affronta prima del Gavia dal versante più duro. Solo una volta, inoltre, il Tonale era stato sede di arrivo di una tappa: successe nel 1997 con la Brunico - Passo del Tonale, ma era una tappa da fughe che andò allo scalatore colombiano Chepe Gonzalez. Lo scalatore della Kelme, in seguito alla fuga , consolidò la sua leadership nella classifica della maglia verde, in quell'occasione letteralmente dominata. Il gruppo dei big arrivò a più di 10': non c'era terreno per attaccare e comunque Tonkov e Gotti attendevano l'indomani per darsele di santa ragione sul Mortirolo. L'ultima occasione nella quale si è scollinati sul tonale risale al 2006, nella temibile Trento-Passo d'Aprica che prevedeva sia Gavia che Mortirolo. La tappa è entrata nella storia per la querelle Basso-Simoni, ma il Tonale magari se lo ricorda di più Juan Manuel Garate: lo scalatore spagnolo, andando in fuga dal mattino e passando in testa su Tonale e Gavia, conquistò la maglia verde.

Bormio

Siamo nel cuore della Valtellina: Bormio è una delle stazioni sciistiche più importanti delle Alpi. Il comune conta solo 4000 abitanti, ma potete star certi che nella stagione invernale si quadruplicano. Sicuramente Bormio è una città che vive di turismo e di sport, e non è certo il ciclismo il più importante, anche se arriva secondo; la discesa della pista Stelvio è una delle più impegnative di tutta la coppa del mondo di sci alpino ed è sede di gare emozionanti. Sulla Stelvio si sono corsi anche i mondiali, per 2 edizioni (1985 e 2005). L'edizione 1985 non fu particolarmente felice per i colori italiani, e vide Primin Zurbriggen come protagonista; l'edizione 2005 vide spartirsi la torta tra gli uomini Bode Miller e Michael Walchofer, tra le donne Anja Pearson e Janica Kostelic. Hermann Maier in quell'occasione conquistò il suo ultimo oro mondiale, specialità gigante. Elena Fanchini rivelò il suo talento con un argento in discesa, mentre Giorgio Rocca conquisto 2 bronzi (slalom e combinata). Di Bormio è un'assoluta protagonista dello sci alpino, Deborah Compagnoni, che proprio a Bormio concluse una striscia positiva di 9 vittorie in gigante, compresi i mondiali.

Passo del Tonale

Il Passo del Tonale è spesso e volentieri uno snodo obbligato nelle tappe alpine del giro, seppur non sia salita dura al cospetto di Gavia e Mortirolo. Il percorso di quest'anno è decisamente inedito, solitamente il Tonale si affronta prima del Gavia dal versante più duro. Solo una volta, inoltre, il Tonale era stato sede di arrivo di una tappa: successe nel 1997 con la Brunico - Passo del Tonale, ma era una tappa da fughe che andò allo scalatore colombiano Chepe Gonzalez. Lo scalatore della Kelme, in seguito alla fuga , consolidò la sua leadership nella classifica della maglia verde, in quell'occasione letteralmente dominata. Il gruppo dei big arrivò a più di 10': non c'era terreno per attaccare e comunque Tonkov e Gotti attendevano l'indomani per darsele di santa ragione sul Mortirolo. L'ultima occasione nella quale si è scollinati sul tonale risale al 2006, nella temibile Trento-Passo d'Aprica che prevedeva sia Gavia che Mortirolo. La tappa è entrata nella storia per la querelle Basso-Simoni, ma il Tonale magari se lo ricorda di più Juan Manuel Garate: lo scalatore spagnolo, andando in fuga dal mattino e passando in testa su Tonale e Gavia, conquistò la maglia verde.

Meteo

12.20 - Bormio
14.45 - Livigno
17.00 - Ponte di Legno

Soggetti Alternativi

Alla prima stagione tra i professionisti e di conseguenza alla prima grande corsa a tappe della carriera. Atleta dalle buoni doti sul passo (nel 2008 conquistò il succcesso nella Chrono des Herbiers e fu 3° nella Parigi-Tours Espoirs) e con una discreta tenuta in salita, che non teme affatto di lanciarsi in fughe a lunga gittata, il cui esito può essere tutt'altro che insoddisfacente per lui: lo scorso anno vinse grazie ad un'azione da lontano il Tour de Bretagne mentre in questo Giro ha già ottenuto un ottimo risultato col 2° posto a Novi Ligure. La corsa rosa è occasione ideale per fare esperienza in una Cofidis decisa a mettersi in mostra più che può. E' corsa di bandane e di foulard, ma anche di...Fouchard!

