Coppa delle Nazioni 2012: A Cortona vince McCarthy - Aru resta leader, Cattaneo ritirato
- Toscana - Terra di Ciclismo - Coppa delle Nazioni 2012
- Alexis Guérin
- Anatoliy Sosnitskiy
- Carlos Verona Quintanilla
- Daniele Dall'Oste
- Enrico Barbin
- Fabio Aru
- Francesco Manuel Bongiorno
- Fredrik Galta
- Grzegorz Haba
- Jay McCarthy
- Mattia Cattaneo
- Michael Valgren Andersen
- Patrick Schelling
- Tim Wellens
- Pianeta giovani
dal nostro inviato
Da questa Terranuova Bracciolini-Cortona ci si aspettava qualcosa soprattutto sulla salita finale, invece il brutto tempo (pioggia, freddo per tutto il giorno e grandine a tratti) ha fatto sì che anche qualche nome grosso ci abbia rimesso le penne ed in generale ha rappresentato uno sforzo non indifferente che potrebbe risultare decisivo soprattutto nell'impegnativa frazione conclusiva di domani.
Alla fine ha primeggiato il talentuoso Jay McCarthy, già noto agli italiani per aver conquistato, qualche settimana fa, il Trofeo Piva. Il ventenne australiano ha tenuto duro sul tratto più impegnativo e poi ha fatto valere le sue doti veloci sul traguardo, battendo lo svizzero Schelling e il danese, vincitore della Liegi Under 23, Valgren Andersen. Bene il leader di classifica Aru che, con Bongiorno, Barbin (anche loro nelle primissime posizioni di classifica) e Dall'Oste (quinto oggi) sono arrivati nel "gruppo buono". Una giornataccia per Mattia Cattaneo, stamattina partito dovendo difendere la seconda posizione, che ha accusato le condizioni climatiche e ha dovuto abbandonare, così come Formolo.
Il primo attacco di giornata è stato portato da un gruppo di sette atleti con i due portacolori della selezione UCI Reguigui e Sepulveda (molto competitiva la squadra di Aigle, al di là della vittoria di tappa conquistata), Bonnet (Francia), Sclechter (Lussemburgo), Zubov (Russia), Vakoc (Repubblica Ceca) e Rajsp (Slovenia). Molto attenti i quattro azzurri di classifica in questo frangente, che hanno annullato il distacco e si sono ritrovati in testa alla corsa, con una ventina di avversari. Quando il gruppo si è rifatto sotto (siamo ancora a 80 km dall'arrivo) in contropiede se ne sono andati Bazhkou, l'ex-leader Lutsenko, Antunes, Berry e ancora Sepulveda che sono riusciti a guadagnare anche 1'40" ma successivamente hanno perso l'accordo e sono stati riassorbiti a poco più di 40 dall'arrivo, proprio quando Cattaneo, in preda al freddo, decideva di fermarsi (Formolo aveva messo piede a terra diversi chilometri prima).
Gruppo compatto e ancora un contropiede, promosso dal francese Guerin, a cui si sono accodati l'ucraino Sosnitskyy, il norvegese Galta e il temibilissimo spagnolo Verona. Proprio questi ultimi due si sono presentati ai meno 10 con ancora 1'15" da gestire, che ai meno 4 (inizio salita) si erano ridotti a 48, comunque ancora un buon margine. Bongiorno e Aru in prima persona si sono incaricati di tenere un'alta andatura lungo la salita e i due sono stati ripresi in prossimità dei 300 metri dall'arrivo, proprio quando McCarthy ha lanciato il proprio sprint, riuscendo a mettere la sua ruota davanti a tutti gli avversari. Bene, oltre agli azzurri superstiti, anche il belga Wellens, che ora è risalito in seconda posizione a 9" da Aru, mentre Bongiorno e Barbin (che sull'arrivo hanno perso 5") sono rispettivamente terzo e quarto a 19 e 27 secondi.
La classifica è comunque rimasta molto corta con Verona, Schelling, McCarthy, Jungels e Polanc racchiusi nell'arco di pochissimo, con lo sloveno a 32" dal leader e domani, con le squadre ridotte all'osso (74 gli atleti che sono riusciti a raggiungere Cortona) e un percorso molto esigente con diversi tratti in sterrato - senza considerare l'incognita meteo - che potrebbe far accadere qualsiasi cosa.