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Giro delle Valli Cuneesi 2013: Questo Zilioli da Preit-à-porter - Il Colpack fa sua la corsa. Busato e Cecchinel a podio

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Con la vittoria a Colle del Preit Gianfranco Zilioli ha ipotecato il 36° Giro delle Valli Cuneesi © Bettiniphoto Ci sono periodi in cui nell'arco di una stagione tutto sembra andare in maniera ideale, perfetta, in cui anche la cosa più difficile sembra quasi divenire la più semplice. Giorni in cui scatti in salita e fai il vuoto, dove bastano due o tre pedalate per rendersi assolutamente irresistibili per tutti gli altri contendenti. Periodi in cui la buona sorte ha una componente fondamentale e dove al benessere fisico si affianca inevitabilmente il benessere psicologico. Li chiamano "stati di grazia". 

Ecco, se dovessimo descrivere con poche parole il mese di luglio vissuto da Gianfranco Zilioli basterebbero solamente quelle tre: stato di grazia. Sulla bontà delle doti del 23enne di Casnigo avevamo già avuto prove autorevoli nelle scorse annate, in cui oltre a rivelarsi un'ottima pedina al servizio dei capitani, era stato in grado di ritagliarsi adeguatamente i propri spazi, tanto da arrivare a conquistare una delle gare che tutti i dilettanti sognano, ovvero il Gran Premio di Capodarco. Quello che però è stato in grado di farci vedere in poco più di venti giorni però a questo punto ci può far sbilanciare sul fatto che qualche squadra professionistica farebbe bene a non farsi scappare questo giovanotto che sa il fatto suo e che potrebbe veramente fare la fortuna di qualche ds con la sua generosità.

Non fosse stato per un altro ragazzo di cui molto probabilmente si sentirà ancora parlare (l'eritreo Kudus, capace di batterlo alla Freccia dei Vini) il mese di luglio vissuto da Zilioli sarebbe stato semplicemente perfetto ma adesso possiamo comunque ben dire che la perfezione se non la si è rasentati, ci si è andati parecchio vicino, tanto che ad una collezione che, dopo il successo alla Parma-La Spezia in giugno, ha visto comprendere in serie la Cronoscalata Gardone Val Trompia-Prati di Caregno, il Giro delle Valli Aretine, il Giro del Casentino e la Ciriè-Pian della Mussa, si è ora aggiunta una nuova, preziosissima perla: il Giro delle Valli Cuneesi, con tanto di successo nella frazione regina.

La 36esima edizione della corsa a tappe piemontese ha visto una formula ridotta rispetto alle scorse annate (del resto i tempi sono difficili per tutti e l'importante è innanzitutto esserci) con appena due frazioni in linea precedute da una cronometro a squadre iniziale, tuttavia lo spettacolo è stato assolutamente degno di un appuntamento così importante, in cui alcuni dei nomi più attesi non si sono affatto nascosti.

Si è partiti nel pomeriggio di domenica con una cronosquadre con partenza ed arrivo a Bene Vagienna lunga 20,9 chilometri e subito si è avuta un'importante conferma da una delle formazioni maggiormente in evidenza in quest'annata, ovvero la Mastromarco-Chianti Sensi. Il team toscano, che già nella Roero Chrono ai primi di giugno aveva dato dimostrazione di poter fare molto bene in un certo tipo di prove, è riuscito infatti a realizzare la miglior prestazione con un ottimo 25'22" ad una media superiore ai 49 orari che si è rivelato imbattibile per tutte le altre formazioni. Valerio Conti, Antonio Nibali, Mirko Trosino e Simone Antonini (oltre a Stefano Verona che, dopo il gran lavoro, ha raggiunto il traguardo in tranquillità) sono riusciti a precedere di 9" la nazionale russa che indubbiamente godeva dei favori del pronostico mentre a 11" il Team Colpack di Villella e Zilioli ha fatto subito capire di voler fare la propria parte, piazzandosi in terza posizione.

Sembrerebbe invece stupire la quarta posizione della Trevigiani, team da sempre abituato a fare la voce grossa in questo tipo di prove ma l'aver presentato una formazione decisamente più adatta alle frazioni in salita è sufficiente per spiegare la quarta posizione finale con un distacco di 15". Fatta eccezione per il Delio Gallina (quinto posto per il team lombardo a 23"), sono stati decisamente più consistenti i ritardi di altre formazioni con alcuni pretendenti al podio: la Palazzago ha accusato infatti 48" (ottavo posto), il Futura Team 1'13" (tredicesimo posto), appena davanti alla Zalf staccata di 1'14".

