Giro delle Pesche Nettarine 2013: Formula Formolo, vittoria Netta - Il veronese precede Villella e Nibali jr.
- Giro Ciclistico delle Pesche Nettarine di Romagna 2013
- Mastromarco Sensi Dover Benedetti [Dilettanti] 2013
- Petroli Firenze Wega Contech [Dilettanti] 2013
- Team Colpack [Dilettanti] 2013
- Viris Maserati [Dilettanti] 2013
- Zalf Euromobil Désirée Fior [Dilettanti] 2013
- Alfonso Fiorenza
- Andrea Toniatti
- Andrea Zanardini
- Antonio Nibali
- Davide Formolo
- Davide Martinelli
- Davide Villella
- Eduard Michael Grosu
- Edward Ravasi
- Federico Politano
- Giacomo Berlato
- Giacomo Gallio
- Gian Luca Remondi
- Kim Magnusson
- Luis Antonio Gomez Urosa
- Marco Chianese
- Marco Tizza
- Michele Viola
- Niccolò Bonifazio
- Niccolò Salvietti
- Nicola Toffali
- Nicolas Marini
- Pianeta giovani
Non solo il Giro d'Italia ha dovuto far fronte alle difficoltà del meteo: il Giro delle Pesche Nettarine ha pagato caro le bizze metereologiche di questa primavera terribile, e nessuna delle tre tappe in programma per questa edizione non ha affrontato il maltempo: la giornata peggiore sicuramente sabato, proprio in coincidenza con la tappa regina che sarebbe dovuta terminare al Passo Paretaio, ed invece si è dovuta fermare 22 km prima, al Prato dell'Albero, ostacolata dalla neve caduta attorno a quote risibili nell'appennino emiliano (1000 metri). Nonostante ciò, la corsa ha registrato un più che degno vincitore in Davide Formolo, già primo classificato nella precedente edizione, che ha riportato il successo proprio in conseguenza alla vittoria nella seconda tappa. Ma andiamo nel dettaglio ad osservare la corsa e il suo andamento.
Solo tre tappe per questa edizione del Giro delle Pesche Nettarine, corso da 30 squadre italiane. La crisi colpisce anche in Romagna e gli organizzatori devono tagliare la tediosa e dispendiosa (in termini organizzativi) cronometro. La prima frazione va da Medicina ad Imola, ed è una tappa-trappola niente male: 2 gpm, di cui l'ultimo, il colle dell'Osservatorio, a soli 6 km dalla fine. L'arrivo a Imola è piuttosto inusuale e suggestivo: si entra in un luogo "privato", il Seminario Diocesano San Giovanni Bosco, per affrontare una rampa negli ultimi 300 metri.
Nella prima tappa va in scena la fuga: in 9 si sganciano dopo un'ora di scatti e controscatti. Sono Berlato, Gallio, Remondi, Gomez Urosa, Tizza, Zanardini, Politano, Salvietti e Fiorenza, poi raggiunti anche da Viola e Toffali. L'azione riesce a prendere un vantaggio massimo di 2'25", sufficiente perché qualcuno di loro riesca anche a giungere all'arrivo.
Sul Colle dell'Osservatorio si sganciano infatti Berlato (Zalf) e Tizza (FGM Impianti), mentre il gruppo in forte rimonta e composto da una sessantina di unità "mangia" gli altri fuggitivi. Non Berlato e Tizza, che arrivano agli ultimi 300 per giocarsela all'arma bianca. E qui succede il patratac: Tizza ha un attimo di indecisione su una biforcazione e perde la ruota di Berlato. È un attimo, ma costa caro ed è dunque Giacomo Berlato a portare a casa la prima tappa, uno dei pochi Zalf a non aver ancora vinto nel corso della stagione. Regola il gruppo Villella a 17".
La seconda tappa parte da Pianoro per andare verso Passo Paretaio, per un totale di 146 km. La tappa è bella dura, 4 gpm con ascesa finale ai 950 metri del Passo Paretaio, ma l'incognita maltempo turba l'atmosfera. Si spera che non piova e invece viene giù il diluvio, e quando giunge la notizia che sul Passo Sambuca c'è anche la neve l'organizzazione si prodiga all'ultimo momento per informare i corridori che l'arrivo sarà fissato sul Prato dell'Albero, il secondo GPM di giornata.
Il gruppo viene in qualche modo informato (ricordiamo che non si possono usare radioline), anche se la confusione regna, ed alla fine si scatena la bagarre sull'ultima salita, con Formolo che allunga con Antonio Nibali (Mastromarco) e Villella (Colpack) alla ruota. I due non riescono però a resistere al ritmo del veronese, che scollina per primo in vetta al GPM, seguito da Antonio Nibali (si, è proprio fratello di) a 2" e Vilella a 4". Più in là, il 4° posto viene conseguito dallo svedese Magnusson, della Malmantile, a 20" col primo anno Edward Ravasi (Carmiooro) che infatti poi vincerà la classifica giovani, e Andrea Toniatti (Zalf). Formolo diventa così automaticamente leader della classifica, con 6" su entrambi (Vilella ha dalla sua l'abbuono della tappa precedente).
L'ultima tappa è una kermesse tra Mordano a Faenza, con due diversi circuiti da ripetere in entrambe le città. Non arrivano particolari insidie alla leadership di Formolo, ma il maltempo riesce ancora a farsi sentire, con una grandinata. Alla fine la corsa si risolve in volata e nonostante gli Zalf tirino per Marini è Bonifazio (Viris) a spuntarla davanti a Chianese (Palazzago) ed un bravo Davide Martinelli, nei 10 anche nella prima tappa, in fuga nella seconda e nono nella classifica finale.
Il Nettarine si chiude così, con un vincitore degno nonostante le tante difficoltà del meteo, che sono andate ad aggiungersi a quelle organizzative. Bravi gli organizzatori a portare a casa una classifica compiuta nella tappa di ieri, che ha seriamente rischiato la neutralizzazione. Bene Formolo, che adesso si attende al Val d'Aosta, e bene anche il giovane Nibali, che con questo terzo gradino del podio dimostra di avere qualche speranza di raggiungere il fratello tra i professionisti. Ennesimo secondo posto stagionale per Villella, che pure si era sbloccato la settimana scorsa, ma sta più che bene visto che per Villella si pensa più a un futuro nelle classiche che non nelle corse a tappe. Infine una citazione per Edward Grosu (Overall Cycling team) che porta a casa la classifica traguardi volanti, mentre a Formolo va quella a Punti e a Tizza quella dei GPM.