Dilettanti 2015: Moscon, altri due colpi - Primi successi internazionali per Mg.Kvis e GM Cycling Team
- Alta Padovana Tour 2015
- Coppa Varignana 2015
- Giro delle Valli Cuneesi nelle Alpi del Mare 2015
- Gran Premio Città di Empoli 2015
- Medaglia d'Oro Domenico e Anita Colleoni 2015
- Memorial Benfenati 2015
- Rhône-Alpes Isère Tour 2015
- GM Cycling Team 2015
- Mastromarco Sensi Dover [Dilettanti] 2015
- Mg.Kvis - Vega - Norda 2015
- T-VB Cycling Team [Dilettanti] 2015
- Team Colpack [Dilettanti] 2015
- Viris Maserati-Sisal Matchpoint [Dilettanti] 2015
- Zalf Euromobil Désirée Fior [Dilettanti] 2015
- Alex Turrin
- Andrea Borso
- Andrea Vaccher
- Davide Gabburo
- Davide Martinelli
- Filippo Ganna
- Gennaro Giustino
- Gian Marco Di Francesco
- Gianluca Vecchio
- Gianni Moscon
- Giovanni Carboni
- Giulio Ciccone
- Jacopo Mosca
- Jérôme Mainard
- Luca Pacioni
- Luis Miguel Martínez
- Marco D'Urbano
- Marco Gaggia
- Marco Tecchio
- Marlen Zmorka
- Matija Kvasina
- Matteo Natali
- Nicola Da Dalt
- Nicola Rossi
- Nicolò Rocchi
- Pierpaolo Ficara
- Seid Lizde
- Simone Consonni
- Stefano Nardelli
- Pianeta giovani
Carabinieri, polizia, arrestate Gianni Moscon! Il giovane trentino, è ormai assodato, è una primizia del ciclismo italiano. Ciò che adesso stupisce è la regolarità delle sue vittorie, 3 nelle ultime due settimane, di cui due nell'ultimo weekend. Entrambe con la stessa modalità: azione sull'ultima salita, un uomo che resta a ruota, successo netto in volata.
Medaglia d'Oro Colleoni, Tecchio si piega con onore
Il primo appuntamento con la vittoria è stato a Comonte di Seriate, sabato, per la Medaglia d'Oro Domenico e Anita Colleoni, corsa organizzata dalla Colpack. Se i padroni di casa hanno deluso, subendo la difficile gara nel giro finale, a distinguersi è stato Marco Tecchio, 21enne della Unieuro-Trevigiani. La sua storia è davvero interessante: approdato al ciclismo tardi, da juniores secondo anno, nel Gs Guadense, piccola squadra dell'Alta Padovana, ha avuto la possibiità di correre un altro anno tra gli juniores per crescere e dimostrare il suo lavoro. Notato da Tonti e De Paolis, nel 2014 approda all'Area Zero, dove tra le altre cose riesce a concludere i campionati italiani. Quest'anno, assieme ad altri compagni di quell'avventura, è approdato all'Unieuro e pian piano sta dimostrando di meritare la fiducia ricevuta, colmando il gap con gli altri corridori.
Prima della penultima delle nove scalate al Colle dei Pasta è proprio Tecchio ad attaccare, con Pacioni (Viris) a ruota che ovviamente in salita cede. Moscon intravede il pericolo, si porta in testa al GPM e poi attacca in discesa, col solo Jacopo Mosca (Viris) alla sua ruota. Si forma un terzetto ed è stavolta Moscon a forzare, sull'ultima salita, staccando Mosca ma non Tecchio. Il bravissimo padovano soccombe allo sprint pur cercando di rimontare, mentre Mosca giunge terzo a 40". Nicolò Rocchi (Zalf) e Stefano Nardelli (Unieuro) arrivano a 53", mentre Gabburo (General Store) a 1'03" regola Consonni (Colpack) ed un nutrito drappello. Curioso notare come Nardelli, Gabburo e Consonni siano stati altre vittime di Moscon nelle ultime gare.
Coppa Varignana e Alta Padovana, la Zalf domina
Il secondo successo di Moscon si è consumato alla Coppa Varignana di domenica, tappa finale di una due giorni bolognese cominciata col Memorial Benfenati, kermesse che ha visto prevalere per la prima volta tra gli Under23 il siracusano Nicola Genovese, classe '93 che da juniores aveva ottenuto vittorie a doppia cifra; una doppietta Altopack, visto che al secondo posto è andato a classificarsi Michele Viola.
