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Giro Bio 2011: Chiamatele prove Generali - Tappa a Cavasin. Busato nuovo leader | Cicloweb

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Giro Bio 2011: Chiamatele prove Generali - Tappa a Cavasin. Busato nuovo leader

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Daniele Cavasin regola i compagni di fuga a Rodi Garganico - Foto Ufficio Stampa della corsa © Foto Scanferla

Lo si sapeva già in partenza che per contare le occasioni a disposizione dei velocisti in questo GiroBio sarebbero non sarebbero occorse tutte le dita di una mano. Per giunta poi le poche possibilità di volata vanno guadagnate, approfittando di ogni attimo buono per inserirsi in quella che magari poi si rivela essere l'azione decisiva. E allora oggi un bravissimo lo merita tutto Daniele Cavasin, uno dei tanti che al cospetto delle difficoltà altimetriche che ancora dovranno giungere ad appesantire ulteriormente le gambe dei protagonisti di questa edizione, preferirebbe trovarsi probabilmente da tutt'altra parte ma non prima di aver almeno tentato di lasciare il segno nelle occasioni più congeniali. Qualcuno si sarebbe aspettato di assistere oggi pertanto ad uno dei rari sprint a ranghi compatti, invece neppure a Rodi Garganico la previsione è stata esaudita e allora buon per il velocista trevigiano della Generali, l'unico al pari di Aldegheri ad aver tenuto l'occhio vivo nel momento topico della gara tra le ruote veloci del gruppo, andando a centrare il primo successo stagionale, oltre che l'affermazione più importante della carriera fin qui trascorsa.

Dopo il trasferimento da Pescara a Ortona (dov'era fissato il km 0), il classico canovaccio di molte gare dilettanti, fatto di andatura altissima fin da subito, ha trovato in aggiunta il vento amico a rendere ulteriormente forsennate le prime due ore di gara, percorse costantemente oltre i 50 orari (come ben si capisce, praticamente impossibile prendere il largo con un'andatura così vertiginosa). Il vento però da amico sa diventare anche nemico e così, man mano che si marcia verso la Puglia, notoriamente famosa nella zona del Tavoliere per raffiche che han fatto penare più di un professionista, improvvisamente comincia a mutare e a divenire contrario, prestando così il fianco alla possibilità di ventagli decisivi. A fare i diavoli a quattro in questo frangente sono Hopplà, Brilla-Pasta Montegrappa e la Lucchini del leader Moser, che riescono a frazionare momentaneamente il gruppo (i propositi del team di Forconi però naufragano nel momento in cui ci si accorge che il leader designato Puccio rimane sorpreso nelle retrovie ed è così costretto allo sforzo supplementare per chiudere). La situazione continua a mantenersi incerta per una buona ventina di chilometri (siamo intanto a meno di 50 km dall'arrivo), quando prima in testa restano in una ventina, poi un'altra ventina si aggiunge portando a circa quaranta il numero di unità ed è lì che l'accordo salta, permettendo che il plotone si ricompatti. Basta poco però per conservare la calma, dal momento che in 11 riescono nuovamente a fuoriuscire dal gruppo: tra di loro due ruote veloci (Cavasin e Aldegheri), ottimi passisti (Mammini, Parrinello, Polivoda, Novikau, Kosyakov, Di Corrado) ma soprattutto due atleti decisi a far bene nella generale quali Matteo Busato e Mattia Cattaneo (quest'ultimo accompagnato nel tentativo da Gazzara).

L'accordo è subito ottimo, il gruppo non reagisce immediatamente per chiudere e così il vantaggio sale rapidamente oltre i due minuti. I soli Gaffurini, Bonan e Pizzaballa cercano la sortita per ricucire lo strappo ma il loro tentativo dura una manciata di chilometri prima che il gruppo li riassorba, cosa che però non riesce nei confronti del drappello di testa, il cui vantaggio resta praticamente immutato. Si presentano così in undici sul traguardo e la stoccata di Cavasin non lascia spazio ad altre soluzioni. Secondo è Busato, che conquista così anche qualche prezioso secondo d'abbuono, terzo Aldegheri, a seguire tutti gli altri con Cattaneo in nona posizione. Il gruppo giunge con un distacco di 2'09", regolato allo sprint da Marco Zanotti della Casati Named e così Busato, già protagonista nel finale di ieri, sfila a Moser la maglia rossa di leader. L'atleta della Zalf guida ora con 1" di vantaggio proprio su Cavasin (che quest'oggi ha conquistato anche la maglia dei traguardi volanti) e 9" sul bielorusso Novikau ma soprattutto può ora vantare un gap di oltre due minuti nei confronti del gruppo. Sorridono pertanto sia la Zalf che la Trevigiani nella giornata odierna, dal momento che l'avere uomini importanti nelle prime posizioni della generale e con un buon vantaggio nei confronti di tutti gli altri costituisce attualmente la situazione ideale, specie se si pensa alla possibilità di sganciare altri uomini pericolosi nelle tappe successive al fine di rendere molto più difficile (lasciando inevitabilmente l'onere ad altri), il controllo della gara.

Con una simile situazione potrebbe divenire già abbastanza intrigante la tappa di domani con arrivo a Benevento, una frazione che di pianeggiante praticamente ha poco o nulla e che potrebbe favorire nuovi colpi di mano in prossimità del finale.

Vivian Ghianni

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