Giro della Valle d'Aosta 2012: Jungels fa i conti senza Dall'Oste - Daniele batte il lussemburghese nel prologo di Bard
- Giro Ciclistico della Valle d'Aosta Mont Blanc 2012
- Leopard Trek Continental Team 2012
- Palazzago Elledent Rad Logistica [Dilettanti] 2012
- Trevigiani Dynamon Bottoli [Dilettanti] 2012
- Aldo Ghiron
- Alex Kirsch
- Alexis Noel
- Bob Jungels
- Daniele Dall'Oste
- Fabio Aru
- Jesús Ezquerra Muela
- Lachlan David Morton
- Manuel Senni
- Théo Vimpere
- Pianeta giovani
Sulle rampe del suggestivo Forte di Bard c'è un giovane varesino che spinge più di tutti. È Daniele Dall'Oste che porta a compimento un numero non da poco, mettendosi alle spalle la crème del ciclismo giovanile internazionale. Vero, era solo un cronoprologo ed altrettanto vero che si trattava di soli 3400 metri ma molto, molto impegnativi. Più per scattisti che per scalatori, nonostante l'ultimo tratto si arrampicasse tramite ripidi tornanti alla porta del Forte, e s'è infatti visto uno Jungels a 5" dalla maglia gialla.
Quando non si sale si percorrono le antiche viuzze di Hône, quando si sale verso il Forte la strada è nuovamente un bellissimo lastricato. Molto meglio entrare dalla porta del Forte prima di tutti e trovarsi al suo interno da vincitori, come del resto è già accaduto nelle passate edizioni, ma quest'oggi non c'è spazio per tatticismi, sguardi, occhiate, scatti e controscatti.
Qui, questa sera, l'unico giudice è stato il cronometro. Un prologo come questo è l'emblema di un Giro della Val d'Aosta tutto all'insù o quasi, che presenterà ai corridori tre arrivi in salita e, per finire in bellezza e con coerenza, una cronoscalata a sancire il vincitore. Parte bene Dall'Oste, dunque, respingendo gli attacchi di due lussemburghesi che credevano di essere scesi in Val d'Aosta per conquistare e dovranno ritentare la sorte nei prossimi giorni.
Bob Jungels ed Alex Kirsch, entrambi della Leopard Trek, il primo talvolta si allena con i fratelli Schleck (fatto che non si sa quanto deponga a suo favore...), che cullano per una buona parte del tardo pomeriggio valdostano il sogno della doppietta. Ci pensa Dall'Oste ed infligge loro rispettivamente 5" e 6". E sì che Jungels su pietre, porfido, lastricato ed affini sa bene come comportarsi, avendo vinto la Parigi-Roubaix Espoirs (ma sa anche correre contro il tempo, è stato iridato tra gli Juniores nel 2010).
È un atleta potente, potentissimo, ma sulle pendenze più lunghe non se ne conosce ancora troppo bene la reazione, non se ne possono intuire le potenzialità e probabilmente non le sa nemmeno lui. Su quelle arcigne la risposta arriva già oggi ed è molto buona, se è vero che è il primo alle spalle di Dall'Oste. Oltre i due lussemburghesi, che nelle prossime tappe rischieranno il tutto per tutto, cercando di resistere, provando a non saltare, c'è l'ex maglia gialla.
Fabio Aru, il miglior scalatore tra gli Under 23, vincitore su queste strade nel 2011, parte per ultimo con tanto di maglia gialla. Alcuni in passato non l'avrebbero indossata, ma solo per scaramanzia; il sardo evidentemente non ha rituali particolari, eppure il suo 6'32", lontano 9" dal 6'23" di Dall'Oste, lo lascia ai piedi del podio. Poco male, nulla è perduto, anzi. Quinta piazza per un altro Leopard boy, lo spagnolo Jesús Ezquerra, staccato di 12" da Dall'Oste. Ghiron, Vimpere, Senni, Morton e Noel chiudono una top ten in realtà ancora apertissima, con tutti questi dieci ragazzi in soli 18".
Dall'Oste, giunto alla terza vittoria stagionale dopo Trofeo Velo Plus e Giro del Belvedere, parla così dopo la breve cronometro: «Non so che tipo di corsa posso fare perché quest'anno ho corso poco. Sono venuto qui per fare classifica ed iniziare in questo modo è certamente una buona cosa ma non so quanto potrò fare fino al termine della settimana. La mia tenuta sulla lunga distanza è tutta da vedere».
L'attesa è l'unica soluzione, cercando di capire cosa succederà domani. Saranno 133 km sulla carta non difficilissimi, con sei ascese di terza categoria. Partenza ed arrivo ad Arvier, per celebrare il primo vincitore del Tour de France, Maurice Garin. Sulle strade dello spazzacamino tra i più famosi al mondo potrebbe andar via la fuga e la Trevigiani della maglia gialla avrà il suo bel da fare a tener cucita la corsa. Già domani la classifica potrebbe cambiare, in attesa delle grandi salite di questo Giro.