Campionato Italiano Élite S.C. su strada 2011: Toc toc: qualcuno ha Busato - Matteo primo davanti a Fanelli, 3° Palandri
- Campionato Nazionale Élite s.c. su strada - Italia 2011
- Palazzago Elledent Rad Logistica - MCipollini [Dilettanti] 2011
- Zalf Désirée Fior [Dilettanti] 2011
- Andrea Lupori
- Andrea Menapace
- Antonino Parrinello
- Antonino Puccio
- Antonio Doneddu
- Corrado Gallo
- Davide Gomirato
- Emiliano Betti
- Fabrizio Venezia
- Giuseppe Cicciari
- Luca Vaccari
- Marco Da Castagnori
- Marino Palandri
- Matteo Busato
- Matteo Loda
- Paolo Centra
- Paolo Colonna
- Stefano Di Carlo [1987]
- Stiven Fanelli
- Pianeta giovani
Cosa avrebbe potuto desiderare di meglio Matteo Busato dagli ultimi due mesi? Cosa pensare di più bello quando ti arrivano in sequenza un Giro del Friuli conquistato per il rotto della cuffia (appena l'inezia di 1 secondo su Carmelo Pantò), due giorni in maglia di leader al GiroBio ed ora la maglia tricolore degli Elite Senza Contratto dove, peraltro, era uno dei principali pretendenti?
A dire il vero, a voler essere proprio pignoli ed incontentabili, quel qualcosa in più poteva esserci proprio al GiroBio, in cui le due giornate in maglia rossa non sono state condite da un successo di tappa e sulle salite principali è svanito il sogno di poter aspirare addirittura al colpo grosso, che alla fine non è riuscito neppure ad Agostini ed il resto della compagnia. Quest'oggi però che importa, quando giunge il momento di salire su quel podio, indossare la maglia tricolore e ascoltare l'inno di Mameli (che in questo 2011 ha una valenza ancor più speciale) il passato conta fino ad un certo punto e non resta che proiettarsi al domani, ad un titolo da onorare e a quel professionismo che spesso attende a porte aperte chi riesce ad impossessarsi di siffatto titolo, che per tanti continua a rappresentare una sorta di ultima spiaggia. Se vogliamo poi per il corridore trevigiano il successo odierno altro non è che il coronamento di un percorso che l'ha portato nel corso degli anni a limitare un pò di più lo spunto veloce per affinare maggiormente la resistenza e la tenuta in salita, senza tuttavia tralasciarne la condotta generosa che anche in maglia azzurra era stata ottimamente palesata (si ricorderà il buon europeo disputato a Verbania nel 2008).
A Canicattini Bagni si parte alle ore 9 per affrontare i 155 chilometri distribuiti in 5 giri di un tracciato ondulato e la bella giornata fa subito presagire che il caldo, alla lunga, si rivelerà un fattore determinante (dei 75 partenti infatti saranno solo in 28 a concludere la prova), oltre al fatto che, come spesso accade, una gara di questo tipo con pochi atleti a disposizione di ogni squadra, si rivela sempre molto difficile da controllare. Dopo un breve tentativo di Vaccari e Betti, al termine della prima tornata sono in sei a provare il primo deciso allungo: è ancora il toscano Betti, autore di un buon GiroBio, ad andare in avanscoperta seguito da Doneddu, Loda, Di Carlo, Venezia e Da Castagnori, con il gruppo a 30 secondi ed il veneto Gobbi a bagnomaria tra i due drappelli. La situazione muta ancora nella seconda tornata, quando in testa si ritrovano in quattordici ed il loro vantaggio si mantiene costantemente attorno ai 30 secondi. Dopo un primo tentativo di rincongiungimento da parte di un gruppo di sei corridori, dei quali faceva parte anche l'acclamato atleta di casa Corrado Gallo, nel terzo giro di circuito parte il terzetto composto da Antonio Doneddu, Matteo Loda e Fabrizio Venezia, che guadagnano 34 secondi sui più immediati inseguitori. Va indubbiamente sottolineata la generosità di Doneddu in una giornata triste per la Palazzago, raggiunta dalla notizia della scomparsa, a causa di un male incurabile, della propria presidentessa Anita Tironi. Il corridore sardo stacca Loda assieme a Venezia ma il loro tentativo si esaurisce dopo un pò ed è allora nuovamente Venezia a rilanciare sulla salita che conduce al traguardo, stavolta in compagnia di Paolo Centra, altro atleta atteso dalla prova di quest'oggi. Per il tandem di testa il vantaggio, a due tornate dalla conclusione, è di circa 30 secondi nei confronti di Marino Palandri, uscito al loro inseguimento, e di 48 secondi su Loda, raggiunto nel frattempo da Paolo Colonna.
