Tour de l'Avenir 2010: Eijssen spericolato, futuro assicurato - Il belga allunga in discesa e ora è in giallo
 Pare proprio che la BMC abbia fatto un bell'acquisto. Trovare atleti che competano coi migliori colleghi del mondo negli arrivi in salita già non è facile, ancor meno facile è trovare qualcuno che abbia gli attributi per attaccare (e staccare tutti) in discesa. Yannick Eijssen, classe '88, ha entrambe le doti, a giudicare dalla Ronde de l'Isard vinta e soprattutto dalla odierna  Saint-Pourçain-sur-Sioule - Col du Béal, terza tappa del Tour de l'Avenir.
Pare proprio che la BMC abbia fatto un bell'acquisto. Trovare atleti che competano coi migliori colleghi del mondo negli arrivi in salita già non è facile, ancor meno facile è trovare qualcuno che abbia gli attributi per attaccare (e staccare tutti) in discesa. Yannick Eijssen, classe '88, ha entrambe le doti, a giudicare dalla Ronde de l'Isard vinta e soprattutto dalla odierna  Saint-Pourçain-sur-Sioule - Col du Béal, terza tappa del Tour de l'Avenir.
Tante cadute nella giornata di ieri, ma oggi prendono tutti regolarmente il via, adeguatamente fasciati. Anche Phinney, risparmiato da Giove Pluvio: le sue fasciature non possono bagnarsi. Nei primi chilometri l'andatura è veloce e la fuga stenta a prendere il largo: bisogna aspettare il chilometro 40 per vedere andar via un'azione, promossa da Bille (Belgio): forma un quintetto con Paiani (Francia B), Benjamin King (Australia), Ishanov (Kazakistan) e Jan Tratnik (Slovenia), vincitore dell'ultimo Liberazione. Dietro le altre nazionali non lasciano fare, specialmente quella britannica, titolare della leadership, e quella americana, vogliosa di riscatto dopo il disastro ferroviario di ieri (solo Butler non è rimasto attardato dalle cadute). I fuggitivi guadagnano massimo 3', ma vengono ripresi ai piedi della prima salita seria, il Col de Chansert. Qui, insieme agli americani, cominciano a farsi avanti i colombiani, agguerriti come sempre: Chaves scatta e scollina per primo sul GPM, col gruppetto dei migliori staccato di un 30". Il leader Dowsett, come previsto, si stacca.  La selezione vera però avviene in discesa: Chaves viene facilmente ripreso e scatta Eijssen, autore di una discesa da antologia. Il belga arriva a Vertolaye, ai piedi del Col de Bèal, con 1'20" di vantaggio sul gruppo. Pantano (Colombia), Slagter (Olanda) e Poljanski (Polonia) tentano l'inseguimento ma a fine discesa sono ripresi dal gruppo dei migliori.
I colombiani ovviamente non ci stanno a essere canzonati così (Eijssen a fine tappa dichiarerà che l'attacco è stato motivato proprio dalla superiorità schiacciante dei colombiani in salita) e prendono la salita con un ritmo indiavolato, tant è che Pantano, Atapuma e Quintana staccano tutti gli altri. Per Eijssen sembra finita, i colombiani arrivano a soli 8" da lui; ma, strano a dirsi, sono fatti di carne e ossa come noi e a volte anche essi scoppiano. Pantano e Quintana ai -5 dalla vetta mollano, lasciando Atapuma solo all'inseguimento, mentre dal gruppo dei primi parte Talansky e li supera. Eijssen intanto riesce a mantenere un buon passo e giunge a Col de Bèal a braccia alzate, con Atapuma a 21", Talansky a 26" e Pantano a 33". Si comportano bene Slagter, Bonnin e Roe (ricordiamo, l'australiano ha una brutta ferita sul braccio destro) tutti nei primi 10, così come la nazionale spagnola che ha Landa e Higinio Fernandez tra i primi classificati.
Per Eijssen questa maglia di leader è croce e delizia; domani non dovrebbe subire attacchi, dopodomani forse già ci saranno le prime schermaglie, sabato sarà guerra. I colombiani certe cose non
le perdonano e non si può dire che Yannick conti su una squadra fortissima. Pantano è a soli 17" in classifica, ma non si limiterà certo a recuperarli. Insomma, nonostante la prova di forza di oggi e la leadership, la vittoria finale di Eijssen è tutt'altro che assicurata. Staremo a vedere.




