Tour de l'Avenir 2010: Delaplace non fa surplace - Phinney cade, maglia gialla a Dowsett
Doveva essere ancora una tappa piuttosto tranquilla, nonostante i tanti brevi Gpm, ma così non è stato: il gruppo si è svegliato sotto una pioggia battente che ha caratterizzato tutta la frazione. A Cusset la vittoria è andata al francese Anthony Delaplace (Francia A) dopo una fuga di 140 km insieme a Bert-Jan Lindeman, poi secondo sul traguardo a 5".
All'inizio la fuga comprendeva tre persone, oltre a Delaplace e Lindeman era presente anche il campione nazionale danese Ricky Eno Jorgensen: è stato l'olandese Lindeman a dare il via all'azione e poi si sono accodati gli altri due. Il loro vantaggio cresce man mano che i km si susseguono fino a stabilizzarsi intorno ai 2'40" registrati al passaggio sulla Côte de la Croix du Chêne.
Dopo 90 km di gara la strada si fa sempre più accidentata per via della pioggia, prende quindi in mano la situazione la squadra della maglia gialla, gli Stati Uniti, per proteggere sia Taylor Phinney che il vero uomo di classifica, Andrew Talansky: a Saint-Pourçain-sur-Sioule i tre in fuga passano con 2'30", e non hanno alcuna intenzione di cedere al gruppo quando mancano ancora tanti km, quindi accelerano e in cima alla Côte de Billy recuperano 15" secondi al plotone che li insegue.
L'azione degli Stati Uniti mantiene il distacco costante dai fuggitivi che però in discesa perdono Ricky Eno Jorgensen a causa di una caduta, ma questo non fa perdere vitalità all'azione che anzi, al km 123 al passaggio sulla Côte des Arcarins, vede il loro vantaggio addirittura aumentare fino a 3'15".
Il plotone si accorge che ha rallentato troppo e i km al traguardo sono sempre meno, e ad aiutare gli Stati Uniti arriva in testa la nazionale australiana per Michael Matthews: in 15 km il vantaggio dei battistrada si riduce a meno di un minuto. Sembrerebbe già finita per loro, ma la discesa dall'ultima côte riserva una brutta sorpresa per il gruppo: la strada è bagnatissima e il vento ha staccato tante foglie e le ha fatte cadere sul manto stradale; moltissimi corridori perdono l'equilibrio, cade Marko Kump, cade Ian Boswell, cade Timothy Kennaugh ma soprattutto cade la maglia gialla Taylor Phinney che ha anche la peggio rispetto a tutti gli altri: arrivato al traguardo da solo con 20 minuti di ritardo è stato trasportato subito in ospedale, ma le radiografie hanno escluso fratture.
La caduta fa rallentare il recupero del gruppo e a 5 km dal traguardo i due hanno un vantaggio ancora di 23": Delaplace e Lindeman non si arrendono al ritorno del plotone e sotto il triangolo rosso mantengono 13" che possono essere sufficienti per giocarsi la tappa. Anthony Delaplace non si fida a portare in volata l'olandese e a 500 metri dal traguardo attacca: Bert-Jan Lindeman non riesce a rispondere allo scatto ed è costretto ad accontentarsi della piazza d'onore. Il gruppo viene regolato in volata da un altro fracese, Romain Hardy, davanti al tedesco John Degenkolb, vincitore di ieri, che incrementa il suo vantaggio nella classifica della maglia verde. Felicissimo il vincitore venuto al Tour de l'Avenir proprio per vincere una tappa vista la sua poca attitudine alle salite.
Con la caduta di Taylor Phinney la maglia gialla passa al britannico Alex Dowsett, Campione d'Europa della cronometro, per un solo secondo sull'australiano Michael Matthews: in ottica classifica generale gli Stati Uniti non sono stati per niente fortunati perchè Andrew Talansky, che si era salvato dalla caduta, ha forato a pochi km dal traguardo quando il gruppo era lanciato all'inseguimento dei fuggitivi e ha perso più di un minuto.
Da domani basta con le salite brevi, cominciano le tappe di vera montagna: si arriva in cima al Col du Béal, salita di prima categoria lunga 13,3 km al 6,5%, dopo aver affrontato prima anche il Col du Chansert asperità di 12,9 km al 5,6%.