Giro del Casentino 2011: Alex Serebryakov, la volpe della steppa - Ad Arezzo il russo fulmina Fiorenza e Tedeschi
- Giro del Casentino 2011
- Gragnano Sporting Club [Dilettanti] 2011
- Malmantile - Romano Gaini [Dilettanti] 2011
- Team Hopplà - Truck Italia - Mavo Infissi - Valdarno Project [Dilettanti] 2011
- Alessio Casini
- Alexander Serebryakov
- Alfonso Fiorenza
- Andrea Fedi
- Antonino Parrinello
- Daniele Troian
- Dario Mantelli
- Gennaro Maddaluno
- Giorgio Cecchinel
- Giuseppe Brovelli
- Giuseppe Guaglianone
- Marco Da Castagnori
- Mattia Barabesi
- Mattia Bucci
- Mirko Tedeschi [1989]
- Paolo Centra
- Samuele Galligani
- Siarhei Papok
- Pianeta giovani
dal nostro inviato
Alexander Serebryakov è uno di quei corridori che fanno tremare un direttore sportivo di una squadra avversaria solo a sentirne pronunciare il numero dorsale da Radio Corsa nel gruppetto buono che si sta avvicinando al traguardo. Velocissimo, abilissimo a destreggiarsi nei finali nervosi e con buona tenuta su certi strappetti non troppo impegnativi. Insomma in corridore perfetto per un tracciato come quello del Giro del Casentino, per il primo anno non presente nel calendario UCI, che ha visto partenza e arrivo ad Arezzo.
Nella vallata che ha portato la corsa ai piedi della lunga - ma non troppo impegnativa - salita di Montemignaio, si sono avvantaggiati in cinque, con l'intento di anticiparla più che di sferrare un attacco vero e proprio. Parrinello e Papok (Hopplà), Cecchinel (Mastromarco), Tedeschi (Petroli Firenze) e Brovelli (Idea Shoes) hanno pedalato di comune accordo conquistando chilometro dopo chilometro un vantaggio che è salito fino a superare (di poco) il minuto. Quando la strada ha cominciato a salire, sotto il ritmo imposto dalla Malmantile di un Gennaro Maddaluno apparso davvero in forma nelle ultime settimane, come da programmi gli attaccanti sono stati riassorbiti e hanno potuto procedere del loro passo fino al termine della salita, posta comunque parecchio lontana dal traguardo. Questo ha consentito anche al classico gruppetto delle ruote veloci di tener duro e, anche scollinando con oltre due minuti dai primi, di riuscire a sperare in un ricongiugimento nella strada che li avrebbe ricondotti verso Arezzo. Sullo stradone che costeggia l'alta valle dell'Arno, dunque, si sono formati due gruppetti (circa 25 unità il primo, qualcosa in più il secondo) e subito si è capito che il trend era favorevole agli inseguitori, condotti dal Gragnano che evidentemente era mal rappresentato in testa alla corsa.
Davanti, invece, si è faticato a trovare l'accordo e ciò ha facilitato il contrattacco di una decina di unità (tra gli altri Fedi, Barabesi, Da Castagnori, Mantelli, Centra, Casini, Maddaluno, Troian, Bucci), mentre alle spalle avveniva il ricongiungimento tra i due gruppi inseguitori che poteva ormai contare oltre cinquanta unità. In vista di Arezzo e del breve circuito finale (da ripetere tre volte), è stato il recentissimo vincitore del Trofeo Nesti e Nelli Andrea Fedi a provare l'assolo, neutralizzato però proprio durante il primo passaggio sullo strappetto che caratterizzava l'anello cittadino. Dopo un estemporaneo tentativo di Galligani, nessuno - del gruppetto di testa selezionato ormai a poco più di venti atleti - è riuscito a sganciarsi in maniera decisiva prima dell'ultima tornata. In cima alla salitella (non mancavano più di quattro chilometri al traguardo) era ancora Fedi, con Troian, Maddaluno e Guaglianone a provare ad anticipare la volata del gruppetto. Ottimo il tentativo dell'atleta del Gruppo Lupi ai cinquecento metri dall'arrivo, utilissimo anche al compagno Serebryakov che in quei frangenti decisivi ha potuto sfruttare il lavoro altrui per rientrare sulla testa della corsa (eravamo ormai a volata lanciatissima) e fulminare Fiorenza e il campione toscano Tedeschi sulla doppia linea bianca. Per il 23enne russo si tratta della terza vittoria stagionale in Italia, da aggiungersi a quelle di carattere internazionale ottenute nel Five Rings of Moscow, e ai numerosissimi piazzamenti (sedici volte nei primi dieci se non abbiamo sbagliato i calcoli) che ne fanno un forte candidato al passaggio al professionismo nel quale potrebbe trovare una dimensione davvero interessante, se queste sono le premesse.