Tour de France 2012: Cavendish-GBR, prove generali - Wiggins trena, l'iridato vince
Cosa si può dire a commento dell'ultima tappa del Tour de France? Svuotata di contenuti tecnici generali (non essendo una cronometro), la passerella dei Campi Elisi, simpatica ma abbastanza superflua, si può riassumere nella descrizione della volata.
Non mancando di rispetto a chi ha provato ad attaccare sul circuito conclusivo (soprattutto Voigt, Rui Costa, Minard), né a chi ci ha rimesso un po' di salute malgrado la situazione da scampagnata (Hondo e Cherel, caduti e feriti a 3.5 km dalla conclusione del Tour: ci si mette veramente una bella sfortuna, talvolta), possiamo senz'altro passare a scrivere dell'ultimo chilometro della Boucle 2012.
Quello in cui Wiggins in maglia gialla ha preso in mano le redini della volata, con una lunga trenata che tanto ha saputo di prova generale in vista di Londra e del finale olimpico di sabato prossimo. Il treno Sky ha funzionato ancora una volta molto bene, con Boasson Hagen a fungere da ultimo uomo per l'iridato, ma più di tutto ha funzionato quest'ultimo, lui, Mark Cavendish, citato più o meno a sproposito come più grande velocista della storia del Tour, sicuramente il più grande in questi anni.
Mark veniva da tre vittorie consecutive nella tappa conclusiva del Tour, e anche questa volta non ha mancato l'appuntamento: partito lunghissimo, ai 300 metri, subito dopo l'ultima rotonda di giornata, quella che immetteva sul rettilineo conclusivo, Cavendish non ha avuto praticamente rivali, andando a vincere inavvicinato la sua terza tappa in questo Tour.
Una volata nettissima, potente come non mai, che ha surclassato i pur notevoli movimenti di Sagan (molto indietro ai 500 metri, poi rimontante fino al secondo posto), e che ha lasciato in un cono d'ombra avversari come Goss e Greipel (rispettivamente terzo e ottavo), che saranno, tra gli altri, impegnati a contrastare Cannonball nella prova a cinque cerchi.
E proprio come una palla di cannone esce Mark da questo Tour. Ci era entrato un po' dubbioso, si voleva ritirare a metà strada, poi via via ci ha preso gusto, sentendo probabilmente la gamba riempirsi di forza e non volendo a quel punto lasciare nulla di intentato nel cammino di avvicinamento ai Giochi. Di sicuro il Cavendish visto in questi ultimi giorni (ricordiamo che ancora venerdì ha fatto lustrare gli occhi di tutti quelli che l'hanno visto vincere a Brive-la-Gaillard) sta facendo aumentare il mal di testa dei commissari tecnici che dovranno pensare a come staccare l'uomo-arcobaleno prima dell'arrivo davanti a Buckingham Palace.