Giro della Valle d'Aosta 2014: Dylan canta a meraviglia - A Les Esserts vince Teuns dopo una lunga fuga. Suaza torna leader
- Giro Ciclistico della Valle d'Aosta Mont Blanc 2014
- 4-72 Colombia 2014
- Alexis Guérin
- Bakhtiyar Kozhatayev
- Bernardo Suaza Arango
- Christian Mager
- Daniel Pearson
- Dylan Teuns
- Edward Ravasi
- Felix Grossschartner
- Floris De Tier
- Giacomo Berlato
- Giulio Ciccone
- Manuel Senni
- Marco Chianese
- Matvey Mamykin
- Odd Christian Eiking
- Paolo Bianchini
- Silvio Herklotz
- Simone Sterbini
- Simone Velasco
- Sindre Skjostad Lunke
- Pianeta giovani
Quando gli organizzatori del Giro della Valle d'Aosta decisero di far chiudere l'edizione 2014 della gara con una cronoscalata, seppur lunga appena 5 chilometri, probabilmente in cuor loro avevano coltivato la speranza che una simile soluzione rendesse l'ultima giornata di corsa assolutamente ricca di suspense ed emozioni. Al termine della giornata odierna possiamo dire che l'intento è perfettamente riuscito, visto che in una tappa prevedibilmente destinata alla buona riuscita di un'azione da lontano i non eccessivi ma significativi movimenti avvenuti in classifica generale impediscono ancora di potersi chiaramente pronunciare su chi domani succederà a Davide Villella nell'albo d'oro della prestigiosa competizione.
Chi oggi sorride piacevolmente è di sicuro Dylan Teuns, uno degli ultimi nuovi talenti prodotti dalla sempre fiorente scuola belga, andatosi a prendere il successo in salita a Les Esserts, località posta sopra a Morillon, piccolo comune francese dell'Alta Savoia. Con lui può essere assolutamente soddisfatta anche la BMC (attualmente milita nella formazione Continental) che l'ha già messo sotto contratto per il 2015 e lo farà esordire come stagista tra poche settimane ma del resto le prestazioni di questo ventiduenne sono state fin qui degne di nota: bravo in salita (lo scorso anno a podio nella Ronde de l'Isard), competitivo nelle brevi gare a tappe (una vittoria di tappa e secondo posto al Tour de Bretagne) e assai valido anche nelle gare in linea impegnative, visto che quest'anno ha sfiorato il successo sia nella Liegi Espoirs che nell'Omloop Het Nieuwsblad (l'ex Het Volk, per gradire) riservata agli Under 23. Non può quindi proprio lamentarsi il team statunitense circa i propri giovani, considerando il recentissimo doppio titolo europeo dello svizzero Stefan Kueng.
Oggi però chi esce senza dubbio soddisfatto dall'ultima frazione in linea della gara è senz'altro Bernardo Suaza, capace di riprendersi la maglia gialla negli ultimi chilometri della salita conclusiva, approfittando del lieve cedimento del fin qui brillantissimo Manuel Senni. Il colombiano domani partirà quindi per ultimo con un vantaggio di 10" e con il conforto dato anche dalla buona prova nel prologo iniziale verso Valgrisenche (in cui si classificò ottavo) in cui la strada tendeva a salire tutta all'insù. Come dicevamo però attualmente di sicuro non c'è nulla e tutto è sarà ancora possibile nell'ultimo atto che andrà in scena nella mattinata di domani.
Se la tappa di ieri si era svolta completamente in territorio svizzero, quella di oggi si snodava tutta in ambito francese con partenza da Châtel e arrivo in salita a Morillon Les Esserts per complessivi 164 chilometri. Frazione tirata fin da subito, tanto che strada facendo si sono registrati numerosi ritiri (tra i quali spiccavano quelli di Foliforov, autore di una corsa completamente da dimenticare, e Nardelli) ed altri sei atleti che hanno concluso la tappa oltre il tempo massimo. Prevebilmente erano in molti a cercare la fuga nelle fasi iniziali (tra gli altri ci hanno provato Zmorka, Berlato, De Plus, Mager, Vermeulen e Ayazbayev) ma il gruppo non ha concesso che qualche decina di secondi, finendo con l'annullare il gap. É stato pertanto necessario attendere le prime rampe del Col du Ranfolly, prima asperità di giornata, per assistere al tentativo di fuga che segnerà, di fatto, l'esito della gara: al comando infatti si sono ritrovati il francese Alexey Guerin della Etixx, il belga Dylan Teuns della BMC Development Team e il campione italiano Simone Sterbini della Pala-Fenice, con Hoelgaard (Etixx), Nardelli (Gavardo, poi ritiratosi come detto) e Bouvry (Omega Pharma) che per qualche chilometro avevano fatto parte del drappello di testa.