Vivian Ghianni

Alla prima stagione tra i professionisti e di conseguenza alla prima grande corsa a tappe della carriera. Atleta dalle buoni doti sul passo (nel 2008 conquistò il succcesso nella Chrono des Herbiers e fu 3° nella Parigi-Tours Espoirs) e con una discreta tenuta in salita, che non teme affatto di lanciarsi in fughe a lunga gittata, il cui esito può essere tutt'altro che insoddisfacente per lui: lo scorso anno vinse grazie ad un'azione da lontano il Tour de Bretagne mentre in questo Giro ha già ottenuto un ottimo risultato col 2° posto a Novi Ligure. La corsa rosa è occasione ideale per fare esperienza in una Cofidis decisa a mettersi in mostra più che può. E' corsa di bandane e di foulard, ma anche di...Fouchard!

Alla prima stagione tra i professionisti e di conseguenza alla prima grande corsa a tappe della carriera. Atleta dalle buoni doti sul passo (nel 2008 conquistò il succcesso nella Chrono des Herbiers e fu 3° nella Parigi-Tours Espoirs) e con una discreta tenuta in salita, che non teme affatto di lanciarsi in fughe a lunga gittata, il cui esito può essere tutt'altro che insoddisfacente per lui: lo scorso anno vinse grazie ad un'azione da lontano il Tour de Bretagne mentre in questo Giro ha già ottenuto un ottimo risultato col 2° posto a Novi Ligure. La corsa rosa è occasione ideale per fare esperienza in una Cofidis decisa a mettersi in mostra più che può. E' corsa di bandane e di foulard, ma anche di...Fouchard!

Alla prima stagione tra i professionisti e di conseguenza alla prima grande corsa a tappe della carriera. Atleta dalle buoni doti sul passo (nel 2008 conquistò il succcesso nella Chrono des Herbiers e fu 3° nella Parigi-Tours Espoirs) e con una discreta tenuta in salita, che non teme affatto di lanciarsi in fughe a lunga gittata, il cui esito può essere tutt'altro che insoddisfacente per lui: lo scorso anno vinse grazie ad un'azione da lontano il Tour de Bretagne mentre in questo Giro ha già ottenuto un ottimo risultato col 2° posto a Novi Ligure. La corsa rosa è occasione ideale per fare esperienza in una Cofidis decisa a mettersi in mostra più che può. E' corsa di bandane e di foulard, ma anche di...Fouchard!

Alla prima stagione tra i professionisti e di conseguenza alla prima grande corsa a tappe della carriera. Atleta dalle buoni doti sul passo (nel 2008 conquistò il succcesso nella Chrono des Herbiers e fu 3° nella Parigi-Tours Espoirs) e con una discreta tenuta in salita, che non teme affatto di lanciarsi in fughe a lunga gittata, il cui esito può essere tutt'altro che insoddisfacente per lui: lo scorso anno vinse grazie ad un'azione da lontano il Tour de Bretagne mentre in questo Giro ha già ottenuto un ottimo risultato col 2° posto a Novi Ligure. La corsa rosa è occasione ideale per fare esperienza in una Cofidis decisa a mettersi in mostra più che può. E' corsa di bandane e di foulard, ma anche di...Fouchard!

Alla prima stagione tra i professionisti e di conseguenza alla prima grande corsa a tappe della carriera. Atleta dalle buoni doti sul passo (nel 2008 conquistò il succcesso nella Chrono des Herbiers e fu 3° nella Parigi-Tours Espoirs) e con una discreta tenuta in salita, che non teme affatto di lanciarsi in fughe a lunga gittata, il cui esito può essere tutt'altro che insoddisfacente per lui: lo scorso anno vinse grazie ad un'azione da lontano il Tour de Bretagne mentre in questo Giro ha già ottenuto un ottimo risultato col 2° posto a Novi Ligure. La corsa rosa è occasione ideale per fare esperienza in una Cofidis decisa a mettersi in mostra più che può. E' corsa di bandane e di foulard, ma anche di...Fouchard!

