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Dilettanti - L'analisi: Esordio stagionale, tantissimi spunti - Cavasin-San Geo, a secco Zalf-Trevigiani

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L'esultanza di Daniele Cavasin sul traguardo della Coppa San Geo - Foto Ufficio stampa Generali-Videa © ScanferlaEsaurita la spasmodica attesa della vigilia, nel week end appena trascorso ha preso ufficialmente il via la stagione dilettantistica 2012 con i primi nove appuntamenti (quattro gare sabato 25, cinque domenica 26), tra cui naturalmente spiccavano la Coppa San Geo (unica 1.12 in programma) e la Firenze-Empoli. Chi alle gare ha assistito dal vivo non sarà certamente rimasto deluso, tra colpi di scena e finali avvincenti, degli spettacoli offerti da queste prime due giornate e gli spunti di discussioni non mancano assolutamente.

Partiamo con un dato che non può non colpire gli osservatori e che alla vigilia era difficilmente pronosticabile: tra sabato e domenica sono rimaste infatti a quota zero successi sia la Zalf Desirée Fior che la Trevigiani Dynamon Bottoli, ovvero i due squadroni di principale riferimento del movimento. Il riscontro sembra essere uno di quelli che fa rumore ma, guardando al prosieguo di una stagione appena iniziata in maniera equilibrata, non è il caso di creare eccessivi allarmismi, anzi: meglio che eventuali errori di valutazione nei finali e di impostazione dei treni (per il velocista di turno di riferimento) vengano fatti in questo frangente, per poter così permettere di apportare subito le opportune correzioni nei prossimi appuntamenti. A dire il vero gli zalfini al successo (e di quelli prestigiosi anche) sono andati molto vicini già nella giornata di sabato, quando Nicola Boem  è stato abile ad inserirsi nell'azione decisiva, scaturita a sei chilometri dal traguardo, di nove atleti, comprendente tra gli altri anche il compagno di squadra Giorgio Cecchinel, andati a giocarsi la corsa in quel di Soprazzocco. Sul traguardo solamente Cavasin è riuscito a mettere la propria ruota davanti al corridore di San Donà di Piave, che ha comunque dimostrato di essere già protagonista (nono poi al De Nardi del giorno successivo) in un'annata che potrebbe essere per lui molto importante in chiave futura. Podio appena sfuggito invece a Paolo Simion che sia nel Polese che a Castello di Roganzuolo si è dovuto accontentare della quarta piazza mentre Elia Ongaretto ha concluso settimo a San Bernardino. Discorso pressochè identico invece per la squadra di Remo Mosole, vicinissima all'acuto con Andrea Dal Col a San Michele di Piave (per pochissimo il treno trevigiano non è riuscito a chiudere sulla fuga che ha caratterizzato l'intero svolgimento della corsa), beffato dal solo Magrin, e con Rino Gasparrini, terzo a San Bernardino di Lugo in una corsa che ha vissuto anch'essa un finale thrilling nell'ultimo chilometro mentre più complicata è stata la situazione nel GP De Nardi, in cui ben tre Trevigiani (Daniele Aldegheri, Zordan e Massimo Coledan) hanno disputato lo sprint piazzandosi però in sesta, settima e decima posizione. Meccanismi da registrare quindi, anche se comunque il fatto di essersi trovate ad animare le gare è da vedere in ottica certamente positiva per il futuro. All'asciutto anche la Palazzago, che ha però subito piazzato sul podio l'esperto Luca Dugani Flumian sul podio della Firenze-Empoli (animata dal team bergamasco anche con un'azione di cui parleremo più avanti), buone prestazioni invece da Casati (Nosotti secondo nel primo Memorial Lorenzo Mola, Facchini già pimpante e a podio sia alla San Geo che a Botticino) e dalla Colpack, anch'essa al primo podio stagionale con un Nicola Ruffoni (protagonista anch'egli a Botticino con il terzo posto finale) determinato a migliorarsi anche su percorsi più impegnativi per un semplice velocista e con il neoacquisto Matteo Mammini appena giù dal podio della San Geo ma tra i più attivi negli ultimi chilometri (in fuga assieme a Quintero e Martinelli, prima dell'azione decisiva) in cui è stato tra i più determinati ad evitare lo sprint.

