Coppa delle Nazioni 2012: Toscana azzurra già da subito - Fuga vincente di Barbin a Scarperia
- Toscana - Terra di Ciclismo - Coppa delle Nazioni 2012
- Trevigiani Dynamon Bottoli [Dilettanti] 2012
- Alexey Lutsenko
- Alexis Guérin
- Anatoliy Sosnitskiy
- Calvin Watson
- Enrico Barbin
- Floris Smeyers
- Francesco Manuel Bongiorno
- Jan Tratnik
- Lukas Pöstlberger
- Matvey Zubov
- Tim Mikelj
- Youcef Reguigui
- Pianeta giovani
dal nostro inviato
Comincia nel migliore dei modi l'avventura al Toscana-Terra di Ciclismo per la nazionale azzurra Under 23 di Marino Amadori. Enrico Barbin, che aveva conquistato la convocazione a suon di risultati (vittoria alla Piccola Sanremo, secondo al Giro del Belvedere, terzo a Mercatale), ha saputo sfruttare al meglio la sua presenza nella fuga di giornata, riuscendo a resistere fino all'ultimo alla prepotente rimonta del gruppo e a battere nella volata ristretta a tre due cagnacci come il kazako Lutsenko (che già fu leader per un giorno l'anno scorso) e lo sloveno Tratnik (vincitore del GP Liberazione e secondo al Giro delle Regioni 2010 e reduce da un'annata nel World Tour con la Quick Step).
A dire il vero, alla partenza, il commissario tecnico (vedi video sotto) aveva disegnato esattamente questo scenario: sarebbe stato Barbin l'incaricato a entrare nei tentativi più pericolosi per cercare di sfruttare il suo buono spunto veloce in questa che sulla carta è forse la tappa altimetricamente più semplice dell'intera corsa. L'unica salita importante, il Valico di Croce ai Mori, era posta a circa 60 km (sostanzialmente solo discesa e pianura) dall'arrivo e, come previsto, non ha provocato alcuna selezione. Sulle sue rampe piuttosto, ha preso corpo la fuga a 12 che ha in definitiva deciso la corsa: Guerin (Francia), Watson (Australia), Reguigui (Uci Team), Mikelj e Tratnik (Slovenia), Lutsenko (Kazakistan), Zubov (Russia), Sosnitskyy (Ucraina), Barbin (Italia), Postlberger (Austria), Smeyers e Spengers (Belgio). Il plotoncino è stato tenuto sotto controllo dapprima dall'Italia, preoccupata probabilmente dalla presenza di qualche cliente pericoloso per la generale (Tratnik e Lutsenko su tutti). Dopo aver scollinato il Gpm con quasi 3 minuti, il vantaggio si è mantenuto costante per diversi chilometri nonostante un piccolo imprevisto in località Vicchio dove un passaggio a livello chiuso ha costretto fuggitivi e gruppo a mettere piede a terra, con i primi fatti ripartire dalla giuria con 2'30".
Al primo passaggio dall'arrivo (ai meno 22 km) sembrava ormai fatta per i 12 perché il distacco era ancora ben superiore ai 2' ma proprio in quel frangente Olanda, Norvegia e Francia hanno cominciato ad organizzarsi e il vantaggio è crollato chilometro dopo chilometro. Ai meno 13 rimanevano solo 1'15", tre chilometri più tardi 35". A quattro dall'arrivo il frazionamento decisivo in testa alla corsa: evadono Barbin, Tratnik e Lutsenko e l'italiano è perfetto nel gestire le forze e far esplodere il suo sprint sul rettilineo finale, cogliendo così il suo secondo successo stagionale. A 9" l'algerino Reguigui anticipava Zubov per la quarta posizione, mentre il gruppo piombava alle loro spalle appena un secondo più tardi, regolato dal lettone Liepins. Tutti in plotone gli altri azzurri, qualche grattacapo solo per Manuel Bongiorno, costretto a fermarsi per una foratura e a un precipitoso rientro su un gruppo lanciatissimo a 10 dall'arrivo.
Domani nuova partenza da Figline e arrivo a Gaiole per una tappa che, pur non difficilissima, presenta numerosi saliscendi e si presta benissimo a delle fughe, anche numerose che potrebbero dare un nuovo volto alla classifica che per ora parla azzurro.