CadelOfficial (ieri): Giornata difficile al Giro oggi. I Liquigas erano troppo forti per me... Grazie a tutti per il sostegno!

Carlos_Sastre (ieri): Dietro non c'è stato accordo né forze per ridurre lo svantaggio dai primi.

iamtedking (ieri): Il BBox che mi è caduto davanti e m'ha fatto finire a terra a 50 orari: 35 punti di penalità! Recuperati poi, quando s'è scusato...

CadelOfficial (ieri): Ascoltando "Private Universe" dei Crowded House... direi perfetta in questo momento... "birds talk to me", beh, gli uccelli non mi parlano, ma i direttori sportivi sì... ;o)

MuriloFischerMF (ieri): I am alive!! To vivo!! Sono vivo!!hahaha

chrisfroome (ieri): Questo è il massimo che le gambe sono volute andare in questo Giro... Non dico che essere fuori sia un piacere, ma insomma...

marcopinotti: passo del foscagno, stamattina, nuvoloso http://is.gd/cu3yg

mcewenrobbie: ancora niente bebè [la compagna è in dolce attesa ndr], notte tranquilla, ma controllo fuori competizione alle 8 di mattina. Beh, direi ottimo tempismo, del resto cos'è che uno fa appena si alza? Pisciare... Solo c'è da spiegare ai bambini perché stamattina un uomo è venuto a prendere un po' di pipì del babbo... Quello di 8 anni sta iniziando a capire il concetto di antidoping, quello di 4???

Prima di affrontare le montagne, nell’odierna tappa si sfiora la Valtellina, terra di grandi vini rossi.

L’uva che vi cresce è detta Chiavennasca, ma non è altro che una varietà di Nebbiolo. Le terrazze dove si coltiva la vite, inaccessibili alle macchine agricole, costringono ancora oggi a lavorare il vigneto manualmente. Infatti, in periodo di vendemmia i grappoli vengono portati a spalle dentro apposite gerle e trasferiti su carri percorrendo ripidi sentieri e scalette.

La DOCG Valtellina Superiore comprende 5 sottozone: Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Maroggia. La diversa composizione dei terreni e dell’esposizione al sole di queste sottozone caratterizzerà poi le differenze tra i vini ottenuti.

Questi vini devono invecchiare almeno 2 anni, di cui uno in botti di legno. Sono vini che si adattano particolarmente con piatti di carne rossa, brasati, selvaggina, magari con la polenta.

Vi è poi lo Sforzato, o Sfursat, anch’esso un vino DOCG, che viene ottenuto sempre dalle stesse uve Chiavennasca, lasciate a maturare più a lungo sulla pianta e passite per circa 4 mesi sui graticci. La vinificazione avviene non prima del mese di gennaio, dopodiché il vino viene messo a riposare in botti di rovere di Slavonia per almeno 16 mesi.

Gianfranco Pezzoli

Prima di affrontare le montagne, nell’odierna tappa si sfiora la Valtellina, terra di grandi vini rossi.

L’uva che vi cresce è detta Chiavennasca, ma non è altro che una varietà di Nebbiolo. Le terrazze dove si coltiva la vite, inaccessibili alle macchine agricole, costringono ancora oggi a lavorare il vigneto manualmente. Infatti, in periodo di vendemmia i grappoli vengono portati a spalle dentro apposite gerle e trasferiti su carri percorrendo ripidi sentieri e scalette.

La DOCG Valtellina Superiore comprende 5 sottozone: Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Maroggia. La diversa composizione dei terreni e dell’esposizione al sole di queste sottozone caratterizzerà poi le differenze tra i vini ottenuti.

Questi vini devono invecchiare almeno 2 anni, di cui uno in botti di legno. Sono vini che si adattano particolarmente con piatti di carne rossa, brasati, selvaggina, magari con la polenta.

Vi è poi lo Sforzato, o Sfursat, anch’esso un vino DOCG, che viene ottenuto sempre dalle stesse uve Chiavennasca, lasciate a maturare più a lungo sulla pianta e passite per circa 4 mesi sui graticci. La vinificazione avviene non prima del mese di gennaio, dopodiché il vino viene messo a riposare in botti di rovere di Slavonia per almeno 16 mesi.

