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Coppa delle Nazioni 2012: 1-2-3, la stella è Bongiorno - A Cavriglia tripletta azzurra. Manuel su Aru (ora leader) e Cattaneo | Cicloweb

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Coppa delle Nazioni 2012: 1-2-3, la stella è Bongiorno - A Cavriglia tripletta azzurra. Manuel su Aru (ora leader) e Cattaneo

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Francesco Manuel Bongiorno esulta sul traguardo di Cavriglia, terza tappa del Toscana-Terra di Ciclismo - Foto Ufficio stampa della corsa © Scanferla

dal nostro inviato

Si diceva da tempo che l'arrivo al Parco di Cavriglia avrebbe decretato i veri valori in campo in salita. Un'ascesa vera, non troppo lunga (5-6 km), ma con tratti molto ripidi nella parte centrale che non avrebbero lasciato spazio a comprimari, esaltando le doti degli uomini più forti. E non si può dire che l'Italia si sia fatta trovare impreparata all'appuntamento. Con una Nazionale costruita dal ct Marino Amadori quasi esclusivamente per andar forte in salita, gli azzurri hanno sbaragliato la concorrenza con un Bongiorno formato super che ha saputo mettersi in fretta alle spalle il piccolo errore di ieri (ultima discesa affrontata con troppa cautela e 21 secondi lasciati per strada) e sfoderare la sua arma migliore, lo scatto secco, con il quale è andato a prendersi il suo terzo successo stagionale.

Ma alle sue spalle, per vedere una maglia non azzurra, abbiamo dovuto aspettare la quarta posizione, perché il podio è stato completato dagli altri due assi a disposizione del tecnico romagnolo, Fabio Aru e Mattia Cattaneo che sono arrivati sul traguardo in parata, sette secondi dopo il compagno di squadra, completando una giornata pressoché perfetta.

C'è da dire che gli azzurri hanno saputo indirizzare anche nel migliore dei modi la tappa che si correva ancora una volta tra le strade del Valdarno e quelle del Chianti. Il pericolo poteva essere rappresentato da una corsa "pazza" con attacchi numerosi da lontano di gente magari sottovalutata. Pericolo sventato subito da una fuga a due dello svizzero Chenaux e del norvegese Blikra che hanno raggiunto un vantaggio di oltre 6 minuti e che ha costretto il Kazakistan del leader Lutsenko, aiutati - abbastanza inspiegabilmente se vogliamo - dalla nazionale olandese, a tenere un ritmo sostenuto ma regolare per tutta la parte centrale della frazione.

Il norvegese è rimasto poi solo al comando a 40 dal traguardo ed è riuscito a resistere in testa alla corsa fino ai meno quindici, quando il gruppo si è rifatto sotto, condotto dall'Australia, lungo la salita di Radda in Chianti. Tutti i big hanno mantenuto le posizioni migliori per affrontare le prime rampe dell'ultima ascesa nelle prime posizione ed è stato il belga Bekaert il primo a rompere gli indugi sul primo tratto più impegnativ. Cattaneo e Bongiorno hanno reagito immediatamente ed è stato però il toscano ad accelerare ulteriormente e a riportarsi sul battistrada, saltandolo nel giro di poche pedalate. Da lì (eravamo ai 3 dall'arrivo) il suo vantaggio è salito costantemente, salvo poi calare nel tratto finale in falsopiano, che Aru e Cattaneo hanno sfruttato per chiudere a soli 7" dal compagno di squadra. Dietro il trio azzurro i talentuosi Wellens (Belgio), a 16" e Verona (Spagna) a 36".

Ora la classifica generale vede Aru e Cattaneo in testa con lo stesso tempo (ma il sardo, memore della tremenda esperienza del 2011, può vantare una migliore somma dei piazzamenti), Wellens è terzo a 9", poi Bongiorno e Barbin a 14" e 22" e Verona a 29". Una situazione sicuramente rosea per gli italiani che dovranno solo fare i conti con logiche di gerarchie interne ma che difficilmente, a questo punto, potranno farsi sfuggire la vittoria finale.

Giuseppe Cristiano

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