Giro delle Valli Cuneesi 2010: Cinque arrivi da capoGiro - Locatelli in pole per vincere
33esima edizione per il Giro delle Valli Cuneesi nelle Alpi del Mare, settima riservata agli élite e under 23: la corsa è infatti nata come amatoriale. Una corsa d'importanza sempre crescente, vista la morìa delle corse a tappe italiane di categoria, per la quale quest'anno gli organizzatori hanno scelto un percorso estremamente adatto agli scalatori. Forse troppo estremamente: giusto che un territorio come quello cuneese sia esaltato con la presenza di tante salite, ma - a detta di molti amatori e corridori - la peculiarità dei percorsi cuneesi sono le discese, tra le più tecniche in Italia. E piazzare 5 arrivi in salita in 5 tappe, tra l'altro senza ulteriori scollinamenti significativi nel mezzo delle tappe, significa non esaltare corridori dotati nelle picchiate.
Accantonato questo dettaglio, analizziamo il percorso con la lente d'ingrandimento. Le prime 4 tappe si somigliano vagamente nel disegno: si percorre un lungo fondovalle di avvicinamento alla salita finale. Ma ogni salita avrà la sua storia: la Savigliano-Limonetto (Cascata del Piz) prevede una salita lunga ma molto dolce, quasi un lungo falsopiano, ma con gli ultimi 800 metri all'8% che decideranno il vincitore di tappa. Il giorno dopo dal Monasterolo di Savigliano si arriva a Frabosa Soprana: dei 6 km di salita, solo la seconda parte accenderà la gara, con pendenze tra il 7% e il 9%. Più articolata la tappa da Caraglio alle Sorgenti del Mairo; il percorso di avvicinamento alla salita può fare già una modesta selezione. L'inedita salita delle sorgenti ha una pendenza media del 6% e i corridori troveranno le pendenze maggiori all'imbocco e alla fine della salita: gli ultimi 3 km presentano tratti anche al 13%. Ma la tappa regina è sicuramente la Fossano-Colle Fauniera, la più breve nella percorrenza, la più temuta dagli atleti: l'arrivo è collocato in corrispondenza del travagliato monumento a Marco Pantani. Travagliato sia per la fatica ricorsa per portarlo a 2481 metri d'altitudine, sia perché oggetto di atti vandalici. «Un'occasione più unica che rara - ricorda l'organizzatore Giancarlo Fruttero - viste le difficoltà nel portare una corsa in cima al Fauniera». La chiusura, come l'anno scorso, avverrà alle Terme di Vinadio: la 5a tappa con partenza da Cuneo, con la classifica ben definita e le scorie della tappa precedente, si presta più a fughe e azioni di passisti e delusi che alle azioni degli scalatori. Si andrà verso Borgo San Dalmazzo, dove si affronta un nervoso circuito da ripetere 4 volte, dopodiché si svolterà in direzione Vinadio: l'ascesa finale di 5 km e mezzo è in realtà una salita a gradoni con strappi anche all'11%.
I giovani atleti dovranno dunque saper dosare bene le proprie energie e cercare di arrivare al Fauniera in buone condizioni: una cotta sui 20 km che separano Ponte Marmora dal Monumento Pantani vanificherebbe il lavoro delle giornate precedenti.
Veniamo ai contendenti. L'organizzazione ha un regolamento molto chiaro sugli inviti: vengono selezionate 20 squadre, delle quali le migliori 10 richiedenti in base al ranking del sito Ciclismo.info, 4 piemontesi, 2 formazioni straniere e le ultime 4 a discrezione degli organizzatori, possibilmente alla prima esperienza tra le Valli Cuneesi. E la scrematura è stata decisamente un'impresa ardua, viste le 41 richieste pervenute all'organizzazione.
Il faro della corsa non può che essere Stefano Locatelli della De Nardi Colpack Bergamasca, reduce dalla doppia rivincita alla Bassano-Montegrappa. Doppia perché il bergamasco, affiancato da Zilioli e Di Corrado, si è rifatto sulla stessa salita dove andò in crisi di fame il mese scorso al Giro Baby su Stefano Agostini, campione d'Italia Under 23 davanti al bergamasco. Proprio lo Zalf sarà uno dei principali rivali e porterà il numero 1, in quanto il vincitore della passata edizione Alberto Contoli (ottenuta nelle file della Bottoli Nordelettrica Ramonda) è, nel frattempo, passato professionista con la Colnago-CSF Inox. Una squadra, quella di Agostini, decisamente agguerrita, con al via anche Canola e Battaglin, protagonisti l'anno scorso con Modolo di una tripletta a Sampeyre. Potrebbe dire la sua anche la coppia della Mastromarco composta da Monsalve e Santoro, belle conferme del Giro Baby.
In ordine sparso, saranno possibili protagonisti il colombiano Carlos Julian Quintero (Bedogni Grassi Natalini), Fabio Aru (Palazzago), Michele Gazzara ed Enrico Barbin (Trevigiani), Moreno Moser (Lucchini), Edoardo Zardini (Mantovani) e Maurizio Gorato (Brunero).
Un discorso a parte meritano le due formazioni straniere invitate. La nazionale britannica si presenta, come al Giro d'Italia, senza particolari velleità di classifica e con atleti tutti dai vent'anni in giù. La formazione francese al via, invece, altro non è che la sezione giovanile dell'AG2R, con sede a Chambéry. Una formazione da tenere d'occhio su questo percorso: specialmente Barbas e Damuseau, protagonisti negli ultimi 2 anni delle più importanti corse a tappe dilettantistiche francesi adatte agli scalatori (Ronde de l'Isard, Tour des Pyrénées, Tour des Pays de Savoie) e con quest'ultimo pronto ad affrontare l'esperienza da stagista nella Skil-Shimano.