Il Portale del Ciclismo professionistico

.

L'intervista: Noi in Australia lavoriamo così - Il coach James Victor sulla crescita e lo sviluppo dei giovani talenti

Versione stampabile

Il tecnico dell'Australian Institute of Sport, James Victor © cyclingtips.com.auL'aver parlato con Caleb Ewan ci ha offerto una ghiotta occasione per esplorare più a fondo l'universo di Cycling Australia. Abbiamo chiacchierato dunque anche con James Victor, nome magari non noto al grande pubblico, ma importantissimo ed imprescindibile nella struttura tecnica australiana. Victor segue da ormai 23 anni le formazioni australi, a tutti i livelli (pista, strada, uomini, donne), e forse nessuno meglio di lui può spiegarci come funziona lo sport australiano.

James, anche se non sei un nome noto sei un tecnico dalla carriera importante, hai fatto molteplici esperienze. Cosa bisogna fare per diventare un tecnico dell'Australian Institute of Sport?
«In Australia abbiamo un sistema che prevede programmi regionali in tutti gli stati, quindi nel Queensland come nel South Australia o nel Western Australia, ai quali fa capo lo State Institute. Di solito cominci a lavorare a livello regionale per poi passare a lavorare a livello nazionale. Io ad esempio ho cominciato come tecnico degli juniores nel Queensland, per poi passare al team nazionale nel 1991 e lavorarci sei anni. Nel 1997 sono diventato tecnico della squadra femminile, fino al 2004. Nel periodo durante il quale ero tecnico juniores ho anche studiato Biologia all'università. Ovviamente per fare i tecnici di ciclismo ci vogliono delle qualifiche, in Australia abbiamo tre livelli. Insomma, non c'è tanto da studiare, si tratta soprattutto di esperienza».

Hai praticato anche sport?
«Si, sono stato un ciclista per quindici anni. Ho cominciato a 12 per poi smettere a 27».

In questo periodo tu e i tuoi atleti siete nell'Australian Institute of Sport di Gavirate. Normalmente per quanto tempo restate in Europa?
«Di solito arriviamo per metà marzo e poi torniamo a casa a fine settembre, dopo i mondiali».

E non tornate mai in Australia, durante questo periodo?
«No».

Quali altri team stanno condividendo adesso il centro con voi?
«Probabilmente il programma più intenso ce l'ha la squadra di canottaggio: loro si allenano qui per 3tre mesi, fanno tutte le tappe di Coppa del Mondo e poi concludono con i Mondiali. Ma ci sono anche le squadre di vela e di canoa. La settimana scorsa è venuta anche la squadra nazionale di calcio Under 17, con una selezione di 40 ragazzi».

Ed è il governo australiano a finanziare tutto questo?
«Sì, il governo passa i fondi alla federazione sportiva nazionale ed è essa a decidere di anno in anno chi deve venire qui nel nostro istituto ad allenarsi, anche in base a quali sono gli impegni internazionali della stagione».

Com'è la vita a Varese per i ragazzi? Devono rispettare alcune regole, tipo il coprifuoco?
«I ragazzi vivono in appartamenti a 500 metri dall'istituto. Anche l'istituto ha una quarantina di posti letto, ma di solito non li usiamo. Io vivo nella struttura. Noi tecnici semplicemente diciamo all'inizio dell'anno cosa ci aspettiamo da loro per la loro età, hanno dei programmi di allenamenti e competizioni importanti e se vogliono diventare professionisti devono concentrarsi sul ciclismo. Hanno mediamente vent'anni e sono abbastanza grandi per capire che qua non si viene in vacanza».

Quest'anno per il team sono stati selezionati nove atleti. Quali sono le vostre procedure di selezione?
«I Mondiali della categoria Juniores su strada e pista funzionano come una sorta di trial, poi dobbiamo considerare anche che alcuni atleti fanno pista e bisogna cercare di far combaciare le due attività. Prepariamo i ragazzi che hanno fatto bene ai Mondiali Juniores esclusivamente per il professionismo. Poi di solito il team è completato anche da ragazzi che magari non hanno neanche necessariamente vestito la maglia della nazionale ai mondiali ma si sono messi in mostra in altre prove».

Quale staff hai a disposizione a Gavirate? Quali sono i membri e cosa fanno?
«Intanto c'è un amministratore che si occupa di tutti gli aspetti logistici. Poi c'è un altro coach, un medico sportivo che ci aiuta, e un meccanico. Di solito siamo questi quattro, poi in alcuni eventi speciali possiamo essere anche di più».

Parliamo un po' dei ragazzi: al Trofeo Piva la rivelazione è stata Robert Power, corridore al primo anno. In salita si è mostrato il più forte di tutti. Cosa ci puoi dire su di lui? Sembra più maturo degli anni che ha.
«L'anno scorso era uno dei più forti del team juniores, ha corso a Firenze ed ha vinto due corse in Italia, una tappa al Giro di Lunigiana e una corsa importante (il Trofeo Buffoni, n.d.r.) prima dei Mondiali. Ha fatto molto bene anche al Giro di Basilicata. È molto forte in salita ed ha un gran potenziale. Nel giro di due anni potrebbe già diventare professionista».

E a proposito di Campbell Flakemore, si ritaglierà una carriera da cronoman o farà anche altro?
«Lui preferisce le cronometro, oltre che i percorsi non troppo duri. Per quest'anno punta tutto sui Mondiali a cronometro, per riscattare il quarto posto dell'anno scorso».

Caleb Ewan sembra invece un tipo di atleta abbastanza difficile da definire. Le sue origini un po' insolite, per metà coreano e per metà australiano, possono aver contribuito a creare un mix esplosivo, un po' come per i caraibici nelle specialità veloci dell'atletica?
«Credo più che altro che Caleb sia semplicemente un ottimo sportivo. Lui ama correre, ed ama vincere, ed è questa la cosa che fa realmente la differenza. È nato a Sydney ed è australiano al 100%».

Stando alla tua esperienza, un atleta se ne ha la potenzialità può essere competitivo contemporaneamente su strada e su pista? I vostri talenti tendono a passare dalla pista alla strada dopo i 23 anni, noi invece abbiamo Viviani che continua a fare doppia attività.
«Beh, negli ultimi quattro anni siamo andati a podio con i nostri Under 23 praticamente in tutte le prove dei Mondiali. L'ultimo anno i nostri ragazzi dell'Inseguimento erano tutti in grado di far correre il team sotto i 4'03". La pista è molto importante praticarla quando si è giovani, non solo per il loro sviluppo ma per i risultati che possono ottenere. Per qualche anno è anche possibile continuare a raddoppiare l'attività. Dipende dal potenziale del corridore e dal suo interesse per la pista, anche noi abbiamo atleti intorno ai 27-28 anni, poi certamente a livello nazionale dipende anche dall'aiuto che riceve nelle sue strutture».

Una curiosità: dei ragazzi nel team, quanti hanno proseguito gli studi? In Australia a 18 anni già si finisce, dunque gli Under 23 sono già liberi dall'impegno obbligatorio.
«Abbiamo due ragazzi al momento che studiano all'università: uno sta seguendo ingegneria, un altro invece si è dato a scienze motorie. Per loro c'è un programma leggermente diverso: adesso seguono le materie obbligatorie, poi sei in futuro vorranno completare i loro studi hanno delle agevolazioni a livello economico per poterli completare nel tempo».

Nicola Stufano

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano