Dilettanti 2013: Benedetti scolpisce anche il Marmo - A Carrara battuti Fiumana ed Ewan. Zalf, vittorie e polemiche
- Coppa Ardigò 2013
- Coppa Caduti Nervianesi 2013
- GP Industrie del Marmo 2013
- GP Memorial Carlo Valentini 2013
- Giro del Pratomagno 2013
- Medaglia d'Oro Frare De Nardi 2013
- Bedogni - Natalini - Anico [Dilettanti] 2013
- Team Colpack [Dilettanti] 2013
- Trevigiani Dynamon Bottoli [Dilettanti] 2013
- Zalf Euromobil Désirée Fior [Dilettanti] 2013
- Alfonso Fiorenza
- Andrea Zordan
- Andrei Nechita
- Caleb Ewan
- Christophe Laporte
- Cristian Raileanu
- Davide Orrico
- Domenico Maria Salviani
- Eugenio Bani
- Fabio Chinello
- Federico Zurlo
- Gianluca Leonardi
- Graziano Di Luca
- Ivan Balykin
- Luca Benedetti
- Marco Ceglia
- Marco Corrà
- Marco Mazzetto
- Matteo Ciavatta
- Matteo Collodel
- Michele Scartezzini
- Michele Simoni [1989]
- Nicolas Marini
- Nicolò Lavazza
- Paolo Colonna
- Paolo Simion
- Pierre Paolo Penasa
- Pietro Tedesco
- Rino Gasparrini
- Sebastiano Dal Cappello
- Simone Andreetta
- Thomas Fiumana
- Valerio Conti
- Pianeta giovani
Archiviato il Gran Premio Liberazione di giovedì scorso, il week end dilettantistico proponeva appena tre gare ma una di queste era ancora un'internazionale, vale a dire il 26esimo Gran Premio Industrie del Marmo di Carrara. La gara toscana, come succede molto spesso, è in grado di offrire un percorso insidioso ma che non preclude ai velocisti più resistenti la possibilità di prevalere allo sprint. Erano quindi in molti a pensare ad un possibile bis del vincitore uscente, quel Thomas Fiumana che se solo trovasse un po' più di costanza sarebbe tra i corridori più vincenti in assoluto. Né si poteva escludere dal novero dei favoriti Caleb Ewan, deciso a riscattare un Liberazione sfortunato che era terminato anzitempo a causa di una caduta.
Eppure c'è stato qualcuno di mettere entrambi nel sacco, a testimonianza di un periodo di forma strepitoso che si trascina ormai da settimane: stiamo parlando di Luca Benedetti, trentino di Segonzano che compirà 25 anni il prossimo 22 giugno, che dal suo rientro alle gare avvenuto a metà dello scorso anno (in precedenza aveva scontato una squalifica in seguito ai fatti del GiroBio 2010) è divenuto sempre più protagonista, passando dall'essere corridore costante ma poco vincente ad atleta in grado di lasciare il segno in più modi. I numeri in tal caso stanno diventando importanti: dopo i cinque successi ottenuti nella metà della scorsa stagione, siamo giunti ora già a quota sei nel solo mese di aprile, oltre ad innumerevoli piazzamenti. Del resto, se si considera l'età del protagonista in questione, si capisce come di possibilità per provare a giungere al professionismo non ne restino poi così tante e non tutti i team sono disposti a dare fiducia a corridori che hanno squalifiche alle spalle.
L'edizione di quest'anno ha proposto una gara vivace in cui si è messo in ottima mostra ancora una volta Valerio Conti, che sugli ultimi passaggi in salita si è messo in bella evidenza, tentando di portar via la fuga prima in compagnia dell'australiano Phelan, dello svizzero Addy e del tedesco Schweizer, quando mancavano circa 30 chilometri alla conclusione e poi rimanendo solo al comando, con un vantaggio nei confronti del gruppo costantemente sulla ventina di secondi. La bella azione del laziale della Mastromarco si è protratta fino ai dieci chilometri dalla conclusione, quando il gruppo è tornato compatto e si è filati velocemente verso l'arrivo.
