Tour de l'Avenir 2012: McCarthy, prologo che fa ben sperare - Vittoria su Hansen e Steigmiller. Villella chiude 22°
- Tour de l'Avenir 2012
- Alexey Lutsenko
- Andrea Fedi
- Bob Jungels
- Danny Van Poppel
- Davide Villella
- Enrico Barbin
- Gianfranco Zilioli
- Ian Boswell
- Jakob Steigmiller
- Jasha Sütterlin
- Jay McCarthy
- Jonas Ahlstrand
- Lasse Norman Hansen
- Mario Vogt
- Mattia Cattaneo
- Michel Koch
- Moreno Hofland
- Nathan Brown
- Nikias Arndt
- Pierre Paolo Penasa
- Ruben Zepuntke
- Teweldemedhin Natnael Berhane
- Tim Wellens
- Wouter Wippert
- Pianeta giovani
Parla australiano il prologo del Tour de l'Avenir. Jay McCarthy, uno degli ultimi partenti, ha percorso i 3 km e mezzo nella città di Dole con il tempo con 4'14"74. Alle sue spalle, distanziato di 52 centesimi, è arrivato il Campione Olimpico dell'Omnium, il danese Lasse Norman Hansen, che non si è riposato dopo le fatiche olimpiche ma si è preparato anche per ben figurare nella corsa francese. Al terzo posto si è invece piazzato il tedesco Jakob Steigmiller, primo dei sei ragazzi del suo paese che si sono tutti comportati egregiamente.
Jay McCarthy, classe 1992, è una grande promessa del ciclismo australiano, non semplicemente una delle tante, probabilmente il miglior talento che abbiano avuto negli ultimi 5 anni per versatilità e adattamento ai terreni. Quest'anno in Italia ha vinto sia il trofeo Piva che una tappa del Toscana Terra di Ciclismo (quella con arrivo a Terranova Bracciolini), si è imposto anche nella classifica generale del Tour of Wellington in Nuova Zelanda. Lo scorso anno, da primo anno Under 23, arrivò quarto in classifica generale al Giro di Turingia mentre l'anno prima, da juniores, vinse la Tre Giorni Orobica. Oltre a reggere le salite non troppo lunghe, è un ottimo passista e cronoman ma attualmente, visti i progressi che continua a fare, non è detto che non possa dire la sua anche nelle salite lunghe di questo Tour de l'Avenir. Ha certamente una grande squadra a sostenerlo, in particolari ragazzi come Samuel Spokes e Michael Freiberg.
La squadra più impressionante della cronometro è stata sicuramente la Germania, ci fosse stata una cronosquadre invece che individuale non ci sarebbero stati dubbi per stabilire il vincitore. L'ultimo della squadra arriva 39° (Mario Vogt), ma, oltre a Jakob Steigmiller terzo, ci sono anche Nikias Arndt 7°, Jasha Sütterlin 9°, Michel Koch e Ruben Zepuntke 16° e 17°: Mario Vogt, il peggiore dei tedeschi, ha comunque un distacco cronometrato in soli 13" da Jay McCarthy; per capire il livello della Germania a questo Tour de l'Avenir, ci sarà da vedere se Jasha Sütterlin sarà in grado di lottare per la classifica, di sicuro la squadra per aiutarlo c'è. Tra le nazionali, ottima la prova anche dell'Olanda: riescono infatti a piazzare i loro due leader, Danny Van Poppel e Moreno Hofland, quarto e quinto con lo stesso tempo a soli 2" dal leader McCarthy e questa è un ottima notizia per gli orange che possono iniziare il Tour de l'Avenir più rilassati, sapendo di non dover già recuperare tanti secondi agli avversari.
Chi infatti non festeggia è proprio uno dei favoriti, l'americano Ian Boswell, autore di un pessimo cronoprologo: non solo deve soltanto recuperare 23" a McCarthy (presi in soli 3.5 km), ma è anche l'ultimo di tutta la sua squadra, dove il migliore è Nathan Brown solamente 18°: certo questa non è stata la migliore giornata degli Stati Uniti che erano soliti fare ottime cronometro al Tour de l'Avenir. Oltre a Boswell ci sono sicuramente anche altri delusi, in particolare il cronoman lussemburghese Bob Jungels che paga sì solo 7", ma lo fanno comunque scivolare fuori dalla top ten al 12° posto.
Se c'è chi è deluso c'è invece chi festeggia e può sorridere un po', come il belga Tim Wellens 10°, ma anche il kazako Alexey Lutsenko 15° e soprattutto l'eritreo Natnael Berhane che con 4'23"84 riesce ad ottenere un'ottima top 20, certamente un risultato di grande rilievo. Grande risultato anche quello del danese Lasse Norman Hansen: è reduce dal mese per lui più straordinario della sua per ora breve carriera: laurearsi Campioni Olimpici a soli 20 anni potrebbe far tirare i remi in barca a chiunque, invece il ragazzone danese ha ripreso la bici da strada e ha cominciato l'allenamento per il Tour de l'Avenir a partire dai Campionati Europei in Olanda. L'aver sempre fame di ottimi risultati è il miglior modo per ottenere le vittorie e lui oggi ci è arrivato molto vicino. Di sicuro il non aver vinto il prologo non ci farà dimenticare le grandi emozioni che ci ha fatto vivere il 5 Agosto quando, con il 2° posto nel Chilometro, ha conquistato una meritata Medaglia d'Oro che rimarrà anche nella storia del suo paese.
Gli azzurri nel prologo non sono andati benissimo, il primo piazzato è Davide Villella 22° a 10", poi Enrico Barbin 30° a 11", 46° Zilioli a 14", 57° Andrea Fedi a 16", 86° Mattia Cattaneo a 20" e, ultimo degli azzurri, 93° Pierre Penasa a 21". Sia per Cattaneo che per Penasa i secondi da recuperare sono già consistenti, ma anche Ian Boswell è nella loro stessa situazione e questo potrebbe significare che già sulle prime salite ci potrebbero essere degli attacchi.
Domani la prima tappa in linea da Dole a Belleville-sur-Saône di 172 km con un solo colle di 4a categoria, la Côte de Poyebade, a 20 km dal traugardo, un'asperità che non dovrebbe creare problemi alle ruote veloci del gruppo come Nikias Arndt, Jonas Ahlstrand e Wouter Wippert.