Coppa del Mondo su Pista Cambridge 2015: Il dottorato lo prendono Australia e Germania - I primi dominano l'Inseguimento, i secondi la Velocità. Il quartetto delle azzurre frenato da una caduta
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La Coppa del Mondo su pista in questo weekend vive il suo secondo atto stagionale sull'anello di Cambridge in Nuova Zelanda: il programma era già iniziato ieri con le sole batterie delle prove a squadre, oggi invece si è entrati nel vivo con un programma molto intenso visto che tutto è stato compresso in appena due giorni. Due le nazioni protagoniste in questa prima giornata: nell'Inseguimento a Squadre l'Australia ha fatto centro sia tra gli uomini che tra le donne, nelle prove veloci invece ben tre ori su quattro assegnati sono finiti nelle mani della Germania. Nessun podio per l'Italia che ha però dovuto fare i conti anche con un po' di sfortuna.
Australia maschile in odore di record del mondo
Australia e Nuova Zelanda avevano puntato molto su questo appuntamento e lo si era capito vedendo quasi tutti i big a riposo nella prima tappa a Cali, in favore dei ragazzi più giovani e meno esperti. Nell'Inseguimento a Squadre maschile sono state proprio le due nazioni oceaniche a sfidarsi nella finale per l'oro, ma in fin dei conti c'è stata poca storia: schierando Jack Bobridge, Luke Davison, Alex Edmondson e Michael Hepburn (ma dei turni preliminari erano entrati nel quartetto anche Glenn O'Shea e Mitchell Mulhern) l'Australia ha fatto segnare un tempo di 3'53"010, a poco di un secondo e mezzo dall'attuale record del mondo che loro stessi però hanno già battuto in allenamento.
Sul traguardo la Nuova Zelanda ha chiuso con un distacco di 4"6 mentre il podio è stato completato dalla Germania che ha approfittato della debacle nel primo turno di Danimarca e Svizzera che in qualifica avevano fatto segnare rispettivamente il terzo e quarto tempo. Per il quartetto azzurro composto da Liam Bertazzo, Simone Consonni, Filippo Ganna e Scartezzini è arrivano un discreto decimo posto in 4'04"969: la top8 e quindi l'accesso ai turni successivi è sfumato per appena sei decimi di secondo.
Donne, duello spettacolare Australia-Canada
La gara più spettacolare di giornata è probabilmente stata la finale dell'Inseguimento a Squadre femminile dove Australia e Canada si sono date battaglia sul filo dei millesimi: i due quartetti sono stati praticamente appaiati per tutti i 4000 metri della prova e alla fine a spuntarla sono state le aussie Ashlee Ankudinoff, Georgia Baker, Amy Cure e Isabella King per appena 54 millesimi, davvero un grande beffa per le canadesi che avevano fatto segnare il miglior tempo in batteria.
Sfortunato il quartetto italiano: dopo il quinto posto in batteria con 4'30"148, le nostre ragazze sono cadute nella sfida contro la giovane Gran Bretagna valida per il primo turno. Beatrice Bartelloni, Maria Giulia Confalonieri, Francesca Pattaro e Silvia Valsecchi si sono quindi viste relegate alla finalina per il settimo posto, vinta abbastanza nettamente proprio contro la stessa Gran Bretagna: il piazzamento finale sarebbe potuto essere migliore, ma il risultato è comunque molto buono nell'ottica del percorso di qualificazione a Rio 2016 visto che quasi tutte le rivali dirette sono finite dietro. Un altro fattore assolutamente positivo è la grande solidità dell'Italia in questa prova visto che anche facendo ruotare un po' le protagonista, il quartetto si mantiene costantemente su buoni livelli.
Germania incontrastata nelle prove veloci maschili
Spostandoci dal settore endurance a quello velocità, non troviamo più davanti a tutti l'Australia ma la Germania. Nella Velocità a Squadre il terzetto teutonico (Rene Enders, Max Niederlag e Joachim Eilers) si è attestato sul 43"1 sia in batteria che in finale, imponendosi nettamente davanti ai padroni di casa della Nuova Zelanda. Medaglia di bronzo per gli australiano del Team Jayco-AIS, anche loro capaci di confermare i valori della qualifica per avere la meglio sulla Gran Bretagna che per due terzi di gara era rimasta davanti.