A quel punto l'epilogo allo sprint è divenuto nuovamente l'opzione più concreta e così tutti gli occhi erano puntati soprattutto su Fiumana ed Ewan. I due però non avevano fatto i conti con la fame di vittorie di Benedetti, che si è prodotto in una volata potente senza lasciare scampo a tutti gli altri. Niente bis per Fiumana, altro podio in un'internazionale per Ewan che comunque resta sempre lì nelle posizioni che contano. Appena giù dal podio Alfonso Fiorenza (buona prestazione per lui), seguito dal costante Michele Simoni e da Marco Ceglia, altro atleta Bedogni che ha supportato Benedetti nel finale. Il francese Laporte (sesto alla Côte Picarde nelle scorse settimane), Colonna, Balykin e Bani hanno poi completato la top-10 mentre da segnalare in dodicesima posizione anche la presenza di Tadej Valjavec, il 36enne sloveno tornato in gara in questa stagione con la Continental slovena Sava, già vincitore di un Giro dilettanti oltre a vantare piazzamenti in top-10 anche a Giro e Tour.
Sesto successo stagionale quindi per Benedetti, il secondo nell'arco di tre giorni visto che la quinta vittoria del trentino era arrivata giovedì 25 aprile nell'11esimo Giro del Pratomagno svoltosi a Pian di Scò in provincia di Arezzo. Anche in quella circostanza il corridore della Bedogni si era imposto allo sprint, anche se ristretto, visto che solo altri tre atleti erano stati in grado di tenere la sua ruota. In seconda posizione si è classificato l'abruzzese Graziano Di Luca, che aveva già ottenuto la piazza d'onore alle spalle di Benedetti nel Trofeo Alta Valle del Tevere in questa stagione mentre il podio è stato completato da Valerio Conti davanti a Matteo Ciavatta, altro atleta della Monturano. Il drappello inseguitore è giunto invece con un ritardo di 8" ed è stato regolato allo sprint da Alfio Locatelli della Petroli Firenze, che ha così ottenuto il quinto posto.
Anche in questo fine settimana troviamo la Zalf Euromobil Désirée Fior tra le protagoniste con altri due successi incamerati ma del primo, ottenuto a Camponogara, in provincia di Venezia, sabato 27 aprile nel 16esimo Memorial Carlo Valentini, si è parlato molto ma molto poco per via di quanto si è consumato nei chilometri conclusivi e appena dopo il traguardo. Lo sprint a ranghi compatti aveva visto trionfare Federico Zurlo (sarebbe stata la sua terza vittoria stagionale) ma il corridore vicentino è stato squalificato per scorrettezze rilevate dai giudici nei chilometri conclusivi, quando è infuriata una vera e propria lotta senza quartiere tra i treni della stessa Zalf e della Trevigiani per poter lanciare al meglio i propri velocisti. Già il fatto che a scontrarsi fossero proprio due squadre divise da una sana rivalità faceva ben capire il livello della contesa, solamente che le rivalità dovrebbero restare appunto sane e non andare decisamente oltre.
Quello a cui si è assistito prima e dopo la gara è stato uno spettacolo ben poco edificante per tutti, innescato da un contatto ravvicinato tra Zurlo e Massimo Coledan mentre erano intenti nella preparazione dello sprint e tra voci, accuse, comunicati stampa sono venuti fuori i particolari più disparati: c'è chi ha parlato di spallate, inserimenti assolutamente inopportuni tra i due treni, manubri pericolosamente girati col gruppo lanciatissimo che hanno provocato cadute fino alla rissa del dopo gara, in cui ci si è fatti giustizia da soli scagliando la propria bicicletta addosso al corridore rivale, provocandogli ferite. Le gare in Veneto così come in altre regioni d'Italia sono molto sentite e che il campanilismo coinvolga proprio le due principali realtà regionali è altrettanto intuibile.
Viene però da chiedersi se veramente si debba arrivare a tanto, a rischiare di farsi seriamente del male e a fare del male ad altri solamente per ribadire la propria supremazia in un semplice contesto regionale, per una vittoria in più, incuranti delle conseguenze che certi gesti possono avere, fermo restando che l'adrenalina degli sprint è un qualcosa che sempre c'è stato e sempre ci sarà. Qui crediamo di non essere di fronte ad una semplice situazione che vede corridori più "anziani" della categoria vivere con insofferenza atteggiamenti o modi ritenuti poco ortodossi da parte delle nuove leve; del resto quante volte in questi ultimi anni abbiamo sentito tra i professionisti corridori esperti pronunciare la fatidica frase "i giovani d'oggi non hanno rispetto"?. No, sarebbe troppo banale o semplicistico ridurre tutto a questo, quando si è probabilmente di fronte ad un agonismo esasperato e ingiustificato, secondo il quale ogni mezzo appare lecito pur di battere il team rivale nel confronto diretto (senza contare poi che molte altre piccole realtà finiscono inevitabilmente per trovarsi all'ombra dei cosiddetti squadroni). Il parapiglia che ne è derivato avrà probabilmente strascichi anche a livello disciplinare, ragion per cui riflettere su quanto accaduto (esercizio che devono fare tutti, nessuno escluso) è probabilmente la cosa più opportuna da fare.
