Tour de l'Avenir 2013: Scende la pioggia, ma Gougeard... - Prologo al francese su Hansen. Davide Martinelli è 16°
- Tour de l'Avenir 2013
- Alexis Gougeard
- Bjorn Tore Nilsen Hoem
- Clément Chevrier
- Davide Formolo
- Davide Martinelli
- Jasha Sütterlin
- Joseph Perrett
- Juan Ernesto Chamorro Chitan
- Julian Alaphilippe
- Lasse Norman Hansen
- Liam Bertazzo
- Louis Vervaeke
- Manuel Senni
- Merhawi Kudus Ghebremedhin
- Samuel Spokes
- Simon Yates
- Simone Andreetta
- Simone Sterbini
- Stefan Kueng
- Victor Manakov
- Pianeta giovani
Che i francesi stiano costruendo una discreta generazione di passisti è ormai noto, guardando i risultati di diverse prove continentali e non (ultimo successo giovanile: quello di Paillot al Giro del Mediterraneo nella prova a cronometro).
L'ennesima conferma arriva dal Tour de l'Avenir, dove un francese vince ed un altro si piazza terzo nel prologo di Louhans, 5.1 km nello Jura. È Alexis Gougeard il vincitore, quest'anno già a segno in una tappa della prova canadese di Coppa delle Nazioni, con un discreto passato nell'inseguimento che ne fa un uomo adatto a questo tipo di prova.
Ad aprire le danze è stato un nome non qualunque, Merhawi Kudus, nome molto atteso alla vigilia. L'eritreo ha dimostrato di non essere affatto intenzionato a rettificare le intenzioni bellicose ed ha stampato un buon tempo a 6'22". Il primo riferimento notevole è arrivato dopo una quindicina di passaggi dal norvegese Bjorn Hoem, che ha abbassato l'asticella a 6'13".
Dopodiché è toccato a Sam Spokes, australiano che corre nella ceca Etixx, firmare un tempo pari a 6'11". Intorno alle 18:45 è Julian Alaphilippe, altro corridore della Etixx, a stampare il tempo migliore: le lancette per il francese si fermano a 6'09". Ad aiutare Alaphilippe ci pensa la pioggia, con una breve precipitazione che colpisce il percorso di gara intorno alle 19:30.
Niente di che, ma abbastanza per rallentare di pochi secondi coloro che erano sul percorso o stavano per prendere il via. Tra questi è influenzato anche il nostro Davide Martinelli, il migliore tra gli atleti scesi in strada in quella fase col tempo di 6'15".
La situazione però migliora decisamente per gli ultimi a partire e tra questi c'è Lasse Norman Hansen, campione olimpico dell'Omnium e, tra le altre cose, ottimo inseguitore. Il danese ingaggia uno strenuo testa a testa contro le lancette e batte il tempo di Alaphilippe di appena 9 centesimi, siglando un 6'09"16.
Sembra fatta per il danese, dopo che anche uno specialista come Sütterlin si ferma a 6'11", ma non ha fatto i conti con l'ultimo partente, il francese Alexis Gougeard, il quale firma un autorevole 6'05"61, rifilando tre secondi e mezzo ad Hansen ed Alaphilippe. Il quarto posto finale va ad un britannico, Joseph Perrett, che prende 4"; ne prendono 5" invece nell'ordine Victor Manakov, Simon Yates, Spokes e Sütterlin. Nono posto per lo svizzero Stefan Kueng a 7", come Hoem che chiude la top ten.
E gli azzurri? Martinelli alla fine si rivela il migliore e colleziona un sedicesimo posto. Forse le ambizioni erano un po' più elevate, ma in prove così brevi il minimo disguido viene pagato malamente e certamente l'azzurro potrà almeno un poco recriminare per le condizioni meteo non favorevoli. Prestazione comunque discreta da parte degli azzurri in ottica di classifica, con Formolo che ha preso 19" e Andreetta 21".
Tempi in linea con la gran parte degli altri rivali: Vervaecke chiude al pari di Andreetta, Chevrier accusa 28" dal compagno di squadra mentre uno dei maggiori favoriti, il colombiano Chamorro, ha terminato con il tempo di 6'50", accusando ben 45" di distacco dal vincitore Gougeard. Completano il nostro quadro un buon Bertazzo a 6'22", Sterbini a 6'32" e Senni a 6'37".
La tappa di domani, da Louhans ad Arbois, potrebbe già cambiare questa classifica, senza fare eccessivi danni. Sono 145 km di gara sostanzialmente piatti, ma un dentello, la Côte des Planches, collocato ad appena 4 km dall'arrivo, si presenta come un ottimo trampolino di lancio per scattisti e ruote veloci con una certa tenuta sugli strappi.
I nostri, in assenza di un Villella o di uno Zordan, dovranno essenzialmente difendersi ed evitare di prendere buchi, ma non è escluso che ci scappi qualche buona prestazione da parte di Martinelli o di Sterbini.