Giro della Valle d'Aosta 2010: Bonnin, il forte di Forte Bard - Impresa del 21enne francese, Ignatenko si difende
La cosa più interessante, al termine di una corsa come il Giro della Val d'Aosta, sarà capire se, nell'ottica di un futuro professionistico degli atleti in gara, andrà presa maggiormente in considerazione la regolarità di chi magari farà bene in classifica; o se al contrario sarà più significativa la singola impresa, quella attraverso cui lampi di classe lanciano i loro bagliori.
Se sarà vero il secondo caso (e - sospettando che lo sia - lasciamo comunque il dubbio in eredità a direttori sportivi e team manager), come si potrà trascurare la giornata di oggi? Thomas Bonnin, secondo alcuni, non sarà stato che il finalizzatore di un grande gioco di squadra da parte della nazionale francese; ma quello che s'è fatto oltre 100 km di fuga, trovando poi sull'ultima salita ancora le energie per dare il colpo di grazia, è stato proprio lui: il 21enne d'oltralpe, dal presente diviso addirittura fra tre formazioni: la sua Albi VS, in cui milita; la AG2R, per la quale (quando non fa il dilettante) sta effettuando un periodo in prova come stagista (in realtà la Albi VS è un club satellite della squadra di Lavenu); e la selezione nazionale francese, che gli dà la maglia per l'impegno precipuo del Val d'Aosta.
E se la AG2R, visti anche questi ultimi sviluppi, potrebbe aver fatto un bel colpo, puntando su questo ragazzino, la selezione francese è la squadra che oggi ha messo a ferro e fuoco la corsa valdostana. Un attacco bellissimo, partito con Edet sulla salita di Introd: il transalpino è partito col belga Wellens, subito si è accodato l'altro belga De Vreese, e poche centinaia di metri più tardi sono arrivati anche altri due francesi: Mainard (della Rhône-Alpes) e, per l'appunto, Bonnin, che con Edet ha costituito una superiorità numerica che alla lunga ha fatto la differenza.
I 5 hanno proseguito in buon accordo (consideriamo che l'azione è nata a poco più di 105 km dall'arrivo), col gruppo che, controllato dalla Katusha della maglia gialla Ignatenko, non ha saputo organizzare una resistenza efficace, non riuscendo ad approcciare il St-Barthelemy con meno di 2' di ritardo dal quintetto. Né è riuscito a guadagnare la testa della corsa un pur coraggioso Marco Gadici, rimasto in solitario inseguimento per una trentina di km prima di essere ripreso dal gruppo.
Sul St-Barthelemy, lo show a due di Edet e Bonnin era pronto per essere inscenato: al km 91 di gara, dopo circa 5 km di scalata, i due rappresentanti della nazionale biancorossoblu se ne sono andati da soli, e soltanto De Vreese è riuscito a non naufragare, restando alle spalle degli scatenati francesi, e pagando al Gpm (al km 105) la bellezza di 2' sui battistrada. A quel punto sul belga si era portato il connazionale Bekaert, fuoriuscito dal gruppo che è transitato a 3' e in cui la selezione era netta.
Una caduta in discesa di Ignatenko (senza conseguenze per fortuna) e un attacco dell'allitteratissima coppia Trevigiani Sgrinzato-Graziato (i due si sono portati su De Vreese e Bekaert) non ha cambiato lo schema tattico, coi due battistrada a difendere alla grande il loro margine (ottimo Edet, che ha lavorato molto anche per il compagno), e la Katusha a provare a limitare i danni, ringraziando comunque gli dei per il fatto che i due francesini erano abbastanza lontani in classifica.
Sulla salita di Arlaz, l'ultima della giornata, il gruppo della maglia gialla si presentava più agguerrito che mai, dopo aver ripreso il quartetto intercalato: ma il distacco, a quel punto, era praticamente invariato rispetto al St-Barthelemy. A 22 km dal traguardo, per Bonnin è stato il momento di spiccare il volo. Passato da solo al Gpm (a 19 dal traguardo), Thomas aveva ancora 2'32" da difendere su un terzetto formato da Edet, un pimpante Francesco Bongiorno e un Ignatenko che aveva fatto il diavolo a quattro per spaccare quel che rimaneva del plotone.
L'ultimo, faticoso esame della giornata consisteva, per Bonnin, nel difendere il margine anche tra la discesa e la pianura che caratterizzavano gli ultimi km della tappa: e anche in questo caso per Thomas il successo è stato pieno, visto che i due minuti e mezzo di vantaggio li ha conservati per benino fino al traguardo del Forte di Bard. Una vittoria di tappa che si aggiunge ad altri risultati importanti in montagna, primo fra tutti il secondo posto in cima a La Toussuire, in una tappa del Tour della Savoia (chiuso a sua volta al secondo posto della generale), per non dire poi del terzo posto di tappa conquistato a Morgex proprio l'altro giorno, sempre in Val d'Aosta.
Al secondo posto a Bard ha chiuso poi il lituano Kovaliovas, che grazie a un bello spunto nel finale ha preceduto di pochi secondi Bekaert, Edet, Bongiorno, De Clercq, Ignatenko, Zilioli, Aru e Monsalve. In classifica Ignatenko allunga, e ora difende 55" su Monsalve a 2'05" su Fabio Aru. Domani la penultima tappa del Giro della Val d'Aosta, da Marignien a Ville-la-Grand, con il Col de Joux-Plane in avvio e poi altre due asperità sul tracciato, promette battaglia, anche se gli oltre 50 km dall'ultima vetta all'arrivo suggeriscono che gli inseguitori dovrebbero essere favoriti. Ma non c'è mai nulla di troppo scontato in una corsa come il Giro della Val d'Aosta.