Tour de l'Avenir 2014: Caleb Ewan, potenza australe - Battuto Cort Nielsen, Martinelli sempre più "verde"
La seconda tappa del Tour de l'Avenir vede ancora gli australiani protagonisti e vincenti, stavolta con la loro punta di diamante per quato riguarda la prima parte di corsa. Stiamo parlando di Caleb Ewan, uno dei talenti più interessanti a questo Tour, ormai prossimo al passaggio al professionismo che comincerà a titolo definitivo al Tour of Beijing, all'Orica-GreenEdge.
La seconda tappa prevedeva diverse difficoltà altimetriche, ma non è risultata particolarmente indigesta agli atleti, se non al modesto lussemburghese Sven Fritsch, costretto al ritiro per non finire fuori tempo massimo. Nella frazione odierna il gruppo non ha ripetuto lo stesso errore di ieri ed è stata ben controllata da Danimarca e Australia la fuga a due di Loïc Chetout, francese e stagista Cofidis, e di Fabien Lienhard, campione nazionale svizzero di categoria, partita intorno al quindicesimo km di gara. Entrambe le squadre avevano interesse ad arrivare allo sprint, molto adatto alle rispettive punte di diamante visto l'ultimo chilometro con tratti al 6-7% in salita, in più i danesi si trovavano anche a difendere la maglia di leader di Asbjørn Kragh Andersen. Anche Skjerping ha ben difeso la sua maglia a pois in un duello a distanza con Chetout sui GPM, piazzandosi terzo sui primi due e solo quarto sul terzo causa allungo (abbastanza inutile) del belga Dylan Teuns.
Il duo di testa raggiunge un vantaggio massimo di 3'50" a 67 km dal termine, dopodichè sotto la spinta degli australiani lo scarto si riduce. I battistrada hanno giusto il tempo di passare per la prima volta sotto lo striscione di Saint-Galmier per poi essere ripresi, a 8 km dal traguardo. E lì, come si suol dire, "comincia la rumba": la salitella prevista sul percorso non fa grandi danni ma permette a cinque uomini di avvantaggiarsi sul plotone, poi raggiunti in discesa anche dal russo Shalunov. Ma è un fuoco di paglia ed il gruppo li riprende al triangolo rosso.
È dunque il turno di Ewan, di scatenare sui pedali tutta la sua potenza: l'australiano di origini coreane parte potente e solo Magnus Cort Nielsen, che ricordiamo, è leader dell'Europe Tour, non l'ultimo arrivato insomma, è in grado di stargli dietro: gli altri pagano dazio. Terzo si piazza il lussemburghese Alex Kirsch a 2", seguono l'austriaco Michael Gogl, il britannico Owain Dull ed il nostro Davide Martinelli, che col sesto posto odierno si proietta in testa alla classifica a punti, legittimando la maglia verde che in realtà indossa già da due giorni. All'altezza del quindicesimo posto c'è un ulteriore buco che proietta gli altri a 7" di distacco da Ewan, bravo il nostro Gianni Moscon a piazzarsi undicesimo e guadagnare secondi.
Alla fine l'arrivo odierno non ha detto molto sulle velleità di classifica dei possibili protagonisti: gli unici staccati degni di nota sono Van Ginneken a 57", protagonista della fuga di ieri e quindi destinato a sciogliersi sulle Alpi, ed il nostro Iuri Filosi a 4'12". Martinelli sale invece al quarto posto, superando Flakemore che come previsto si è sacrificato per Ewan, mentre resta solidamente al comando Asbjørn Kragh Andersen. E verosimilmente lo sarà anche dopo la tappa di domani, 143 chilometri da Montrond-Les-Bains a Paray-Le-Monial senza particolari difficoltà altimetriche: un'occasione per Ewan per bissare, per i suoi avversari per replicare, specie per quelli come l'inglese McLay che soffrono le pendenze difficili, e per Martinelli per conquistare ulteriori punti per la classifica della maglia verde, sperando che nelle tappe di montagna si riesca a guadagnare qualcosa almeno negli sprint intermedi.