La prima maglia di leader è stata così indossata da Mirko Trosino, il primo dei Mastromarco a transitare sul traguardo, ed ha così rappresentato una bella soddisfazione per l'atleta di Santa Maria a Monte, da sempre in grado di esprimersi al meglio nelle prove contro il tempo e che nella scorsa stagione ottenne una bellissima vittoria di tappa a Lonato al GiroBio; inoltre nelle ultime settimane aveva mostrato una buona condizione di forma, specie sulle strade di casa con il podio ottenuto al Giro delle Valli Aretine.

Lunedì 29 luglio è stata invece la volta della tappa probabilmente più attesa, ovvero quella che da Fossano dopo 122,7 chilometri conduceva il gruppo ai 2100 metri del Colle del Preit, sull'Altopiano della Gardetta. Una salita veramente impegnativa sia per lunghezza (quasi 15 i chilometri di ascesa) che per pendenza media (8,24% col tratto più duro in cui si arrivava al 14%) che inevitabilmente avrebbe portato ad un grosso scossone in classifica generale. Grande attesa per vedere ciò che si sarebbe consumato sulla salita finale, probabilmente così tanta che il gruppo ha finito per commettere l'errore fatale di concedere fin troppo margine ad un tentativo di avanscoperta di ben 37 corridori, in cui era inevitabile che non fosse presente almeno un pesce grosso: bravissima è stata così la Colpack a fiutare l'occasione, gettando nella mischia due validissimi uomini-squadra come Giorgio Bocchiola e Davide Orrico ma soprattutto inserendo il corridore più in forma del momento, vale a dire Gianfranco Zilioli, che avrebbe inevitabilmente costretto altre formazione a reagire per non vedere vanificate le proprie possibilità e in più permesso a Davide Villella, fresco di successo in Valle d'Aosta, di poter tranquillamente controllare ed eventualmente agire in seconda battuta. Così i giochi sono stati presto fatti: gruppo principale che all'inizio dell'ascesa finale si è presentato con un ritardo di 4'30" dai primi e con i soli Matteo Busato e Luca Benedetti a poter pensare di impensierire Zilioli nei discorsi inerenti il successo di tappa e la conquista della leadership generale.

Propositi ottimi ma vani, dal momento che l'atleta di Casnigo è riuscito a piazzare un nuovo micidiale affondo nell'ultimo impegnativo tratto di salita e a giungere così tutto solo sul traguardo che nel 2009 aveva sorriso ad un altro corridore del team bergamasco, vale a dire Fabio Felline. Busato si è comunque ottimamente difeso, giungendo secondo a 5" mentre Benedetti, che da qualche settimana veste la maglia del Futura Team di Chioccioli, ha fatto propria la terza posizione a 10". Non male anche le prove di Cecchinel (quarto a 16") e Gozzi (quinto a 24") mentre più consistenti i ritardi degli altri atleti finiti in top-10: il francese Mathieu Le Lavandier ha concluso a 49", seguito da Tedesco (settimo a 52"), Cicciari (ottavo a 1'02"), il britannico Woods della Monturano (nono a 1'06") e Sedaboni (decimo a 1'19"). Bene i giovani Mosca e Salvador (undicesimo e dodicesimo) mentre decisamente più staccati tutti gli altri, che inevitabilmente vedevano ridimensionate le proprie chanche di vittoria: 2'27" ha pagato il russo Foliforov, 2'51" Pichetta, 3'12" Taliani ed il duo Palazzago costituito da Simone Sterbini e Ciccone, 5'01" Gaffurini per giungere ai pesantissimi distacchi accusati da Penasa (13'08"), Villella (13'20") e Conti (13'33").

