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Dilettanti - L'analisi: Doppietta Casati, un dolce risveglio - Facchini e Rossi a segno. Quintero anticipa tutti a Pretola

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Cristian Rossi fa sua la Coppa Città di Melzo © BettiniphotoIl secondo week end di gare tra i dilettanti si presentava ben più limitato rispetto al precedente nel numero di gare (in fondo sono passati appena sette giorni dal via e c'è necessità di carburare) ma in compenso proponeva il primo grande appuntamento internazionale dell'anno: il tradizionale Trofeo ZSSDI. Oltre all'attesa gara sita nel triestino poi vi era anche la seconda gara nazionale in calendario (dopo la Coppa San Geo della settimana precedente) in quel di Pretola ma anche gli appuntamenti "minori" (volutamente tra virgolette per non sminuire affatto lo spettacolo andato in scena a livello di gare regionali) hanno saputo fornire alcune interessanti indicazioni.

Un fine settimana indubbiamente da ricordare per la Casati - MI Impianti, che ha saputo incamerare i primi due successi stagionali ma che, cosa ancor più importante, comincia ad avere le prime certezze tra i corridori che dovrebbero calamitare l'attenzione degli addetti ai lavori per tutto il corso del 2012. Sicuramente un week end che non dimenticherà neppure Patrick Facchini, probabilmente l'acquisto di maggior spessore operato dal team lombardo e che già aveva saputo mettersi in mostra con una condotta da protagonista alla San Geo e successivamente anche a Botticino. Ce lo si attende lì nelle posizioni buone quando il gioco si fa duro e puntualmente il Trofeo dei Circoli Sloveni in Italia ha costituito la miglior occasione per testarsi e realizzare se questo può essere davvero un anno di svolta. Appare, pertanto, quasi limitativo descrivere l'azione con cui nel finale si è involato verso il traguardo, quanto vale la pena far notare un dato di assoluto spessore: Facchini non solo è stato l'unico italiano presente in top-ten in questa edizione ma anche l'unico corridore militante in un team dilettantistico. Come spesso è accaduto in passato difatti (e non solamente nella corsa friulana), l'appuntamento internazionale dava la possibilità di gareggiare anche a varie formazioni Continental, con atleti che già hanno potuto avere un buon assaggio di professionismo e che non hanno mancato di rendere la vita difficile ai corridori nostrani: dapprima il russo Zakarin in fuga da lontano con un vantaggio giunto fino ai 3 minuti, quindi l'accoppiata slovena Nose-Furdi che sentiva particolarmente l'appuntamento, infine Rudaskov che è stato l'ultimo ad arrendersi a Facchini, terminando in seconda posizione davanti a Furdi, con la volata degli immediati inseguitori vinta da quel Marko Kump che è da annoverare certamente come un altro dei delusi dal fallimento del nuovo progetto-squadra di Gianetti. Concorrenza di qualità quindi e, se il buon giorno si vede dal mattino, questo primo perentorio squillo di Facchini costituisce il miglior biglietto da visita verso l'aspirazione al passaggio in quella metaforica e agognata "altra parte della strada" che è il professionismo.

Una Casati che nel 2011 era stata soprattutto esaltata da Cristian Rossi, deciso in questa stagione a contendere al resto della pattuglia di ruote veloci lo scettro di padrone incontrastato degli sprint. La 37esima Coppa Città di Melzo era quindi occasione troppo ghiotta per essere sprecata, in special modo da chi era reduce anche dalla convocazione in nazionale per lo stage voluto dall'innovativo progetto di Paolo Bettini. Volata preparata in maniera perfetta dalle maglie biancoverdi, con Nosotti sul podio una settimana fa a Botticino come ideale apripista, ed ecco che per Rossi timbrare il primo centro stagionale è stata cosa semplice, sprigionando quella potenza su cui nulla ha potuto il nuovamente convincente Nicola Ruffoni, secondo, e neanche il bresciano Marco Amicabile, terzo, che hanno portato Colpack e Delio Gallina a comporre un podio di tutto rispetto. Iniziare con un successo, pertanto, non può essere che il miglior viatico per chi aspira ad affermarsi come il miglior velocista del lotto ed il fatto che la concorrenza sia stata abbastanza qualificata costituisce una prima importante botta morale da rifilare agli avversari. Note liete che in Casati non si esauriscono qui, visto che in quel di Melzo si è registrato anche il primo piazzamento tra i primi dieci (sesto per la precisione) di Nicolas Marini, che proprio in termini di sprint rappresenta la scommessa più interessante che il team lombardo possa proporre.