Volata che però non è stata ugualmente evitata, come spesso accade sul rettilineo finale a tirare all'insù della Coppa San Geo e che ha finito col premiare la prontezza (nell'inserirsi nel tentativo giusto) e le doti velocistiche di Daniele Cavasin, che ha pertanto regalato all'esordio il primo successo alla Generali Videa Ballan - Coppi Gazzera (ovvero la formazione veneta nata dall'avvenuta fusione tra Generali-Ballan e Fausto Coppi Gazzera). Occorrerà tenere d'occhio il ventitreenne trevigiano, giunto alla seconda stagione da Elite e capace di dimostrare una volta di più di non essere una semplice ruota veloce, conquistando così un altro prestigioso alloro dopo quello ottenuto lo scorso anno al GiroBio, quando nella seconda frazione che si concludeva a Rodi Garganico, seppe ugualmente fiutare il momento propizio per inserirsi nell'azione decisiva e far valere il proprio spunto nel finale. Il successo di Soprazzocco (dove, sempre lo scorso anno, fu quarto) potrebbe segnare per lui un'ulteriore svolta che, con un rendimento costante, potrebbe permettere di attirare su di lui anche le attenzioni di qualche club della massima categoria, dato che molto spesso nel ciclismo d'oggi si vanno a ricercare quegli atleti in grado di non essere solamente velocisti adatti a gare dall'altimetria irrisoria ma capaci di avere quel qualcosa in più (in termini di fondo e spunto) anche in corse dai finali più complicati.

Il primo fine settimana ha poi evidenziato anche una curiosa alternanza tra atleti più esperti ed altri al secondo anno o addirittura alle prime esperienze nella categoria: descritto per sommi capi l'esito di una San Geo che ha visto ben nove atleti Élite su dieci comporre la top-ten finale, anche in Toscana i "vecchi" l'hanno fatta da padrone alla Firenze-Empoli, con l'entusiasmante sprint finale che ha sorriso a Marco Zamparella, che ha così fatto il miglior regalo possibile alla Maltinti Lampadari Banca di Cambiano, team con sede a pochissimi metri dalla linea d'arrivo. Un risultato importantissimo per l'atleta di Montopoli Valdarno, che ha così avviato nel migliore dei modi una stagione in cui cercare di mettersi in mostra quanto più possibile, visto che di annate da trascorrere tra i dilettanti non ne restano più così tante. Discorso che vale anche per Massimo Pirrera, giunto al suo terzo podio in carriera nella tradizionale gara d'apertura toscana nella sua ultima stagione nella categoria da disputare con la maglia della Malmantile Gaini dopo la lunga militanza nella Bedogni e la scorsa annata corsa con la casacca del Team Hopplà. Per un classe 1986 ogni occasione può essere quella giusta per trovare quei risultati tali da cercare quell'ultima spiaggia che conduce al professionismo ed il fatto che il corridore fiorentino sia ancora lì davanti a sgomitare negli sprint di determinati appuntamenti la dice lunga sulla sua voglia di lottare e non rassegnarsi.