Gianfranco Pezzoli

Rassegna stampa

Rassegna GiroNotes 2010 – 20a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 20a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 20a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 20a tappa
Rassegna GiroNotes 2010 – 20a tappa

Prima di affrontare le montagne, nell’odierna tappa si sfiora la Valtellina, terra di grandi vini rossi.

L’uva che vi cresce è detta Chiavennasca, ma non è altro che una varietà di Nebbiolo. Le terrazze dove si coltiva la vite, inaccessibili alle macchine agricole, costringono ancora oggi a lavorare il vigneto manualmente. Infatti, in periodo di vendemmia i grappoli vengono portati a spalle dentro apposite gerle e trasferiti su carri percorrendo ripidi sentieri e scalette.

La DOCG Valtellina Superiore comprende 5 sottozone: Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Maroggia. La diversa composizione dei terreni e dell’esposizione al sole di queste sottozone caratterizzerà poi le differenze tra i vini ottenuti.

Questi vini devono invecchiare almeno 2 anni, di cui uno in botti di legno. Sono vini che si adattano particolarmente con piatti di carne rossa, brasati, selvaggina, magari con la polenta.

Vi è poi lo Sforzato, o Sfursat, anch’esso un vino DOCG, che viene ottenuto sempre dalle stesse uve Chiavennasca, lasciate a maturare più a lungo sulla pianta e passite per circa 4 mesi sui graticci. La vinificazione avviene non prima del mese di gennaio, dopodiché il vino viene messo a riposare in botti di rovere di Slavonia per almeno 16 mesi.

Gianfranco Pezzoli

Prima di affrontare le montagne, nell’odierna tappa si sfiora la Valtellina, terra di grandi vini rossi.

L’uva che vi cresce è detta Chiavennasca, ma non è altro che una varietà di Nebbiolo. Le terrazze dove si coltiva la vite, inaccessibili alle macchine agricole, costringono ancora oggi a lavorare il vigneto manualmente. Infatti, in periodo di vendemmia i grappoli vengono portati a spalle dentro apposite gerle e trasferiti su carri percorrendo ripidi sentieri e scalette.

La DOCG Valtellina Superiore comprende 5 sottozone: Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Maroggia. La diversa composizione dei terreni e dell’esposizione al sole di queste sottozone caratterizzerà poi le differenze tra i vini ottenuti.

Questi vini devono invecchiare almeno 2 anni, di cui uno in botti di legno. Sono vini che si adattano particolarmente con piatti di carne rossa, brasati, selvaggina, magari con la polenta.

Vi è poi lo Sforzato, o Sfursat, anch’esso un vino DOCG, che viene ottenuto sempre dalle stesse uve Chiavennasca, lasciate a maturare più a lungo sulla pianta e passite per circa 4 mesi sui graticci. La vinificazione avviene non prima del mese di gennaio, dopodiché il vino viene messo a riposare in botti di rovere di Slavonia per almeno 16 mesi.

Gianfranco Pezzoli

Prima di affrontare le montagne, nell’odierna tappa si sfiora la Valtellina, terra di grandi vini rossi.

L’uva che vi cresce è detta Chiavennasca, ma non è altro che una varietà di Nebbiolo. Le terrazze dove si coltiva la vite, inaccessibili alle macchine agricole, costringono ancora oggi a lavorare il vigneto manualmente. Infatti, in periodo di vendemmia i grappoli vengono portati a spalle dentro apposite gerle e trasferiti su carri percorrendo ripidi sentieri e scalette.

La DOCG Valtellina Superiore comprende 5 sottozone: Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Maroggia. La diversa composizione dei terreni e dell’esposizione al sole di queste sottozone caratterizzerà poi le differenze tra i vini ottenuti.

Questi vini devono invecchiare almeno 2 anni, di cui uno in botti di legno. Sono vini che si adattano particolarmente con piatti di carne rossa, brasati, selvaggina, magari con la polenta.

Vi è poi lo Sforzato, o Sfursat, anch’esso un vino DOCG, che viene ottenuto sempre dalle stesse uve Chiavennasca, lasciate a maturare più a lungo sulla pianta e passite per circa 4 mesi sui graticci. La vinificazione avviene non prima del mese di gennaio, dopodiché il vino viene messo a riposare in botti di rovere di Slavonia per almeno 16 mesi.

Gianfranco Pezzoli

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