Se per il rampante giovanotto di Provaglio d'Iseo il primo buon piazzamento al termine di un'ottima prestazione di squadra è una bella iniezione di fiducia, ben più elevato può essere il morale di Niccolò Bonifazio, l'unico classe 1993 che troviamo in top-ten per il secondo week end consecutivo, a dimostrazione di come la Viris Maserati ci abbia probabilmente visto giusto nell'ingaggiarlo e gli abbia dato fiducia fin da subito. Un buon rodaggio, quello del team del basso pavese, che tuttavia necessita ancora di perfezionamenti, visto che un altro degli obiettivi prefissati in questa stagione è il rilancio di Edoardo Costanzi, che a Melzo seppe vincere nella prima stagione da Under 23 e che questa volta è andato vicinissimo al podio, classificandosi quarto. La "strana" coppia di velocisti del team di Omar Piscina potrebbe quindi offrire ancora ulteriori spunti di discussione in quest'annata, per cui non resta che attendere le prossime settimane per fare un nuovo punto della situazione. Le premesse, per ora, appaiono buone, poi sarà come sempre la strada ad emettere il proprio giudizio.

Può avere risvolti imprevedibili invece il lasciare a briglia sciolta un corridore del calibro del colombiano Duber Armando Quintero, uno degli atleti che seppero suscitare maggior curiosità nelle file del Team Delio Gallina nella passata stagione e che non sempre aveva saputo brillare per sagacia tattica. Questa volta però il carpe diem si è materializzato eccome, soprattutto nel momento in cui, a poco meno di tre chilometri dal traguardo, una caduta aveva rallentato l'inseguimento del gruppo e così, il 61esimo Gran Premio di Pretola è finito della bacheca del sudamericano, giunto al terzo successo tra i dilettanti (senza dubbio il più importante). L'essersi sbloccato subito potrebbe rappresentare nuova linfa per lui e far si che in questa stagione, con una maggior costanza di rendimento, le soddisfazioni possano essere molteplici, così come per il team di Turchetti, deciso a non ritagliarsi uno spazio solamente in quelle corse che possano avere come obiettivo principale lo sprint di Amicabile, tanto più che nell'ultima stagione ha saputo approdare al professionismo un corridore ben più completo quale Stiven Fanelli; per di più anche Michele Foppoli continua nel suo buon momento, aggiungendo un quinto posto al podio della San Geo. Spunti l'epilogo della corsa umbra ne ha offerti: dal primo podio stagionale di Eugenio Bani, deciso più che mai a coronare il suo sogno di approdo al professionismo, per il momento rimandato per i fatti ormai noti a tutti, a quella che appare senza dubbio come una delle sorprese di quest'inizio di stagione: Marco Ceglia. Il corridore della Bedogni Natalini Anico è andato ancora una volta vicinissimo al podio, piazzandosi in quarta posizione ma confermando, col terzo piazzamento in tre gare, la sua candidatura ad essere una delle più importanti nuove proposte del mese. Buon momento che continua anche per Marco Zamparella (decimo) e Alfonso Fiorenza (sesto) mentre ben più amaro mastica l'Hopplà, protagonista per tutto il corso della gara (Bongiorno e Trosino inseriti in due distinti tentativi di fuga) e che ha provato il colpo grosso con l'atteso Andrea Fedi, che a momenti riusciva a riagganciare Quintero nel momento decisivo. Il fatto che il plotone sia poi arrivato ad un tiro di schioppo dal colombiano e che Kristian Sbaragli si sia dovuto accontentare della seconda posizione non fa che aumentare il rammarico, tanto più che anche Matteo Belli con un generosissimo finale si era speso ottimente per la causa (terminando poi anche lui in top-10, al settimo posto).

 

Come nel precedente fine settimana però all'amarezza per un successo sfumato, nel team toscano dalle casacche giallo fluo-nere è immediatamente seguito anche il dolce e questa volta a servirlo è stato proprio colui che, non più tardi di sette giorni fa, aveva colto i primi incoraggianti piazzamenti: Loris Paoli. Questa volta le strade del ravennate hanno portato benissimo al corridore trentino, capace di sfrecciare davanti a tutti nella 50esima Coppa Belricetto, trovando così il modo migliore per festeggiare il ventunesimo compleanno, con la leggerezza di una rondine, protagonista di una delle canzoni di un grande artista recentemente scomparso e nato anch'egli il 4 di marzo ma del 1943. Omaggi a Lucio Dalla a parte, probabilmente il riabituarsi a frequentare le zone alte degli ordini d'arrivo possono costituire il primo passo verso il rilancio di chi potrebbe senza alcun tipo di timore reverenziale dire la sua negli arrivi a ranghi compatti, meglio ancora in quelle gare in cui le difficoltà altimetriche sono risibili o addirittura assenti e che pertanto rappresentano l'ideale terreno di caccia per chi si è forgiato per anni sui velodromi (i più attenti ricorderanno certamente il titolo europeo conquistato da Paoli nella categoria juniores nel Chilometro da fermo, specialità che tra l'altro non vede grandi interpreti nel nostro panorama ciclistico attuale). Si potrà quindi magari perdonare per il momento l'"allergia alla salita" che di solito affligge praticamente la totalità di coloro che hanno un recentissimo passato da pistard se, di contro, l'esplosività e la scelta di tempo tornano ad essere quelle dei giorni belli. Nota ancor più interessante però del successo di Paoli e dell'intero Team Hopplà è stata la preparazione dello sprint, con un treno composto quasi interamente da primi anno e che hanno saputo fin da subito prendersi al meglio le proprie responsabilità: se è vero che Loris Paoli è stato il finalizzatore, una parte del merito va attribuita anche a Damiano Cima, Davide Gabburo, Alex Paoli e Davide Martinelli, pressochè perfetti nel loro compito, mentre Nicola Testi, vincitore domenica scorsa e ancora una volta protagonista con un bel quarto posto, ha confermato quanto di buono detto su di lui finora.