La calura sicula si fa sentire e così divengono sempre meno i protagonisti ancora in gara mentre ad una cinquantina di chilometri dall'arrivo la situazione in testa cambia nuovamente: dapprima Palandri e poi anche Loda e Colonna si riportano su Centra e Venezia, costituendo così un quintetto che viaggia con circa 40 secondi sul drappello principale, prima che un altro sestetto composto da Gomirato, Cicciari, Parrinello, Menapace, Fanelli e ancora Doneddu riesca a riportarsi in testa. La situazione appare delicata, cosicchè da dietro ciò che resta del gruppo si rifà sotto ed annulla il tentativo. Tutto da rifare quindi, con continue schermaglie che però non sortiscono l'effetto desiderato ed allora si giunge ai -10 dalla conclusione, quando nel tratto in leggera ascesa che precede la salita vera e propria verso il traguardo si forma un drappello di sei battistrada: al comando si ritrovano Palandri, Fanelli, Busato, Menapace, Centra e Doneddu, abili a mettere fra di loro e gli inseguitori una trentina di secondi di margine. Dietro non c'è accordo, cosicchè il tentativo ha buon gioco, lasciando così all'ultima asperità di giornata il compito di operare la selezione finale. Verso Canicattini Bagni si staccano Menapace (che sarebbe stato il più veloce in caso di arrivo allo sprint) ed anche Centra non regge più il passo degli altri quattro battistrada, il cui vantaggio sul resto dei concorrenti si avvicina al minuto. In prossimità dell'ultimo chilometro cedono però anche Palandri e Doneddu, lasciando così che siano Busato e Fanelli a risolvere la contesa allo sprint. L'atleta bresciano è dotato di buon spunto veloce ma nulla può contro Busato che parte deciso e vince nettamente il titolo italiano, lasciando comunque all'atleta del Delio Gallina un onorevolissima medaglia d'argento che premia la sua generosa prova. L'ex professionista Palandri, tornato in questa stagione a gareggiare tra i dilettanti col Gragnano e vincitore della prima tappa del Giro del Friuli in maggio, chiude in terza posizione a 8" mentre a 18" giunge Doneddu, autore di una prova generosissima e ugualmente meritevole di applauso. Decisamente più staccati tutti gli altri: Centra è quinto a 58", seguito da Menapace a 1'38", quindi Prodigioso settimo a 1'39", Antonino Puccio ottavo a 1'48", Lupori nono a 1'55" e Parrinello che completa le prime dieci posizioni a 1'58".
Soddisfazione per Busato, che alla stampa dichiara che la sua è «una vittoria che mi ripaga di tutti i sacrifici fatti in questi anni tra i dilettanti. Non era semplice - continua il trevigiano di Resana - correre da favorito ma sono comunque riuscito a rimanere concentrato e gestire le energie. Il caldo ha fatto la selezione e reso la gara durissima ma la vittoria si è decisa sull'ultima salita a pochi chilometri dall'arrivo».
Non c'è da dubitare sulle sue parole, in quanto al caldo opprimente della Sicilia che quest'oggi ha probabilmente infranto più di un'ambizione si contrappone la freschezza di un futuro che per Busato da oggi può apparire un pò meno incerto.