C'è però stato tempo di entusiasmarsi anche per le nuove leve e non è di certo passata inosservata la splendida prestazione di Davide Martinelli alla San Geo: il bresciano dell'Hopplà, uno dei debuttanti più attesi, non si è infatti limitato ad una prestazione di rodaggio ma ha pensato di dire la propria senza alcun timore reverenziale con un'azione nel finale (andando a riprendere da solo Mammini e Quintero che in quel frangente comandavano la gara) a circa dieci chilometri dall'arrivo, cui poi ha fatto seguito un bel decimo posto, colto disputando la volata del primo drappello inseguitore. Se il buon giorno si vede dal mattino, dal figlio d'arte si attendono a breve ulteriori riscontri. E' stato però anche il sabato dei fratelli Luca e Simone Sterbini, debuttanti in maglia Palazzago (per Simone, il più giovane, si è trattato del debutto assoluto nella categoria) e capaci di animare con una lunga e bellissima azione la Firenze-Empoli, costringendo gli altri team a dare fondo alle proprie energie per riacciuffarli, dal momento che Luca Sterbini, ottimo passista che si è bardato anche di tricolore contro il tempo da juniores, è stato raggiunto a 11 chilometri dal traguardo. Poco importa se l'ordine d'arrivo non abbia reso merito ad entrambi, la bellezza del gesto rimane e consiglia di buttare un occhio su entrambi per i prossimi appuntamenti, così come occorrerà fare per Niccolò Bonifazio, altro tra i debuttanti assoluti più attesi, che in maglia Viris Maserati è andato a piazzarsi al quinto posto nel Memorial Lorenzo Mola di Botticino. Tra i secondo anno invece riflettori tutti per Marco Ciccanti che, con una gran bella azione sulla salita di Castellano, ha preso il largo a circa quindici chilometri dal traguardo ed è andato a far suo il Gran Premio d'Apertura di Sant'Elpidio a Mare, primo successo nella categoria per lui e regalando così alla SCAP Prefabbricati Foresi la prima vittoria stagionale (nel team in bella evidenza anche Alessio Mischianti, quarto classificato sul traguardo e quinto il giorno prima a Civitanova Marche). Battuti ma sul podio Paolo Totò e Giacomo Michelessi ma protagonista anche il lucano Antonio Viola della Farnese-D'Angelo&Antenucci, nono al traguardo e attivo in gara ma vincitore il giorno prima nel Gran Premio dell'Industria di Civitanova Marche, dove aveva fatto valere il suo spunto veloce per battere nella volata di gruppo Davide Censori e Ramon Baldoni. Le prestazioni del lucano sono un'ulteriore testimonianza di quanto in Basilicata il movimento ciclistico sia in crescita nelle ultime stagioni, testimoniato dall'approdo tra i pro di Pozzovivo e Santoro.

Belle prestazioni in Toscana si sono viste anche da Marco Ceglia della Bedogni, Mirko Ulivieri dell'Idea Shoes e Alfonso Fiorenza del Gragnano, tutti piazzati nelle due corse che hanno inevitabilmente visto come protagonista un Team Hopplà, capace di vivere un week end di gioie e dolori: se il finale di Empoli ha lasciato l'amaro in bocca per via del bel tentativo d'anticipo di Kristian Sbaragli, che ha tentato di replicare l'azione vittoriosa di Appollonio del 2009, svanito ad appena 200 metri dal traguardo e se il secondo posto di Loris Paoli nella Coppa San Bernardino ha assunto ugualmente i contorni della beffa per non essere riuscito a chiudere in tempo utile su Mazzi, il GP La Torre è stato invece musica dolcissima per le orecchie della squadra diretta da Forconi e Borgheresi, per merito della stoccata decisiva di Nicola Testi sullo strappo conclusivo negli ultimi due chilometri. Primo responso alquanto eloquente quello mandato dal ventunenne di Foiano della Chiana, che non sempre nelle scorse stagioni ha offerto prestazioni soddisfacenti per quelle che sono le sue possibilità. Il modo in cui ha saputo mettersi tutti alle spalle a Torre di Fucecchio potrebbe essere finalmente il segnale di un'avvenuta inversione di tendenza. Di risposte positive però ne sono arrivate anche altre nel team giallofluo-nero, a cominciare da un Francesco Manuel Bongiorno che, nonostante abbia più avanti i suoi obiettivi principali, si è messo con estrema umiltà a disposizione della squadra in entrambe le giornate, venendo premiato da un secondo posto in quella che per lui era la corsa di casa e che è assolutamente significativo se si pensa che non è ancora vicino alla forma ideale. Tutta la squadra si è comunque mossa al meglio in quest'appuntamento, visto che oltre al buon quarto posto di Matteo Belli si sono ben messi in mostra i vari Gorodnichev, Puccio e Barabesi, tutti protagonisti di azioni da lontano, con l'esperto Antonino Puccio tra gli ultimi ad arrendersi in compagnia del bielorusso della Palazzago Bazhkou; a voler guardare in prospettiva poi anche le prime uscite di Loris Paoli (quinto il giorno prima nel Polese) sono abbastanza incoraggianti, al di là del successo mancato per poco e saranno attese da quei riscontri che anche lo stesso Forconi si attende per considerare la propria scommessa vinta.

