Tour de l'Avenir 2014: Colpo grosso di Kristoff...er - Prima tappa a Skjerping, Andersen in giallo. Martinelli è 6°
Al termine di una domenica ciclistica come questa probabilmente sarebbe molto forte la tentazione degli appassionati norvegesi di proclamare questo 24 agosto giorno di festa nazionale. Non bastasse infatti la volata di potenza con cui Alexander Kristoff ha fatto polpette dei propri avversari in quel di Amburgo, anche le strade francesi teatro del Tour de l'Avenir hanno regalato un'altra splendida gioia al paese nordico, nella prima frazione in linea in cui sarebbe stato logico attendersi il primo sprint a ranghi compatti.
Sempre meglio non dare le cose per scontate però, poiché lasciare un margine d'azione troppo ampio ad un tentativo di fuga in cui fanno bella mostra ottimi passisti può rivelarsi una scelta assai scellerata, che ha la naturale conseguenza di lasciare le ruote veloci con le pive nel sacco. Un concetto che sembra aver avuto ben chiaro fin dal primo momento Kristoffer Skjerping, giovanotto nato nel 1993 che lo scorso anno si laureò campione nazionale e che in questo 2014 ha sfiorato il grande colpo sui muri in pavé delle Fiandre nella prova riservata agli Under 23, in cui solo il velocissimo olandese Dylan Groenewegen seppe mettere la propria ruota davanti alla sua. Quest'oggi però, al termine di una fuga durata praticamente un giorno e condivisa con altri due validi compagni d'avventura, il più rapido è stato proprio lui ed ha così potuto provare per la prima volta nell'annata corrente la gioia di salire sul gradino più alto del podio. Tra i nostri ancora in bella evidenza Davide Martinelli, ora ben messo anche nella classifica a punti e di certo un po' di rammarico viene al pensiero che con un po' più d'accortezza da parte del plotone il piazzamento sulla linea d'arrivo sarebbe potuto essere ancora migliore.
Sono bastate appena poche centinaia di metri della Saint-Flour-Brioude di 144 chilometri, prima frazione in linea di questo Tour de l'Avenir, per dar vita al copione che monopolizzerà l'intera tappa: dal gruppo sono infatti usciti l'olandese Sjoerd Van Ginneken, il danese Asbjørn Kragh Andersen e il norvegese Kristoffer Skjerping, che hanno subito preso un buon margine nei confronti del plotone riuscendo a sfruttare la prima parte di tracciato che si presentava anche come la più mossa con ben 5 gran premi della montagna dalle pendenze non impossibili. Qui è stato proprio Skjerping a fare la parte del leone, facendo il pieno di punti in cima alle salite che gli hanno così fruttato intanto la prima maglia a pois della corsa ma l'ottimo accordo sviluppato dai tre ha visto il loro vantaggio crescere a dismisura, fino a toccare una punta massima di 7'45" ad una sessantina di chilometri dal traguardo nei confronti di un gruppo in cui l'Australia (squadra del leader Flakemore) non sembrava preoccuparsi più di tanto d'inseguire in maniera convinta.
In questo modo gli unici altri spunti degni di nota li hanno regalati il francese Loic Chetout (atleta da non sottovalutare in chiave classifica generale) che ha cercato, senza successo, d'inserirsi nella fuga buona nella prima parte di gara rimanendo però soltanto a bagnomaria tra i fuggitivi e il gruppo ed il nostro Davide Martinelli, primo del gruppo a transitare al traguardo volante di Pinols (quarta posizione per lui). Visto il ritmo non eccezionale degli australiani e il ritardo sempre attorno ai sette minuti, in testa si sono avvicendate varie formazioni per cercare di ridurre il gap (Polonia, Belgio, Svizzera, Francia e Germania tra queste), senza però che i tre perdessero decisamente colpi (da segnalare anche le forature di McLay e Svendsen). Al primo passaggio sul traguardo il vantaggio dei fuggitivi superava ancora abbondantemente i 5 minuti e così, quando al suono della campana (-6 all'arrivo) i minuti da recuperare per il gruppo erano ancora 4 scarsi, si è avuta ormai la certezza che la vittoria di tappa sarebbe stato affare esclusivo per i tre ardimentosi avventurieri.
Si è così giunti all'epilogo e nella volata a tre lo spunto di Skjerping è stato il più efficace ed ha consentito al norvegese di piegare sia Van Ginneken che Andersen, consegnandogli così il primo successo stagionale al termine di un'azione durata praticamente l'intera frazione. Dietro il gruppo ha accelerato in maniera vigorosa ma ormai tardiva per giocarsi la tappa e, per di più, ai 500 metri dal traguardo una caduta di alcuni atleti ha creato qualche brivido (attardati tra gli altri Pibernik, Power, Filosi, Benoot e lo stesso capoclassifica Flakemore, tutti con distacco neutralizzato naturalmente). Lo sprint per la quarta posizione, disputato 2'21" dopo l'arrivo dei primi tre, ha visto prevalere il britannico Daniel McLay davanti al colombiano Gaviria e ad un ancora brillante Davide Martinelli, che ha così aggiunto il sesto posto odierno alla piazza d'onore inaugurale di ieri. Davidenok, Doull, Bohli e Aristi hanno poi completato la top-ten odierna (nei primi venti invece troviamo anche Federico Zurlo, diciannovesimo) mentre è cambiato tutto in classifica generale: grazie alla fuga portata a termine con successo il danese Andersen, ottavo ieri nel prologo, ha conquistato la maglia di leader ed ora guida con 16" su Skjerping e 44" su Van Ginneken, con Flakemore, Martinelli (al momento quinto) e tutti altri ben oltre i due minuti di distacco. Un vantaggio che potrebbe consentirgli di mantenere il primato anche nella frazione di domani ma nell'insidioso finale di Saint-Galmier potremmo assistere ancora a qualche sorpresa. Ammesso che corridori attesi come Caleb Ewan, per citarne uno, siano d'accordo.