GP Capodarco 2010: Vale la legge di Battaglin - Locatelli piegato in volata
- GP Capodarco 2010
- De Nardi Colpack Bergamasca [Dilettanti] 2010
- Team S.C.A.P. Prefabbricati Foresi [Dilettanti] 2010
- Viris Vigevano [Dilettanti] 2010
- Zalf Désirée Fior [Dilettanti] 2010
- Enrico Battaglin
- Julián David Arredondo Moreno
- Luca Santimaria
- Marco Canola
- Marco Gadici
- Stefano Locatelli
- Pianeta giovani
La 35esima perla stagionale della Zalf Désirée Fior targata 2010 sancisce il raggiungimento di un traguardo straordinario: a raggiungerlo è, non a caso, un talento cristallino come quello di Enrico Battaglin, ormai abituato a solcare i palcoscenici più prestigiosi del mondo dei dilettanti. Dopo esser salito sul podio di gare internazionali come il Palio del Recioto e il Gp Industria Commercio e Artigianato di San Vendemiano, dopo aver gioito per vittorie di lusso come quelle di Montecassiano e del Giro delle Regioni, ecco un'altra affermazione di assoluto valore, la settima in questa stagione: Enrico Battaglin ha spianato anche il mitico "Muro" di Capodarco, quello che proietta direttamente sul rettifilo d'arrivo dei campioni, quello sognato da tutti gli atleti.
Torna così nella bacheca di Castelfranco Veneto un alloro dal valore inestimabile, a soli tre anni di distanza dall'emozionante successo di Marco Bandiera. Da brividi è stata anche la prova offerta dall'intero quintetto bianco-rosso-verde che ha corso con generosità e diligenza tattica, mettendo in pratica gli ordini di un ammiraglio dall'esperienza impareggiabile come Gianni Faresin: «È la prima volta che affrontavo questa corsa in ammiraglia: è davvero unica, oltre ad essere impegnativa è molto difficile da interpretare: tutti vogliono vincere qui, per questo bisogna avere un'ottima condizione e saper aspettare il momento giusto per attaccare. Siamo stati presenti sin dalla bagarre iniziale che ha proiettato al comando una cinquantina di uomini sia nel finale quando, grazie all'ottimo lavoro di Vaccher, Busato e Agostini potevamo contare su Canola e Battaglin che erano tra i più freschi del drappello di testa, per questo ho detto loro di provarci ed è andata bene».
Generoso l'allungo di Canola nei cinque chilometri finali che l'ha visto prima riportarsi su Lombardi e Fenn, quindi staccarli e provare ad involarsi tutto solo verso il traguardo. Un attacco, quello del vicentino, che ha costretto Stefano Locatelli e gli altri a spendere molte energie nell'inseguimento operato proprio nel tratto più impegnativo della salita di Capodarco.
«Sul muro abbiamo ripreso Canola, ho visto che Locatelli guadagnava qualche metro, ma ho sfruttato il lavoro di Arredondo che mi ha riportato su di lui. Poi una volta scollinati ho capito che avrei potuto batterli allo sprint perché la gamba rispondeva bene - racconta Battaglin, soddisfatto per aver centrato un successo che può valere un'intera carriera - Non mi sono più voltato, ai 300 metri sono partito con la volata e da lì è iniziato questo sogno, non posso ancora crederci. Vincere qui, con tutta questa gente, su questo traguardo dove sono passati tanti campioni, è davvero fantastico. Voglio ringraziare i miei compagni di squadra: Canola che nel finale ha fatto una bellissima azione, ma anche Agostini che mi è sempre stato vicino, come Busato e Vaccher che hanno controllato le azioni più pericolose di giornata. Solo grazie al loro aiuto ho potuto raggiungere questo traguardo».
La vittoria di Battaglin e il sesto posto di Canola hanno scatenato l'euforia anche nel quartier generale di Castelfranco Veneto, dove il resto della squadra ha seguito praticamente in diretta telefonica con Gianni Faresin il concitato finale di gara: «Questa vittoria insieme al Campionato Italiano è il successo più bello del 2010, possiamo dire che la nostra stagione è stata pienamente soddisfacente», ha commentato Luciano Rui che, guardando il calendario, non ha negato di aver fatto un pensierino anche in prospettiva iridata. «E' naturale per noi pensare anche ad un traguardo come il Campionato del Mondo; abbiamo vinto molto sino a qui e abbiamo in rosa gli uomini giusti per il tracciato di Melbourne, ovviamente prima di tutto bisognerà guadagnarsi un posto nella squadra azzurra e poi tutto si giocherà in un giorno, migliorare l'argento di Varese sarebbe la chicca che ci permetterebbe di chiudere alla grande una stagione davvero buona».
(fonte: Uff. stampa Zalf Désirée Fior)