Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Giro della Valle d'Aosta 2015: Come cammina Kämna! E Power reingiallisce - Il tedesco firma l'impresa in fuga, l'australiano torna leader. Ancora 2° Ravasi | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro della Valle d'Aosta 2015: Come cammina Kämna! E Power reingiallisce - Il tedesco firma l'impresa in fuga, l'australiano torna leader. Ancora 2° Ravasi

Versione stampabile

Lennard Kamna vince a Saint Christophe dopo una lunga fuga © Scanferla

Non si può certo dire che questa edizione del Giro della Valle d'Aosta sia ricordata tra le più noiose e scontate (del resto anche quelle passate di emozioni avevano sapute regalarne in quantità) e così anche la penultima frazione ha regalato una buona dose di spettacolo al pubblico che ha deciso di regalarsi un bel week end ciclistico. Prevedibilmente il disegno alquanto nervoso, anche se meno proibitivo rispetto a ieri, della tappa odierna ha finito col favorire i fuggitivi che hanno così potuto avere la scena principale ed ha portato alla ribalta uno dei migliori talenti prodotti dal ciclismo giovanile tedesco: parliamo di Lennard Kämna, nato il 9 settembre 1996 e che tra gli juniores impressionò gli addetti ai lavori per le sue eccezionali doti sul passo, tanto che qualcuno lo considera già il naturale erede di Tony Martin.

Senza correre troppo ci limitiamo a dire che siamo di fronte ad un atleta indubbiamente interessante, di cui si è subito accorto quel Team Stölting che continua a mettere in vetrina ragazzi che potrebbero avere un sicuro avvenire nella massima categoria (vi è in questa formazione anche Silvio Herklotz, anch'egli protagonista quest'oggi ma complessivamente in ombra in questo Valle d'Aosta). Considerare però Kämna un semplice passista può essere un errore perché è vero che soprattutto nelle prove contro il tempo è in grado di far male non poco con le sue trenate ma è in possesso anche di una discreta tenuta in salita che, se affinata nel modo giusto, in futuro potrebbe renderlo un atleta ancora più completo.

Contro la strapotenza del teutonico nulla ha potuto Edward Ravasi, che ieri aveva definitivamente abbandonato ogni velleità inerente la classifica generale e che ci terrebbe a chiudere il Giro almeno con una vittoria parziale: ancora una volta resta tanta generosità (come quella mostrata da Simone Velasco) ma una nuova piazza d'onore. Sempre ieri poi, nell'esaltare adeguatamente la grande impresa di Matvey Mamykin, facevamo notare come il russo non abbia particolarmente brillato per continuità finora e così l'ascesa conclusiva di oggi gli è stata fatale, permettendo a Robert Power di tornare in possesso della maglia gialla dopo appena ventiquattr'ore.

 

Fuga scontata, tra i protagonisti Velasco, Ravasi, Eiking e Kämna
Il profilo altimetrico della Pollein-Saint Christophe che prevedeva ben otto GPM distribuiti in 152 chilometri (con finale in ascesa) si presentava come l'ideale invito a nozze per coloro che avessero voluto tentare l'avventura. Logico quindi aspettarsi un ritmo frenetico fin da subito e così, appena abbassata la bandierina, sono stati Velasco (Zalf), Zemlyakov (nazionale kazaka) e Curran (nazionale statunitense) ad allungare per primi ma ovviamente la sarabanda di scatti è andata avanti per decine di chilometri e, attraverso i primi tre GPM di Echarlod, Col d'Introd e Gran Brissogne ha contribuito a costituire un drappello forte di tredici unità: oltre ai tre già citati sono infatti riusciti a riportarsi, in momenti diversi, anche Salvador (altro portacolori della Zalf), la temibile coppia del Team Stölting costituita da Kämna ed Herklotz, quella della Colpack parimenti molto valida costituita da Ravasi e Masnada, il norvegese Eiking (già vincitore a Pont Saint Martin), il panamense Jurado della selezione UCI, il belga Pattyn e gli italiani Ippolito della Palazzago e Logica della General Store.

Mentre Simone Velasco fa il pieno di punti sulle prime tre ascese il vantaggio nei confronti del plotone comincia a salire in maniera sensibile, superando i 5 minuti finché, dopo il primo passaggio sul Gran Brissogne, è il kazako Oleg Zemlyakov a cercare tutto solo il gran numero.

 

Zemlyakov prova l' assolo, Kämna e Ravasi guidano l'inseguimento

L'azione del kazako sembra decisa a sparigliare definitivamente le carte e così, superato il traguardo volante di Verrayes, riesce a toccare un vantaggio di oltre tre minuti sugli ex compagni d'avventura (prevedibile lo sfaldamento del drappello su un tracciato così nervoso) e di circa sette minuti e mezzo nei confronti del gruppo maglia gialla. Una fase particolarmente critica della gara che chiama direttamente all'azione sia Lennard Kämna che Edward Ravasi che, sfruttando le asperità che continuano a susseguirsi si lanciano in maniera decisa all'inseguimento, riuscendo a portarsi dietro anche l'indomito Simone Velasco e lo statunitense Geoffrey Curran.