Hanno lasciato entrambi la Zalf ma non la voglia di far bene e di prendersi delle rivincite invece sia Marco Benfatto che Alberto Cecchin, entrambi a bersaglio nella giornata di domenica: il velocista padovano ha fatto suo con uno sprint potente la prima edizione del Memorial Lorenzo Mola di Botticino (dedicato alla memoria dell'ex atleta della Delio Gallina, scomparso lo scorso anno), regalando così la prima vittoria al rinnovato Team Idea, che ha archiviato il proprio week end ben soddisfatto anche delle prestazioni offerte dal tricolore Matteo Busato, tra i protagonisti del finale della San Geo e quinto sul traguardo con la determinazione di chi ci tiene ad onorare nel migliore dei modi la maglia di campione italiano. Quanto a Benfatto, l'aver rotto il ghiaccio immediatamente può essere un toccasana dal punto di vista del morale di chi aspira a compiere il grande salto e l'aver saputo tener duro in maniera convincente anche in salita rivela che i buoni riscontri potrebbero non essere finiti qui. La bella affermazione in volata di Cecchin al Gran Premio De Nardi di Castello Roganzuolo è invece il primo segnale di una Marchiol Emisfero più viva che mai e decisa a ritagliarsi spazi importanti anche nei confronti diretti con le blasonate Zalf e Trevigiani ed il fatto che sul podio ci sia finito anche Marco Gaggia (sempre protagonista di ottimi avvii di stagione) la dice lunga da questo punto di vista. Per Cecchin comunque un'affermazione che lo rilancia, battendo un quotato avversario come Andrea Peron, vincitore per ben cinque volte lo scorso anno, e lo ripropone come protagonista anche per gli arrivi a ranghi compatti, dove spesso in Zalf agiva per aiutare al meglio i propri compagni di squadra (anche se in più di una circostanza si era dimostrato valido non solamente come semplice ruota veloce ma capace di dire la sua anche su arrivi in volata a tipici, al termine di strappi brevi ma impegnativi).

È stato infine anche il week end del coraggio folle, premiato da successi al cardiopalma ma assolutamente meritati sia per Andrea Magrin che per Alessandro Mazzi: l'atleta del Team Friuli è stato il grande protagonista assieme a Mattia Moresco (anch'egli della Generali come Cavasin e salito sul gradino più basso del podio) del Memorial Polese di San Michele di Piave, lanciandosi in un'azione temeraria partita dopo appena due chilometri dal via e proseguita con successo, nonostante il ritorno del gruppo, fin sul traguardo, che gli è valsa così la prima affermazione nella categoria. Discorso diverso invece per Mazzi che per l'ennesima volta si è dimostrato in grado di esaltarsi in condizioni atmosferiche difficili ed ha saputo far sua la Coppa San Bernardino in Romagna, dopo aver condiviso praticamente fino all'ultimo l'avventura con un bravissimo Nicola Toffali (quarto posto finale per il secondo anno della General Store, team che ha piazzato vari suoi atleti nei dieci in questo fine settimana). Un'altra affermazione spettacolare quindi per l'atleta lombardo in forza alla Petroli Firenze (in proposito: promosso a pieni voti in questo week end anche Ivan Balykin, ottimo terzo sull'impegnativo traguardo del La Torre), autore di uno sprint di grande potenza lanciato lungo e a cui il gruppo non è riuscito ad opporsi, arrivandogli praticamente ad un'inezia, che apre così l'ennesima stagione di speranza per un approdo nel professionismo, atteso da almeno tre stagioni e dopo vittorie di gran peso. Se la costanza sarà accompagnata anche dalla buona sorte potrebbe essere veramente questa la volta buona per l'agognato passaggio.

Di carne al fuoco, come si può vedere, ne è stata messa già tanta e non resta che attendere con impazienza il prossimo week end (monopolizzato dalla prima gara internazionale, ovvero il Trofeo ZSSDI, e dalla gara nazionale di Pretola). In fondo siamo soltanto all'inizio.

Vivian Ghianni

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