Nel Keirin invece i tedeschi si sono presi addirittura il lusso di piazzare una doppietta con Joachim Eilers che si è imposto al fotofinish davanti a Maximilian Levy: appena 2 millesimi hanno diviso i connazionali sulla linea del traguardo, mentre lo statunitense Matthew Baranoski s'è portato a casa un'ottima terza posizioni. In gara c'era anche Francesco Ceci che ha chiuso 19° ma bisogna dire che non è stato molto fortunato nei sorteggi delle batterie: nel primo turno si è trovato infatti in gruppo proibitivo sfidando contemporaneamente Levy, Kelemen, Wakimoto ed Engler (tutti finiti poi nella top12), poco agevole anche il ripescaggio dove è finito terzo contro Maksel, Barrette e D'Almeida.
Meares infortunata, Cina vince con Gong-Zhong
In campo femminile le prove velocità hanno subito perso Anna Meares, infortunatasi alla schiena in allenamento quando già si trovava a Cambridge: per precauzione e per non compromettere i cammino verso i Giochi Olimpici i tecnici l'hanno tenuta a riposo. Nella Velocità a Squadre l'Australia ha quindi schierato Kaalre McCulloch e Stephanie Morton che sono arrivate vicino a fare il colpaccio: la Cina di Jinjie Gong e Tianshi Zhong ha vinto infatti l'oro con 32"682, ma le rivali le hanno messe in serie difficoltà chiudendo un distacco di poco superariore al decimo di secondo. Nella finale per il bronzo l'Olanda ha avuto la meglio sulla Germania che (solo nella sfida per le medaglie) ha schierato la giovanissima Emma Hinze, un talento che agli ultimi mondiali juniores ha vinto tre medaglie d'oro (Sprint, Keirin e Team Sprint).
La sostituzione ha portato bene a Kristina Vogel che ha vinto il torneo della Velocità, rifilando un doppio 2-0 sia in semifinale a Simona Krupeckaite che poi in finale a Stephanie Morton. Proprio la lituana Krupeckaite ha fatto valere la sua grandissima esperienza per andare a conquistare una medaglia di bronzo che ad un certo punto sembrava impossibile: decimo tempo in batteria, era dovuta passare dal ripescaggio dopo aver perso contro Shuang Guo negli ottavi. La sfida Lituania-Cina si è poi ripetuta nella finale per il terzo posto e stavolta il verdetto è stato ribaltato con Krupeckaite che è riuscita ad imporsi alla terza prova. Delusione invece per l'olandese Elis Ligtlee, prima in batteria in 10"736 ma poi eliminata negli ottavi dalla francese Virginie Cueff.
Liam Bertazzo è sesto a metà dell'Omnium
In mezzo a tante finali c'è stato spazio anche per uno Scratch maschile non valido per la Coppa del Mondo vera e propria che ha vinto la vittoria del britannico Mark Stewart davanti al colombiano Brayan Sánchez, unici due corridori capaci di guadagnare un giro: per Alex Buttazzoni nono posto finale. Più interessante analizzare la situazione degli Omnium, gare in cui l'Italia è in lotta per la qualificazione olimpica. Tra gli uomini Liam Bertazzo si sta comportando molto bene, è stato capace di piazzarsi subito quarto nello Scratch e dopo le prime tre prove di trova in sesta posizione con 82 punti: davanti c'è Chris Latham a quota 104, seguito da Lasse Norman Hansen a quattro lunghezze. La matematica si avrà solo all'ultimo perché una eventuale debacle da 0 punti può cambiare molto gli equilibri, ma se Bertazzo si confermerà su questi livelli anche nella seconda giornata possiamo dire che Rio de Janeiro sarà ormai ad un passo.
Tra le donne invece la strada è più in salita e ci sarà da lottare con il coltello tra i denti fino all'ultimo. A Cambridge è ancora Simona Frapporti a scendere in pista e dopo le prime tre gare si trova al 14° posto con 46 punti. In testa alla classifica parziale c'è una fuga a quattro con l'olandese Kirsten Wild prima con 114 punti, seconda è la belga Jolien D'Hoore (prima nello Scratch e nell'Eliminazione) a quota 108, poi Annette Edmondson e Alison Beveridge a 102: ad aiutare la nostra azzurra c'è una classifica cortissima, sono appena 22 punti quelli che separano Simona Frapporti dal sesto posto della venezuelana Angie González.




