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Tour de l'Avenir 2014: Beffa Martinelli, sorride Flakemore - Nel prologo il bresciano va a 1" dalla maglia gialla

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Campbell Flakemore vince il prologo del Tour de l'Avenir 2014 © CorVos/PezCyclingNewsSarebbe stata una gran soddisfazione per Davide Martinelli indossare la maglia gialla oggi, un premio ai progressi fatti dal ventenne bresciano che lo han portato sul podio del Campionato Europeo a cronometro e a vestire la maglia del Team Sky l'anno prossimo; è stata questione di secondi, e non ci riferiamo solo al 1"59 che separa Flakemore da Martinelli, ma anche alla frazione del tempo tra il passaggio di Flakemore e l'arrivo della pioggia su Saint Flour, che ha condizionato la prova di molti uomini da classifica. Una pioggia che Martinelli aveva saggiamente evitato, partendo tra i primissimi e stampando subito un tempo astronomico rispetto ai primi sfidanti: 5'46"77, corrispondente a una media superiore ai 46 km/h, su un percorso breve ma piuttosto esigente.

Il primo riferimento degno di nota arriva dal belga Loic Vliegen, stagista BMC abbastanza promettente, che si ferma esattamente a 4" da Martinelli. Poco dopo anche Caleb Ewan stampa un super-tempo, piazzandosi terzo a 5", denotando una gran condizione che potrebbe emergere nella prima parte della corsa. Poco dopo è Timo Roosen, olandese della Rabobank Developement, a tenere alta la bandiera della scuola dei Paesi Bassi piazzandosi secondo a 2" dal nostro. E nella penultima tranche di corridori per squadra, è Robert Power a stupire,  piazzandosi al terzo posto con un tempo di 5'49"24. Arrivano dunque conferme sul ruolo di questo australiano di prima generazione (mamma neozelandese, papà americano) in questa corsa. Uno dei primi dell'ultima tranche è invece Campbell Flakemore, aspirante al titolo di campione del mondo a cronometro quest'anno e medaglia di legno ai mondiali l'anno scorso, dopo aver vinto la Chrono Champenois, che stampa il tempo di 5'45"19 inarrivabile per chiunque altro subito dopo.

Già, perché subito dopo Flakemore cade la pioggia. Inevitabilmente tutti i corridori dell'ultimo gruppo sono danneggiati: lo è Herklotz, fermo a 6'10", e lo è Stefan Kung, il campione europeo di specialità, attardato a 6'14". Risultano anche penalizzati gli uomini di classifica che non hanno cambiato la loro posizione, ovvero il norvegese Oskar Svendsen, tra gli ultimissimi a 6'35", ed il francese Latour, che comunque fa registrare un ottimo tempo a 6'07". Dei nostri, la "vittima" è Ciccone, che chiude in 6'20" a 35" da Flakemore.

Tirando le somme, benone gli australiani anche oltre Power e Flakemore: cinque su sei nei primi 20, con Haig che chiude proprio la top 20 a 13"; si è comportato molto bene Vervaeke, probabilmente il favorito numero uno, decimo a 10" dal primo; ottima prova anche per il nostro Moscon, quattordicesimo a 5'57"20 e migliore dei nostri dopo Martinelli. Chi invece perde molto terreno sono tutti e tre i norvegesi indicati per la classifica, con Eiking 98° e Lunke che fa quasi peggio di Svendsen, il russo Mamykin e soprattutto il nostro Manuel Senni, centesimo, che accusa già 39" di ritardo da Flakemore.

Al di là dei distacchi cronometrici, come dicevamo alla vigilia la prova di oggi è anche un ottimo indicatore dello stato di forma dei singoli, e quindi non ci stupiremmo se a seguito di questa prova le gerarchie in casa Italia dovessero cambiare. Anche se le quattro tappe alpine, non lontano dalla Valle d'Aosta dove Senni ha brillato, potrebbero raccontare tutta un'altra storia.

Nicola Stufano

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