Tutt'altra musica nella corsa domenicale sulle colline castellane. La Zalf fa e disfa come suo solito, entrando nel circuito conclusivo con 6 suoi uomini su 11 nell'azione principale. Il ricompattamento finale permette a Gianni Moscon di scatenare la sua potenza sulla salita finale di Varignana. Solo Giulio Ciccone, lo scalatore abruzzese della Colpack che si è distinto l'anno scorso al Tour de l'Avenir, riesce a stargli a ruota, ma non è in grado di uscirne. Sesta stagionale per Moscon e solito tripudio Zalf, con Nicolò Rocchi a 15", Andrea Borso a 20" e nel complesso 6 Zalf nei primi 11.
Un ulteriore, prevedibile successo per i castellani si è presentato sabato a Tombolo per l'Alta Padovana Tour, corsa pianeggiante in circuito. La presenza di pochi partenti ed il vento laterale ha fatto sì che una fuga di 18 atleti dominasse la prova, di quali 7 sono arrivati a giocarsela allo sprint: gioco facile per gli Zalf con Marco Gaggia (seconda stagionale) che precede Nicola Da Dalt (Selle Italia) e i compagni di squadra Nicola Rossi e Gianluca Vecchio.
Mg.Kvis e Gm Cycling, arrivano i primi successi
Arrivano gioie anche per due delle 5 continental italiane che non erano ancora andate a successo: è la Mg.Kvis a portare a casa il Gp Industrie del Marmo di Carrara, internazionale dal percorso non agevole conclusasi con uno sprint di 25 unità. I 158 km del percorso sono caratterizzati da 4 passaggi sul GPM di Ponti di Vara, reso suggestivo e allo stesso tempo difficoltoso dall'attraversamento di un'antica galleria scavata nella roccia. L'ultimo giro prevede inoltre una novità, il GPM di Bedizzano, collocato a 10 km dalla fine.
La Mg.Kvis ha preso in mano la corsa nell'ultimo giro, imprimendo un bel ritmo in vista del primo Gpm; nonostante vari tentativi però la corsa si è risolta in volata, dove Gian Marco Di Francesco ha anticipato la soluzione allo sprint, riuscendo a precedere Gennaro Giustino (Vejus) e Davide Martinelli (Colpack). Per il 26enne Di Francesco si tratta del secondo successo internazionale dopo una tappa al Giro del Friuli l'anno scorso, mentre Giustino conferma di essere diventato l'uomo di punta della Vejus, dopo le prove del weekend scorso. Infine per Martinelli un risultato non malvagio, considerando una caduta patita in discesa; piuttosto, il giovane bergamasco dovrebbe cercar di capire come mai finisce a terra così spesso, è capitato già 3 volte in questo inizio di stagione. Quarto e quinto due protagonisti delle corse toscane come Pierpaolo Ficara (Futura Team) e Alex Turrin (Mastromarco).
È in terra francese che invece la GM Cycling Team è riuscita a cogliere il suo primo successo, dopo un inizio abbastanza travagliato tra malanni e una serie di gare in Russia saltate proprio per l'impossibilità di schierare il numero minimo di corridori. Lo ottiene un abruzzese, Marco D'Urbano, nella seconda tappa del Rhône-Alpes Isère Tour: merito di D'Urbano è stato far arrivare una fuga a 6, comprendente un vecchio volpone come Matija Kvasina (Felbermayr) e Andrea Vaccher, quest'anno impegnato con la Roth-Skoda. Sull'arrivo di Genas, D'Urbano si è imposto allo sprint su Jérôme Mainaard (Armée de Terre) e Vaccher, e grazie a tale vittoria ha anche indossato la maglia di leader per un giorno, per poi cederla nella tappa successiva.
Le rivelazioni: prima per Natali, Ganna grande cronoman
In due appuntamenti si sono distinti corridori del primo e del secondo anno. Stiamo parlando intanto del Gp Città di Empoli, dove la vittoria è andata al corridore di casa della Mastromarco, talmente di casa da abitare a 1 km dall'arrivo. Matteo Natali non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione di far bene davanti al suo pubblico ed ha approffittato della superiorità numerica nel finale per partire in pianura e lasciare il quartetto rimasto a giocarsi la gara. Ancora un piazzamento dunque per Alex Turrin, suo compagno di squadra stavolta secondo, ma la vittoria che gli manca da un anno (complice un terribile infortunio) non tarderà ad arrivare, e altro piazzamento sul podio dopo Mercatale per il colombiano Luis Miguel Martínez, uomo di punta della Figros.