L'azione dei tre atleti ha trovato subito un ottimo accordo, tanto che il vantaggio sul gruppo principale (in cui Ciccone si è visto in testa per accumulare altri punti necessari per mantenere la leadership tra gli scalatori) ha toccato dapprima un vantaggio di 1'30" per poi crescere fino a toccare un massimo di 3 minuti nel corso della frazione. Dopo essere scollinato per primo sul Ranfolly, Guerin si è ulteriormente avvantaggiato in discesa cercando poi di far valere le sue ottime doti di passista, salvo poi farsi saggiamente riprendere da Teuns e Sterbini prima dell'imbocco del Col du Nantafon, seconda salita di giornata su cui è stato proprio il laziale della Pala-Fenice a transitare per primo. Dopo il traguardo volante di Chatillon vinto da Guerin e che ha sancito l'aritmetica affermazione di Chianese nella speciale graduatoria, il trio ha superato agevolmente anche la Cote de Hyot (ancora primo il transalpino) con un vantaggio sul plotone sempre prossimo ai tre minuti e con un piccolo drappello di atleti (presenti Berlato, Toniatti e Borso) che per un po' ha provato invano ad inseguire i primi.
Sulla penultima ascesa di giornata, il Col de Fry Rond, Sterbini non è più riuscito a tenere le ruote del duo di testa fino ad essere riassorbito dal gruppo che man mano limava secondi su secondi ai battistrada. In una situazione simile Teuns ha compreso che non era più il momento d'indugiare e a circa un chilometro dalla vetta (posta a 20 km dal traguardo) ha piazzato uno scatto deciso con cui si è sbarazzato della presenza di Guerin, transitando con una decina di secondi sul francese mentre il gruppo (nella cui avanguardia si faceva notare il britannico Pearson) inseguiva con ancora un minuto e mezzo circa da colmare. Il belga ha così proseguito con grande sicurezza fino all'approccio della salita finale, con Guerin che veleggiava in seconda posizione ma senza andare alla deriva (si manteneva infatti ad una decina di secondi) mentre in gruppo iniziavano le prime schermaglie: oltre a Pearson hanno infatti provato ad evadere Chirico della MG Kvis in compagnia del kazako Kozhatayev (che cercava così di recuperare posizioni in classifica), del norvegese Rondaas, di un buon Simone Velasco ai quali si sono poi aggiunti il coriaceo tedesco Mager, Borso, Callaou e soprattutto il norvegese Lunke, uno degli uomini più temibili in chiave classifica generale.
Sotto l'impulso degli inseguitori pertanto il vantaggio di Teuns si è pian piano assottigliato ma mentre da dietro la sortita ha avuto l'effetto di riassorbire Guerin, il belga è riuscito a resistere ottimamente, riuscendo a conservare una ventina di secondi di vantaggio che gli hanno permesso di giungere meritatamente tutto solo sul traguardo al termine di una bellissima azione durata oltre 110 chilometri (gli ultimi venti dei quali in solitaria). Alle sue spalle sono stati proprio Mager e Kozhatayev i più attivi nello sparigliare il gruppetto inseguitore ed è stato il tedesco del Team Stölting ad ottenere la piazza d'onore con un ritardo di 21". Terza posizione e bella prova anche per Kozhatayev, staccato di 27". Dietro invece la situazione si è fatta ulteriormente interessante: Manuel Senni, fin lì ben assistito dai compagni di squadra, ha ceduto negli ultimi chilometri e di questa situazione hanno ottimamente approfittato sia i norvegesi Lunke ed Eiking che il colombiano Bernardo Suaza che lo tallonava in classifica generale: la quarta posizione è sta conquistata da Lunke a 33", quindi è giunto Eiking (quinto a 39"), con Suaza subito dietro a 41". A 43" ha tagliato il traguardo l'austriaco Grossschartner, precedendo di appena un secondo un bravo Simone Velasco mentre in nona posizione il redivivo Silvio Herklotz ha tagliato il traguardo con un ritardo di 50".
A chiudere la top-10 di giornata ci ha pensato Edward Ravasi, decimo a 52", seguito poco più indietro da Berlato (52" il suo ritardo) e dal britannico Pearson che a 56" ha tagliato il traguardo insieme all'esausto Manuel Senni. Ancora più indietro invece Ciccone (giunto a 1'03"), Mamykin (a 1'06") e Bianchini, che quest'oggi ha pagato 1'10". Classifica generale che ha quindi vissuto un nuovo ribaltone con Suaza che si è ripreso la maglia gialla di leader ed ora guida con 10" su Manuel Senni ma con il norvegese Odd Christian Eiking pronto a fare da pericoloso terzo incomodo a 23". Più difficili ma non impossibili le speranze di recupero di Ravasi e Lunke, rispettivamente quarto e quinto a 43" e 44" mentre il distacco accusato oggi ha senza dubbio complicato le cose per Paolo Bianchini, ora sesto a 1'06" ma fin qui autore comunque di un'ottima gara. Per tutti gli altri presumibilmente la lotta sarà ristretta alle posizioni di rincalzo, col belga Floris De Tier risalito quest'oggi in decima posizione (ma staccato di 3'58" da Suaza e quindi fuori dalla lotta per il podio). Nelle altre graduatorie Manuel Senni ha conservato il primato nella classifica a punti mentre è fatta sia per Giulio Ciccone che per Marco Chianese, vincitori delle maglie di miglior scalatore e dei traguardi volanti.
Restano pertanto solo 5,1 chilometri per scoprire chi sarà il vincitore del Giro della Valle d'Aosta 2014: il responso sarà affidato alla breve cronoscalata che, ricalcando il finale odierno, vedrà i corridori affrontare l'ascesa da Morillon a Les Esserts. La parola fine è quindi ancora lungi dall'essere scritta e la mattinata di domani offrirà, in ogni caso, ancora tante emozioni.