Con Zilioli nuovo leader con 9" su Busato e 28" su Cecchinel si è così partiti per l'ultima tappa di 149 da Villafalletto alle Terme di Vinadio, con un nuovo arrivo al termine di una salita, preceduto questa volta da un'altra impegnativa ascesa alla Madonna del Colletto. Prima parte di gara animata da una fuga di cinque atleti, capace di guadagnare un vantaggio di circa quattro minuti e mezzo nei confronti del gruppo, prima di essere riassorbita proprio in prossimità del primo Gpm: protagonisti un ancora volitivo Mirko Trosino, Gianluca Leonardi (premiato dalla leadership nei traguardi volanti a fine gara), Alberto Nardin, Paolo Locatelli e Andrea Cordioli, tutti ottimi passisti.

Sulla Madonna del Colletto però sono stati decisamente gli atleti del Futura Team a cercare di far saltare il banco, con l'affondo di Taliani che ha trovato subito la risposta di Pichetta e Zilioli, con l'italo-brasiliano che ha successivamente cercato di scavare un gap tra sè e gli altri in discesa, prontamente seguito da Busato che però è stato poi protagonista di un'uscita di strada che fortunatamente non ha avuto conseguenze. I due sono poi stati raggiunti nuovamente da Zilioli e Taliani ed anche da Mischianti, altro atleta del team di Chioccioli vincitore del Trofeo Petroli Firenze nella settimana precedente. Più indietro invece, ad un minuto, inseguiva il gruppo comprendente tutti gli altri uomini più attesi ed è apparso pertanto chiaro come la questione del successo di tappa fosse ormai ridotta al quintetto di testa. Salita finale verso le Terme di Vinadio in cui non ci sono stati grandi sussulti fino a quando, a 3 chilometri dalla conclusione, Alessio Taliani ha piazzato il suo attacco, riuscendo a guadagnare immediatamente un vantaggio che lo ha reso imprendibile per tutti gli altri e tagliando così il traguardo in perfetta solitudine. Terza vittoria dell'anno per il corridore del Futura Team mentre alle sue spalle un bravissimo Villella era riuscito nel frattempo a prodursi in una grande azione e a raggiungere così il gruppetto dei fuggitivi, facendo poi valere il suo spunto veloce per conquistare la seconda posizione con un ritardo di 43". Alle spalle del bergamasco sono poi giunti Pichetta, Mischianti e Zilioli mentre Matteo Busato ha perso ulteriori 5", tagliando il traguardo in sesta posizione a 48". L'australiano Dyball, passato nel corso dell'anno alla formazione elvetica del Velo Club Bellinzona, è giunto settimo a 1'12", il piemontese Draperi che da questa stagione veste la maglia del club francese Chambery Cyclisme ha ottenuto l'ottava piazza a 1'32" mentre Cicciari e Cecchinel ha chiuso la top-10 a 1'36" mentre è finito fuori classifica Benedetti, che ha lavorato in appoggio a Taliani, staccato di 6'53".

Classifica finale che ha visto dunque prevalere Gianfranco Zilioli (primo anche nella graduatoria a punti ed in quella riservata agli scalatori) con 14" su un comunque bravissimo Matteo Busato che si è confermato corridore molto solido mentre a 1'21" sul terzo gradino del podio è salito Giorgio Cecchinel, altro corridore tornato ad esprimersi su buoni livelli in questa stagione. Quarta piazza a 1'51" per Matteo Gozzi davanti al transalpino Mathieu Le Lavandier (2'20" il suo ritardo) che ha conquistato invece la leadership nella classifica riservata agli Under. Sesto posto per Cicciari a 2'26" davanti all'ottimo Davide Orrico (settimo a 3'11"), a Taliani (ottavo posto a 3'31"), a Pichetta (nono a 3'49") e al britannico Woods, una delle sorprese della gara, decimo a 3'54". In ottica futura abbastanza buona anche la prova dell'abruzzese Giulio Ciccone che, dopo averla sfiorata al Giro della Valle d'Aosta, ha sfiorato la top-10 anche in questa occasione, arrivando 11esimo a 3'54": trattandosi di un atleta nato nel 1994 andrà seguito con molta attenzione nelle prossime annate, specialmente nelle gare a tappe.

Il Giro delle Valli Cuneesi ha così tradizionalmente chiuso il calendario delle corse a tappe in territorio italiano per questa stagione ma tra meno di un mese l'attenzione sarà tutta incentrata sul Tour de l'Avenir, prova conclusiva della Coppa delle Nazioni, che scatterà da Louhans il 24 agosto prossimo.

Vivian Ghianni

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