Tour de l'Avenir 2013: Al primo sprint c'è subito Ewan - L'australiano su Rick Zabel ad Arbois. Bene Martinelli, 7°

Versione stampabile

Dalla prima tappa in linea del Tour de l'Avenir arriva un'ulteriore conferma del talento di Caleb Ewan, ragazzino australiano di 19 anni (compiuti un mese fa, tra l'altro), che è riuscito ad aggiudicarsi la prova tra Louhans e Arbois, 145 km sostanzialmente facili, con la Côte des Planches a 4 km dall'arrivo a mettere un po' di pepe su un traguardo altrimenti facilmente appannaggio dei velocisti.

Ed Ewan ha vinto, anche grazie a un team australiano compatto nel portarlo verso il successo, dopo la delusione di ieri, con Damien Howson tra i favoriti per la prova a cronometro, scivolato sull'insidioso tracciato di Louhans, e riscattatosi oggi come ultimo uomo del giovane mulatto di origini coreane.

Ewan si afferma sempre più come uno dei corridori da tenere d'occhio per il futuro prossimo venturo. L'atleta di Sydney, che sogna un giorno di vincere il Tour de France e diventare Campione del Mondo, si presenta anomalo non solo nelle origini ma anche nel fisico.

A vederlo si direbbe un velocista di quelli tarchiati, stile "Cannonball" Cavendish, e l'esperienza su pista da Junior l'ha visto infatti vincere spesso nella Corsa a punti e nella Madison, fino ad arrivare al top con il Campionato del Mondo dell'Omnium conquistato nel 2011.

È a inizio 2012 che riesce però a far parlare davvero di sé battendo, ancora junior, il gotha australiano della velocità in due occasioni alla Jayco Bay Classic, corsa a tappe di gennaio del calendario australiano su strada. Da lì diventa un osservato speciale ed approda in Europa nella stagione in corso, controllato con un occhio di riguardo sebbene sia solo al primo anno da dilettante.

Controllo a ragion veduta, diranno i fatti: dall'inizio dell'anno ha conquistato sei successi in ambito internazionale, a cominciare dal prestigioso Palio del Recioto, vinto sopravvivendo a una notevole selezione: dunque velocista sì, ma con una fortissima tenuta in salita. Una settimana dopo è la volta della Côte Picarde, che si aggiudica grazie ad uno sprint a quattro, poi a giugno arrivano due tappe della Thüringen-Rundfahrt, a luglio una al Tour d'Alsace. Oggi, il sesto sigillo.

La corsa si era sviluppata in maniera abbastanza lineare, con una fuga a due con pochissime speranze di arrivare da parte del britannico Joseph Perrett, quarto ieri, e dello svizzero Simon Pellaud. I due raggiungono un vantaggio massimo di 6'20" dopo 35 km, destinato poi a scendere, anche se la rimonta del gruppo sarà più faticosa del previsto.

Con un vantaggio ancora sui 2' a 15 km dal termine, sono gli australiani a prendere il pallino della situazione e tirare per ricucire lo strappo, che è ciò che avviene sulla Côte des Planches. Il gruppo scollina con Kristian Haugaard Jensen (Danimarca) in testa, dunque la prima vera maglia a pois, e gli australiani subito dietro, con Howson che copre Ewan.

Il finale è un po' difficile, con due curve, una ai 400 metri ed una ai 200, che vanno prese davanti per garantire il successo in volata: Ewan viene lasciato da Howson ai 400 metri ed è bravo a prendere la posizione di testa all'ultima curva, sufficientemente per precedere Rick Zabel sul traugardo. Terzo, come ieri, Julien Alalphilippe, discreto velocista oltre che passista, poi Nicky Van Der Lijke (Olanda), Viktor Manakov (Russia), Sven Erik Bystrøm (Norvegia) ed il primo dei nostri, piazzatosi settimo, Davide Martinelli. Chiudono la top ten Jesper Stuyven (Belgio), Carlos Barbero (Spagna) e Martijn Tusveld (Olanda).

La côte finale non ha fatto particolarmente male, tant'è che allo sprint finale sono arrivati 70 atleti a giocarsi il successo. L'unica debacle giornaliera da segnalare è quella di Chamorro, costretto da una caduta (per lui escoriazioni sull'anca destra) a cedere 1' in classifica. Che sommato ai 50" persi ieri rende abbastanza in salita questo suo Tour de l'Avenir e costringe il team colombiano a rivedere le gerarchie all'interno della squadra. 

Bene invece gli azzurri, con solo Sterbini che non è arrivato nel gruppo dei migliori, staccato di 30". La classifica generale sorride ancor più ai francesi, visto che Hansen e Perrett han perso le ruote del gruppo: Gougeard guida ora con 4" su Alaphilippe e 6" su Manakov.

Classifica che domani non dovrebbe cambiare, visto che i 162 km da Champagnoles a Saint-Vulbas non prevedono grandi difficoltà altimetriche. Ewan potrebbe tentare di bissare la vittoria di oggi, mentre dei nostri, che nella serata riceveranno la visita del presidente della federazione Renato di Rocco, uno tra Martinelli e Bertazzo si lancerà in volata.