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Giro della Valle d'Aosta 2010: Ignatenko? Di più, Ignatank! - Petr, un carrarmato: tappa e maglia

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Cambia ancora padrone la maglia gialla del leader del Giro della Valle d'Aosta: da Nikita Novikov a Petr Ignatenko, russo anche lui e anche della stessa squadra (la Itera-Katusha, team satellite della Katusha Pro Tour). La sua vittoria è stata davvero spettacolare, cominciata ancora a 100 km dal traguardo e completata con una scalata spettacolare fino a Covarey.

La tappa è iniziata esattamente come gli altri giorni, con un'andatura forsennata, che ha reso difficile organizzare una vera fuga; a questo va aggiunto un forte vento laterale che ha obbligato il gruppo a disporsi a ventagli almeno fino all'imbocco della prima salita di giornata, il Montjovet. Sulle rampe di questa breve salita si forma il primo gruppo di attaccanti formato da: Mattia Pozzo (Viris Auto), Michele Gazzara (Trevigian), Matteo Fedi (Hopplà), Nicola Boem e Andrea Pasqualon (Zalf), Gregoire Tarride (VC La Pomme), Stefano Locatelli (Bergamasca), Alexandr Shushemoin (Kazakistan) e Dmitry Ignatiev (Itera). Questo gruppetto non sembra avere buone chance all'inizio, ma poi a loro si aggiungono altri 6 atleti e l'azione comincia a prendere piede; i 6 sono: Petr Ignatienko (Itera), Andrea Di Corrado (Bergamasca), Nicolas Edet (Francia), Antonio Santoro (Mastromarco), Jerome Mainard (Rhone Alpes) e Tim Wellens (Davo-Lotto).

Non è certamente, ora, un'azione da sottovalutare vista la presenza di Ignatienko e di Santoro rispettivamente quarto e dodicesimo della classifica generale: il gruppo infatti tiene la fuga a distanza di sicurezza intorno a un minuto, un minuto e mezzo.

Sul secondo GPM di giornata, il Perloz, dal plotone evade il lituano Edgaras Kovaliovas della VC La Pomme che, da solo, si riporta sulla testa della corsa proprio ai piedi della salita di Covarey. Lungo le prime rampe i primi a staccarsi sono Mattia Pozzo (che ha comunque vinto ancora i due traguardi volanti, ed è in fuga ogni giorno), Andrea Di Corrado, Alexandr Shushemoin, Matteo Fedi e Tim Wellens mentre da dietro, oltre a Kovaliovas, rientrano anche Thomas Tiozzo (Bata) e Jonathan Brunel (VC La Pomme): questa squadra francese ora ha ben 3 uomini nel gruppo di testa.

A 7 km dal traguardo attacca il lituano Kovaliovas che guadagna qualche centinaio di metri su Locatelli, Santoro e Ignatienko ma il suo allungo dura poco e dopo poco Kovaliovas viene raggiunto e superato da Petr Ignatienko e Antonio Santoro che allungano su tutti gli altri. Un km e il distacco di Kovaliovas è già di 35 secondi, perde contatto anche Stefano Locatelli mentre da dietro il gruppo ha recuperato tutti i fuggitivi, ma si sta scremando e rimangono tra i primi solo Andrew Talanky (USA), Francesco Manuel Bongiorno (Futura), Jonathan Monsalve (Mastromarco), Fabio Aru (Palazzago), Bart De Clerq (Davo-Lotto) e Kenny Elissonde (Francia).

Ignatenko resta solamente per 2 km in compagnia di Antonio Santoro, poi accelera e a 4 km dall'arrivo è solo e con la possibilità, oltre che di vincere la tappa, di indossare la maglia di leader vista la crisi del suo compagno di squadra Nikita Novikov (ex primo della generale): alle sue spalle tutti gli altri avversari a oltre un minuto di distacco.

Per il russo è un vero trionfo, ed è anche la prima vittoria in questa categoria dove non aveva mai particolarmente brillato: Fabio Aru (Palazzago), secondo al traguardo, giunge con 1'18", il francese Kenny Elissonde è a 1'23" e Francesco Manuel Bongiorno (Futura) a 1'51"; distacchi impressionanti. Ora Ignatenko guida la classifica con 45" su Jonathan Monsalve e 1'54" su Nikita Novikov; Fabio Aru a 1'58" è il primo degli italiani (ieri il primo egli italiani era Antonio Santoro, settimo).

La tappa di domani, la quarta, arriverà a Forte di Bard, un arrivo classico del Giro della Valle d'Aosta, dopo che saranno stati scalati ancora 3 GMP: la frazione di domani è anche piuttosto lunga, con i suoi 165 km.

Laura Grazioli

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