In questo modo è passata assolutamente in secondo piano la vittoria di Paolo Simion (seconda stagionale), proclamato vincitore dopo la squalifica di Zurlo e che quindi ha regalato alla Zalf la consolazione di una vittoria ben poco goduta. Alle spalle del rosso velocista hanno completato il podio Sebastiano Dal Cappello della General Store e Marco Mazzetto della Fausto Coppi Gazzera. Vicino al podio invece Fabio Chinello (quarto classificato) mentre nulla da fare per la Trevigiani con Liam Bertazzo e Rino Gasparrini, rispettivamente in quinta e sesta posizione.
Di ben altro spessore è stata invece la prestazione della Zalf ventiquattr'ore dopo alla 58esima Medaglia d'Oro Frare De Nardi di Vittorio Veneto in cui il rumeno Andrei Nechita è riuscito a rompere il ghiaccio, ottenendo la prima affermazione stagionale. Forse per la rabbia accumulata nella giornata precedente, gli atleti zalfini sono stati assoluti protagonisti, con Nechita che ha sferrato l'attacco decisivo insieme al compagno di squadra Pierre Paolo Penasa sulla salita di San Lorenzo, rendendo vano il recupero del gruppo inseguitore, che pure non è giunto lontano dai due battistrada. A testimonianza della grande prova collettiva sono stati altri tre gli Zalf a chiudere tra le prime dieci posizioni, visto che Andreetta è giunto quarto appena davanti a Zordan mentre Leonardi si è classificato al decimo posto. Il podio è stato invece completato da Matteo Collodel, con l'atleta Marchiol che conferma quindi quanto di buono fatto in questi primi mesi. Tra i piazzati anche il moldavo Raileanu, sesto, e Michele Scartezzini, giunto ottavo.
Infine, con la domenica che ha visto anche Christian Grazian, portacolori del Cycling Team Friuli, imporsi in Austria nel Lavanttaller Rasdsportagge, un flash anche sulle altre due gare che, oltre al Liberazione e al Giro del Pratomagno, si sono disputate nella giornata di giovedì 25 aprile: nella 63esima Coppa Ardigò di Pessina Cremonese è giunto finalmente il primo successo stagionale di Rino Gasparrini, che ha sfruttato l'ottimo lavoro della Trevigiani (che ha piazzato anche Dal Col e Perego in terza e quinta posizione) per imporsi con un potente sprint. Alle spalle del sambenedettese quarta piazza d'onore stagionale per Nicolas Marini, nei dieci anche il primo anno Corrà, quarto, ed il crossista Domenico Maria Salviani, che in questa stagione si dedica principalmente all'attività fuoristrada.
Conclusione in volata ma ben più incerta invece a Nerviano nella 67esima Coppa Caduti Nervianesi in cui Davide Orrico del Team Colpack ha ottenuto la sua seconda vittoria in questo 2013 al termine di una volata combattutissima con Pietro Tedesco della General Store, tanto che sono serviti diversi minuti per stabilire chi dei due fosse il vincitore (alla fine il comasco l'ha spuntata per appena un centimetro). Podio completato da Nicolò Lavazza della Monviso-Venezia, classificatosi al terzo posto. Tutti e tre gli atleti facevano parte di un drappello di una ventina di atleti che è riuscito a prendere il largo sul resto del gruppo e a giocarsi così la vittoria finale.
Prima del successivo week end l'attività dilettantistica proseguirà ora nella giornata di mercoledì 1 maggio, in cui saranno due gli appuntamenti di cartello: a Cremona andrà in scena la 47esima edizione del Circuito del Porto, altra gara internazionale particolarmente attesa dai velocisti, mentre a Sora, nel frusinate, riflettori puntati sulla Ciociarissima.