Da Belricetto note positive anche per la General Store-Mantovani che, seppur nuovamente a mani vuote, continua a farsi vedere negli ordini d'arrivo a ranghi compatti, attendendo il primo acuto di Sebastiano Dal Cappello (primo sul traguardo romagnolo un anno fa) e ulteriori conferme da Alessandro Forner (anche per lui un nuovo piazzamento nei dieci, settimo). Da salutare positivamente anche il ritorno al podio di Davide Gomirato, il primo con la nuova casacca della Petroli Firenze, che dalle strade dell'Emilia-Romagna inizia il suo percorso alla ricerca di un successo che manca ormai da troppo tempo (mentre Simone Fruini, nono in questa occasione, conferma che, in ogni caso, le alternative nel team toscano non mancano).

Assume invece un significato simbolico l'epilogo del 32esimo Gran Premio Ceda di Mareno di Piave, in cui sia la Trevigiani che la Zalf andavano a caccia del primo successo stagionale dopo che il primo fine settimana aveva riservato ad entrambe solamente piazzamenti ma nessuna vittoria. Sintomatico quindi che nell'azione principale fosse presente un atleta (Zhupa per i primi, Tonelli per i secondi) di entrambe le formazioni, fino a che la tenzone è andata a risolversi nella maniera più emozionante: con un testa a testa tra due soli atleti, tra coloro per i quali il vento in faccia è pane quotidiano, tra chi, guadagnate poche decine di metri, può diventare irraggiungibile. Sono sgusciati via così Massimo Coledan e Gianluca Leonardi, riportatisi sui fuggitivi prima di restare soli al comando e di giocarsi tutto sul traguardo, dove il maggior spunto veloce del primo ha avuto la meglio sul pur generoso neoacquisto della Zalf, costretta così a rinviare ulteriormente il suo appuntamento con la vittoria, visto che neppure Boem al ZSSDI (undicesimo classificato) era riuscito a fare di meglio. Per il team di Mosole invece una vittoria importante per il morale, leggitimata anche dai piazzamenti di Zordan (sesto) e Gasparrini (ottavo) nella volata per la terza posizione, che è stata invece appannaggio di Marco Gaggia per un nuovo podio di una Marchiol, sempre più ideale terzo incomodo tra le due litiganti. Tornando al confronto tra Coledan e Leonardi invece la sfida del Ceda potrebbe essere stato anche l'inizio di un'ideale confronto da proseguire nel corso dell'annata nelle prove contro il tempo, terreno nel quale entrambi sono tra i migliori interpreti nel panorama nazionale e nel quale soprattutto il fratello minore del neoprofessionista della Colnago ha il chiaro obiettivo di succedere a Mammini in maglia tricolore nonchè di conquistarsi il pass per Europei e Mondiali.

Infine appare giusto rendere omaggio in questo week end anche alle generose prove di Francesco Acquaviva e di Diego Rosa, accomunati oltre che dal destino di fuggitivi anche dal fatto di aver ottenuto finora la maggior parte delle soddisfazioni nel fuoristrada: il pugliese del Team Brilla, reduce dall'intensa stagione ciclocrossistica, è stato protagonista dell'azione principale del Gran Premio Ceda (assieme a Zambon e ai già citati Zhupa e Tonelli) mentre il piemontese della Palazzago (che ha avuto in Andrea Trovato, settimo a Melzo, il miglior piazzato in un fine settimana corso ancora una volta in maniera tutt'altro che passiva) si è regalato una bella cavalcata (prima in compagnia, poi in solitaria per circa sessanta chilometri) a Pretola, giusto per ribadire che la scommessa di Locatelli di portarlo alla strada dalla MTB (di cui è stato uno dei migliori interpreti nazionali a livello giovanile) potrebbe essere tutt'altro che azzardata. Un'ulteriore dimostrazione che la polivalenza al giorno d'oggi sembra essere tutt'altro che dannosa, anzi.

Esaurito così il secondo fine settimana di gare, l'attenzione si sposta al prossimo fine settimana, dove tra i vari appuntamenti spiccano per importanza il Trofeo Franco Balestra (seconda gara internazionale dell'anno) di domenica 11 marzo ed il Giro delle Tre Province, gara nazionale di scena sabato prossimo.

Vivian Ghianni

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