A Città di Castello andava in scena la prima prova del Bracciale del Cronoman, con al via 14 Under 23, dei quali alcuni reduci da un collegiale a Gabicce Mare. In particolare, 5 di loro erano parecchio attesi per contendersi la prova, ed il risultato finale, al di là di qualche lacuna organizzativa che ha intralciato la gara di alcuni atleti (auto sul percorso e gente costretta a mettere il piede per terra) è sorprendente, visto che il più giovane Filippo Ganna della Viris, è andato a prendersi il successo. Non che il talento del verbanese sia una novità, dopotutto anche nella cronosquadre dello ZLM Tour è stato lui a trainare la nazionale azzurra, ma fa specie che riesca già a rifilare 39" a Marlen Zmorka, 1'39" a Davide Martinelli (non al top per la caduta la settimana scorsa in Spagna) e 2'24" a Lizde. Molto bravo e in crescita Giovanni Carboni, che dopo la bella prova della settimana scorsa a San Vendemiano si piazza al terzo gradino del podio con 54" di ritardo. Che dire, un bel talento che probabilmente saggeremo agli Europei, mentre per gli altri la rivincita è prevista ai campionati italiani.
Il team T-VB chiude, non senza polemica
È oramai agli sgoccioli la breve avventura del team T-VB, formazione friulana nata con l'intento di portare dei cambiamenti nel dilettantismo italiano e stroncata sul nascere da una storia di doping con tanto di indagine dei NAS in corso. La vicenda è ormai di pubblico dominio: il general manager Mattia Vairoli, mente del progetto, in ritiro in Sicilia con alcuni atleti della formazione tra i quali il neozelandese Toby Atkins, propone allo stesso l'utilizzo di sostanze dopanti. Il ragazzo non ci sta, va le valigie e segnala la storia al suo procuratore, il quale fa partire al denuncia alla Procura della Repubbica. Il risultato è una vera retata e ci finisce di mezzo Vairoli, nonché altri due atleti del team.
Quello che è successo dopo lo potete immaginare: Stefano Bandolin, l'altro direttore sportivo, si ritrova solo e con soli cinque atleti (gli unici totalmente estranei ai fatti) da portare alle corse. Gli sponsor, esclusi i suoi, ritirano la sponsorizzazione. Fatti due conti, Bandolin ha reputato più opportuno chiudere qui l'esperienza, impegnandosi per giugno a trovare una collocazione ai suoi atleti negli altri team.
Un abbandono triste, ma anche polemico: Bandolin sostiene che Atkins (tornato in Italia e ora in forza al Team Friuli) sia stato usato per far fuori tutto il team, e non solo la sua parte malata, per mere rivalità personali più che per ragioni etiche, e annuncia che l'anno prossimo cercherà affiliazione in Austria anziché in Italia, in segno di polemica verso la Federciclo.
Al di là di qualsiasi opinione, la (breve) storia del team T-VB incarna perfettamente tutto ciò che c'è di marcio nello sport italiano: la superficialità dei comportamenti ed il conseguente senso di impunità, le piccole e meschine rivalità locali, gli atleti mossi come pedine in un gioco più grande di loro. Un mondo che, purtroppo, non tende a cambiare.
Out il Valli Cuneesi: restano tre (?) corse a tappe
E visto che le belle notizie non arrivano mai da sole, è di ieri anche la notizia che Il Giro delle Valli Cuneesi non si disputerà nel 2015: troppo bassa la disponibilità economica degli organizzatori per allestire una corsa di qualità quantomeno decente. Con questa notizia, restano dunque 3 corse a tappe sicure nel calendario italiano, ossia il Giro delle Pesche Nettarine a fine mese, il Giro della Valle d'Aosta a luglio ed il neonato Giro di Puglia under 23 a inizio settembre, una nota positiva tra tante corse che chiudono. In tutto questo marasma potrebbe anche essere che il Giro del Friuli Venezia Giulia si disputi regolarmente dall'8 al 12 settembre: le ultime notizie sono positive, ossia l'Assessorato al Turismo della Regione Friuli ha garantito l'impegno economico, in attesa di avere notizie da quello dello sport.
La Due Giorni Marchigiana al centro del prossimo WE
A dispetto della scorpacciata di gare di questa settimana, il prossimo weekend sarà abbastanza povero: appena 4 prove, di cui due sono rappresentate dalla Due Giorni Marchigiana di Castelfidardo. Completano gli eventi la Parma-La Spezia e il Trofeo Montelupo in Toscana, mentre la BCC Alta Padovana è stata annullata.