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GiroBio 2012: Krizek infila tutti a Tortoreto - L'austriaco batte Mammini e Bazhkou

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Matthias Krizek si impone sul traguardo di Tortoreto Lido © Foto Scanferla

dal nostro inviato

Lo scorso anno poteva apparire un caso, dopo quest'oggi di dubbi se ne hanno meno: quando il GiroBio vede la prima tappa concludersi in Abruzzo in una giornata calda in riva all'Adriatico, i velocisti lo sprint devono guadagnarselo, sudarselo, rincorrerlo. Altrimenti la fuga (quasi sempre promossa da gente che sa il fatto suo) finisce per andare in porto. Così fu dodici mesi fa con la prima splendida stoccata di Moreno Moser a Villa Rosa di Martinsicuro, così quest'oggi a Tortoreto Lido, dove a sorridere è Matthias Krizek, maglia di campione austriaco sulle spalle (lui che nel 2011 fu capace di battere anche i professionisti nel titolo nazionale), sfrecciato davanti a tutti per conquistare la prima vittoria stagionale. Festa grande naturalmente anche per la Marchiol, che continua a togliersi ben più di una soddisfazione, specie con quei corridori in cerca di rilancio.

La tappa, disputata in una giornata calda e umida, ha dato ufficialmente il via all'atteso GiroBio in quel di Monte Urano, nell'entroterra fermano. Per i primi cinquanta chilometri, la situazione è stata di calma apparente, con alcuni tentativi di avanscoperta (tra le formazioni più attive la nazionale statunitense, che ha provato a sganciare Warbasse), poi l'azione promossa inizialmente da Norman Patrick Falco del Team Idea e da Michael Guastini della Farnese ha dato il là al vero tentativo di fuga che ha caratterizzato l'intera giornata. Dapprima si son ritrovati in cinque, poi in tredici, poi in ventuno, infine in ventitrè al comando: il drappello era infatti costituito da Dugani Flumian, Greselin e Bazhkou della Palazzago, Di Carlo e D'Urbano dell'Aran, Kouwenhoven e Teunissen della nazionale olandese, Balykin e Gomirato della Petroli Firenze, Falco e Busato del Team Idea, Moresco e Cavasin della Generali, Mammini e Zilioli della Colpack,  Azzolini della Viris, Krizek della Marchiol, Modena della General Store, Gazzara della Zalf, Squire della nazionale statunitense, Guastini della Farnese, Papok dell'Hopplà e Frolov della nazionale russa (faceva parte del tentativo anche il campione albanese Eugert Zhupa che ha poi perso contatto).

La strada ha cominciato a salire in maniera più decisa verso Civitella del Tronto, dove era posto il primo Gpm di giornata, ed è stato lì, sull'impulso di Azzolini, scattato per transitare in vetta in prima posizione, che sono stati in sette componenti del precedente tentativo a riportarsi gradualmente sulla testa del gruppo. Sul passista della Viris si sono infatti riportati Papok, Busato, Krizek, Di Carlo, Mammini, Bazhkou e Kouwenhoven ma soprattutto il vantaggio del gruppo è schizzato rapidamente da 1' a ben 2'40", rendendo così molto complicato l'inseguimento del plotone sui saliscendi delle colline vibratiane. A prendersi l'onere di ricucire il gap sono state principalmente la nazionale kazaka  (desiderosa di portare allo sprint Ruslan Tleubayev, recente vincitore della Coppa della Pace) e la Caparrini, che aveva in Eugenio Bani il proprio uomo veloce. Il vantaggio degli otto è rimasto pressochè stabile sui due minuti e mezzo fino al secondo e ultimo Gpm posto a Sant'Omero (vinto da Krizek che così a fine tappa ha potuto vestire anche la maglia di miglior scalatore), prima di iniziare a scendere in maniera vertiginosa ben sotto la soglia del minuto. Particolarmente palpitanti i chilometri conclusivi, col gruppo lanciatissimo e gli otto decisi a non arrendersi fino all'ultimo metro, finchè, superato il triangolo rosso, la stoccata di Matteo Mammini agli ottocento metri dal traguardo è stata di quelle capaci di far male. L'unico lesto a seguire il due volte campione italiano a cronometro è stato l'austriaco Krizek mentre l'attimo di smarrimento degli altri fuggitivi si è rivelato fatale. Si è giunti così allo sprint conclusivo, dove Krizek ha fatto valere le proprie doti velocistiche beffando il toscano in maglia Colpack mentre il generoso Bazhkou (che ha poi vestito la maglia di miglior giovane) si è rifatto sotto ma non abbastanza per impensierire i primi due e si è dovuto così accontentare della terza posizione. A seguire Azzolini, Kouwenhoven e Di Carlo mentre lo sfortunato Papok nel lanciare lo sprint ai duecento metri è rimasto vittima di una caduta senza gravi conseguenze (sul traguardo è stato classificato in 148esima posizione ma con lo stesso tempo del gruppo dei fuggitivi) assieme al campione italiano Elite Matteo Busato. A 9" si è invece arrestata la speranza del gruppo di ricucire sui primi ed è stato proprio Bani della Caparrini a far sua la settima piazza davanti a Ruffoni, Tleubayev e Massimo Coledan (mentre Dal Col, l'altro velocista della Trevigiani è arrivato fortemente attardato: il suo drappello, in cui erano presenti anche Marco Zamparella e Carmelo Pantò ha concluso distanziato di oltre un quarto d'ora).

Krizek ha così potuto fare incetta di maglie sul podio (solo quella di miglior giovane, come detto in precedenza, non è finita sulle sue spalle se si considera che anche i traguardi volanti sono stati appannaggio del campione austriaco) ed ora guida in classifica generale con 6" su Mammini, 9" su Bazhkou, 10" su Di Carlo, 11" su Busato e 13" sul resto del gruppo. Domani la seconda giornata sarà suddivisa in due semitappe: al mattino frazione in linea di 75.6 km da Colonnella ad Alba Adriatica, nella quale i velocisti cercheranno di non farsi sfuggire la ghiotta occasione; nel pomeriggio invece i 12 chilometri a cronometro con partenza da Giulianova e arrivo ancora una volta ad Alba Adriatica creeranno i primi significativi distacchi in classifica generale tra gli uomini più attesi. Il fatto che quest'oggi uno specialista come Mammini abbia già conquistato un cospicuo vantaggio sul resto del gruppo renderà la prova contro il tempo ulteriormente interessante per la conquista della maglia bianco-rosa di leader della classifica.

Vivian Ghianni

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