Anche Jurado e Ippolito, rimasti più staccati, riescono a rientrare e così, a circa trenta chilometri dalla conclusione restano in sette a giocarsi concretamente le chanche di vittorie mentre il gruppo, che ha iniziato pian piano a rimontare, ha vissuto un momento di suspence quando Robert Power è rimasto vittima di una caduta, fortunatamente senza conseguenze, cosicché la caccia ai battistrada è proseguita.

 

Kämna saluta e se ne va, Ravasi nuovamente secondo. Power torna leader
Restano da percorrere una ventina di chilometri e con due asperità ancora da affrontare è impensabile presupporre che il drappello dei fuggitivi continui ad andare d'amore e d'accordo. Così, a rompere gli indugi, ci pensa proprio colui che meglio di tutti sa far valere le doti da passista: Lennard Kämna non ci pensa su due volte e piazza il suo scatto, cercando di mangiare nel minor tempo possibile le ascese di Verrayes ed Epillod. La sua azione indubbiamente spiazza il resto della combriccola e così Ravasi tenta a sua volta l'allungo per cercare di ricucire sullo scatenato tedesco. Kämna però ha già preso qualche decina di secondi ed andare appresso ad uno così è impresa molto ardua, che difatti non sortisce gli effetti sperati: l'ex iridato continua a guadagnare costantemente e quando il suo margine di vantaggio raggiunge il minuto è ormai chiaro che sarà rivisto soltanto dopo il traguardo.

L'epilogo è scontato: Kämna arriva a Saint Christophe in beata solitudine e corona alla grande una giornata vissuta tutta in fuga, affiancando così questa vittoria al titolo nazionale tedesco a cronometro conquistato nelle scorse settimane. Ancora nulla da fare per un generosissimo Edward Ravasi che ha avuto la sfortuna di trovare nuovamente sulla sua strada un validissimo contendente che gli ha impedito di coronare vittoriosamente la propria azione: lo scalatore della Colpack chiude a 1'04".

A 1'18" giunge terzo un Simone Velasco grande protagonista soprattutto nella prima parte ma che poi non ha avuto anch'egli le forze necessarie per poter contrastare lo strapotere di Kämna, quindi abbastanza sfilacciati sono giunti tutti gli altri protagonisti della fuga: a 3'23" lo stremato kazako Zemlyakov, a 4'03" Curran, a 4'16" Ippolito, a 4'19" Jurado, quindi a 4'23" Eiking giusto in tempo per anticipare De Plus e Power che intanto avevano allungato sull'irto strappo finale. Alle spalle dell'australiano però balza subito all'occhio un fatto: Matvey Mamykin ha ceduto di schianto nel finale, chiudendo a 6'47" e così la storia del Valle d'Aosta 2015 viene nuovamente riscritta. Ha invece limitato molto bene i danni Simone Petilli, giunto a 4'36" e capace di rendere a Power quindi appena 13". Oltre il minuto invece il ritardo di Nardelli (giunto a 5'33") mentre la vittima illustre della tappa odierna è Andrea Garosio che con 19'05" sul groppone abbandona ogni velleità di classifica.

 

Power di nuovo in giallo, Petilli resiste al 3° posto. Il Gran San Bernardo decisivo

Classifica nuovamente rivoluzionata quindi con Robert Power torna in possesso della maglia gialla e potrà quindi affrontare la tappa conclusiva consapevole di essere lo scalatore più forte del gruppo. Non è però ancora detta l'ultima parola in quanto il belga Laurens De Plus, autore di una gara estremamente regolare finora, insegue a 42" ed anche Simone Petilli, nonostante la piccola defaillance di oggi, con 47" è ancora perfettamente in corsa. Più difficile il compito per tutti gli altri con Pearson risalito in quarta posizione ma distante 1'28" mentre Mamykin con 2'13" vede complicati di molto i propri piani dopo la crisi nel finale odierno. Lotta per un piazzamento anche per Nardelli (che però sarà una preziosa spalla per Petilli), sesto a 3 minuti mentre bravo a risalire Simone Ravanelli, distante 3'42" dalla vetta ma che ora occupa la settima posizione. Invariate tutte le altre graduatorie con De Plus leader della classifica a punti, Ciccone che primeggia nei GPM, Kämna ancora miglior Under e Ballerini leader dei traguardi volanti.

Domani la quinta e ultima frazione che ci dirà il nome di colui che conquisterà l'edizione 2015 del Giro della Valle d'Aosta: da percorrere solamente 86.6 chilometri ma molto impegnativi. Dopo Pré Saint Didier infatti si salirà subito verso Verrogne per poi ridiscendere e proiettarsi verso un finale pirotecnico che condurrà gli atleti agli oltre 2400 metri del Gran San Bernardo, al termine di oltre venti chilometri d'ascesa. Nascondersi sarà impossibile ed una crisi lungo una scesa così estenuante potrebbe risultare fatale. Robert Power è ben conscio dei propri mezzi ma dovrà fare molta attenzione se vorrà regalare all'Australia un'altra storica prima volta.

Vivian Ghianni

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano